ROMA - Il suo passato è lì, nella Bologna dove la pallacanestro è di casa, amata quanto il calcio altrove. Carlton Myers sente l’aria frizzante di una sfida che lo carica non solo perché in ballo c’è il passaggio alle semifinali (i quarti si giocano al meglio delle cinque partite) ma per i significati che la gara contro la Fortitudo racchiude. Si gioca al PalaDozza - il programma prevede, alle 20.30, Skipper - Wurth, Kinder-Scavolini a Casalecchio e Benetton-Coop Trieste mentre Oregon Cantù-Montepaschi Siena è alle 20.45 in diretta su RaiSat - e l’unico handicap per la Skipper di Matteo Boniciolli è la sosta, diciotto giorni, dopo l’ultima partita di campionato.
Avere fiducia il giusto, elettrizzato dalle belle prestazioni offerte dalla sua Virtus contro Roseto, il carattere nella prima, il controllo nella seconda anche se lui, Attilio Caja, sa perfettamente che contro l’armata Fucka-Meneghin-Basile non sarà mai facile. «Loro sono i primi in classifica - ricorda il coach di Roma - e sono un gruppo che ha disputato una stagione di grande livello. Però, adesso si rifà tutto da capo e si rimette in gioco ogni cosa e ogni certezza».
Caja chiede ai suoi uomini il grande colpo. «Sappiamo che è difficile, ma vogliamo provarci». Myers è in grande condizione, Allen sta salendo di rendimento, Handlogten è atteso ai suoi livelli. Della Skipper spaventa certo Gregor Fucka, l’airone immarcabile, potente in area, inarrestabile fuori, micidiale se in giornata. «Ma pericoloso è Basile - chiarisce Caja - un giocatore importante, da controllare con attenzione. Tira da lontano e può essere pericolosissimo». Giocare a Bologna non spaventa l’allenatore della Wurth. «La differenza in questa serie sono le due partite in casa nostra, due sfide fondamentali». Ci tiene Caja, ci tengono i giocatori e ci tiene tantissimo anche Gino Natali, il giemme a Roma da sette anni, l’uomo che con la sua costanza e attenzione ha consentito al basket capitolino di avere sempre una squadra in A1, soprattutto in certi momenti della precedente gestione quando c’era anche aria di smobilitazione. «Fin qui mi manca una semifinale - osserva Natali - e mi piacerebbe riuscire a farlo quest’anno». Adesso, perché lui avverte che qualcosa in città per questo sport sta cambiando. «Roma è vicina all’esplosione del basket», afferma convinto. Segnali sono arrivati, domenica il Palazzetto (si giocherà alle 20.30) sarà pieno e per il futuro, con Claudio Toti pronto ad allestire un team da primissimi posti, l’interesse crescerà. «Il calo del pubblico negli ultimi due anni? E’ coinciso anche con le vittorie nel calcio di Lazio e Roma - osserva Natali - e anche il volley dallo scudetto è passato all’anonimato».
Dicevamo della partita. In casa Skipper rientra il capitano Pilutti mentre Zoran Savic, pilastro dell’area, ha qualche problema di ginocchia e Kovacic ha mal di schiena. Boniciolli, il coach della Fortitudo, guarda allo scudetto ma non si nasconde le insidie. «La strada è in salita - spiega - ma il nostro ruolo è di essere una delle maggiori candidate per il titolo. Myers? Quando arrivano i playoff si esalta». Da non sottovalutare Andrea Meneghin, da tempo in ombra e desideroso di salire sul palcoscenico come fece nel magico ’99.
Sfida incerta sarà quella che si giocherà a Casalecchio tra la Kinder e la Scavolini, soprattutto adesso che Ettore Messina ha perso Smodis. E sul filo dell’equilibrio, almeno nelle prime battute, sarà anche Cantù-Siena, quest’ultima la squadra che potrebbe essere la sorpresa finale, mentre tra Benetton e Trieste la differenza di valore è grande, con i tuttiverdi favoritissimi di questa serie.
Carlo Santi
Avere fiducia il giusto, elettrizzato dalle belle prestazioni offerte dalla sua Virtus contro Roseto, il carattere nella prima, il controllo nella seconda anche se lui, Attilio Caja, sa perfettamente che contro l’armata Fucka-Meneghin-Basile non sarà mai facile. «Loro sono i primi in classifica - ricorda il coach di Roma - e sono un gruppo che ha disputato una stagione di grande livello. Però, adesso si rifà tutto da capo e si rimette in gioco ogni cosa e ogni certezza».
Caja chiede ai suoi uomini il grande colpo. «Sappiamo che è difficile, ma vogliamo provarci». Myers è in grande condizione, Allen sta salendo di rendimento, Handlogten è atteso ai suoi livelli. Della Skipper spaventa certo Gregor Fucka, l’airone immarcabile, potente in area, inarrestabile fuori, micidiale se in giornata. «Ma pericoloso è Basile - chiarisce Caja - un giocatore importante, da controllare con attenzione. Tira da lontano e può essere pericolosissimo». Giocare a Bologna non spaventa l’allenatore della Wurth. «La differenza in questa serie sono le due partite in casa nostra, due sfide fondamentali». Ci tiene Caja, ci tengono i giocatori e ci tiene tantissimo anche Gino Natali, il giemme a Roma da sette anni, l’uomo che con la sua costanza e attenzione ha consentito al basket capitolino di avere sempre una squadra in A1, soprattutto in certi momenti della precedente gestione quando c’era anche aria di smobilitazione. «Fin qui mi manca una semifinale - osserva Natali - e mi piacerebbe riuscire a farlo quest’anno». Adesso, perché lui avverte che qualcosa in città per questo sport sta cambiando. «Roma è vicina all’esplosione del basket», afferma convinto. Segnali sono arrivati, domenica il Palazzetto (si giocherà alle 20.30) sarà pieno e per il futuro, con Claudio Toti pronto ad allestire un team da primissimi posti, l’interesse crescerà. «Il calo del pubblico negli ultimi due anni? E’ coinciso anche con le vittorie nel calcio di Lazio e Roma - osserva Natali - e anche il volley dallo scudetto è passato all’anonimato».
Dicevamo della partita. In casa Skipper rientra il capitano Pilutti mentre Zoran Savic, pilastro dell’area, ha qualche problema di ginocchia e Kovacic ha mal di schiena. Boniciolli, il coach della Fortitudo, guarda allo scudetto ma non si nasconde le insidie. «La strada è in salita - spiega - ma il nostro ruolo è di essere una delle maggiori candidate per il titolo. Myers? Quando arrivano i playoff si esalta». Da non sottovalutare Andrea Meneghin, da tempo in ombra e desideroso di salire sul palcoscenico come fece nel magico ’99.
Sfida incerta sarà quella che si giocherà a Casalecchio tra la Kinder e la Scavolini, soprattutto adesso che Ettore Messina ha perso Smodis. E sul filo dell’equilibrio, almeno nelle prime battute, sarà anche Cantù-Siena, quest’ultima la squadra che potrebbe essere la sorpresa finale, mentre tra Benetton e Trieste la differenza di valore è grande, con i tuttiverdi favoritissimi di questa serie.
Carlo Santi