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Buzzavo confida nella Benetton

Due scudetti sono scivolati via dalle mani (volley e rugby), ma il basket può rendere esaltante questa stagione

Una cena tutti insieme al «Relais Monaco», con Gilberto Benetton, tutta la squadra, i dirigenti, i tecnici. C'è stata lunedì. Per cominciare con il piede giusto i playoff di basket (garauno dei quarti di finale è domani sera al Palaverde). «Ma anche per ringraziare fin d'ora i ragazzi per quanto hanno già fatto, a prescindere da come andrà a finire», specifica Giorgio Buzzavo, seduto nel suo ufficio della Ghirada. Il «paròn» della Verde Sport vive un momento di fuoco: due scudetti sono scivolati malamente via dalle mani (volley e rugby), ma c'è ancora il basket che può rendere esaltante comunque questa stagione. E anche l'eliminazione nella semifinale di Eurolega viene interpretata dal numero uno della Città dello Sport come un mezzo trionfo.
«Essere entrati tra le prime quattro - spiega Buzzavo - è stato già un traguardo eccezionale. Fuori sono rimasti calibri del Barcellona, del Real Madrid, dell'Olympiakos. Treviso è comunque arrivata davanti a questi club. Non possiamo essere delusi».
Ma la stagione della Benetton, in pratica, comincia adesso...
«Sì, comincia adesso. Voglio dare per scontato che i quarti di finale li passiamo. Pensiamo già alla Kinder, alla semifinale. Con la Virtus abbiamo dimostrato di potercela giocare alla pari sempre, sia in casa che fuori. Certo, ci vorrà anche un briciolo di fortuna. Poi, se passiamo, in finale può succedere di tutto. Lo scudetto? Ovvio che ci pensiamo, a questo punto è doveroso pensarci».
Sinceramente: credevate di arrivare così in alto già quest'anno?
«Assolutamente no. Eravamo partiti con un gruppo molto rinnovato, giovane, con l'idea di lavorare soprattutto per il futuro. Invece è andata meglio delle aspettative. Merito di chi ha scelto questi ragazzi, merito di D'Antoni che li ha fatti rendere a questi livelli. Siamo contenti per le vittorie ottenute fin qui, per il gioco divertente che la gente ha potuto rivedere al Palaverde. E' un lavoro programmato in prospettiva, che ci potrà dare soddisfazioni anche nelle prossime stagioni».
Come quello che intendete applicare al volley dopo una stagione così brutta?
«La Sisley ha finito un ciclo. Anzi, il ciclo era già finito l'anno scorso e la mia colpa è stata quella di non averlo capito. Lo scudetto salvò la scorsa stagione e mi fece fare delle valutazioni errate».
Scudetto che invece non ha salvato questa stagione, per vari motivi...
«Arrivare a giocare la finale è pur sempre un traguardo invidiabile, non è da tutti e io firmerei per farlo ogni anno. Su Lorenzo Bernardi non dico nulla. La decisione di escluderlo è stata mia e anche di questa prendo tutta la responsabilità. Avevo le mie ragioni. Resta il fatto che in questa Sisley molti giocatori mi hanno deluso, prima di tutto come uomini».
Dunque?
«Dunque ci sarà un'autentica rifondazione. Idealmente simile a quella che c'è stata dieci anni fa. Quanti resteranno? Pochi, davvero pochi».
Noi ne abbiamo azzardati tre: Papi, Cisolla e Fei. Con Bagnoli sulla panchina.
«Può essere. Ma non voglio fare nomi, adesso. A parte quello dell'allenatore, che sarà senza ombra di dubbio Daniele Bagnoli. In lui crediamo ciecamente. Anzi, un nome lo faccio: quello del palleggiatore, credo che sarà Vermiglio. Sarà la prima volta che ci affidiamo ad un regista tanto giovane. Un segnale anche questo. Sarà un'estate di fuoco per Da Re e Bagnoli. Li metto alla prova: è facile sostituire un pezzo da novanta con un altro pezzo da novanta come abbiamo fatto negli ultimi anni. Ora voglio vedere se sono capaci di mettermi in piedi una squadra da scudetto cambiando praticamente tutta la rosa e ringiovanendola in chiave futura».
Non farete neanche la Champions League.
«Uno smacco tremendo per un gruppo come il nostro. La Cev non interessa a nessuno, non so neanche se c'iscriveremo. L'obbligo della prossima Sisley sarà quello di rientrare subito nella coppa più importante».
L'Europa ha condizionato anche la stagione del rugby.
«Altri problemi, sui quali ho le mie idee ma non m'intrometto, perchè ci sono Amerino Zatta ed altre validissime persone che stanno lavorando. Certo, pensando che il nostro budget nel rugby è il più alto in Italia e che non siamo andati neppure in finale scudetto, non è il massimo della vita. Sono sicuro che arriveranno gli uomini giusti per un immediato riscatto, mi auguro pensando anche al nostro vivaio, che è sempre stato la nostra vera forza».
A proposito di giovani: gli eventi estivi?
«Il nostro orgoglio. Dal Topolino alle feste finali del Pool crescere insieme, alla Summer League: si prepara un'altra estate stupenda. Le nostre due anime sono queste: il professionismo da una parte, il sociale dall'altra. Ne possiamo andar fieri».
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