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La Kinder si ritrova dietro Griffith

Di questi tempi una vittoria non bella può bastare

LA VIRTUS delle piccole cose, la fatica e l´umiltà, il sacrificio e la tenacia, anche quando il gioco va a donnacce, si prende il primo punto sulla Scavolini e forse anche la prova che le serviva di più. Quella di esistere, dopo la bancata europea. In questi casi, può servire di più una sudata ingrata di una goleada gradassa, e se c´erano dubbi che rimettere giù testone e culoni, dopo quella botta micidiale, fosse l´esercizio meno comodo e gratificante, questa prima Kinder li ha fugati. Non gioca bene, ma non molla un centimetro. Se basterà, per il resto del viaggio, lo scopriremo locanda per locanda. Per adesso serve, anche se la morìa degli uomini continua: ieri sera s´è bloccato Becirovic, che non ha praticamente giocato, mentre guardava, molto rimpianto, Smodis (che non verrà operato subito, ma questo cambia poco).
La Kinder ha pure giocato una partita difensiva di qualità, non solo tosta, ma anche intelligente. Voleva levare il tiro ai pesaresi, che coi mortai scavarono il famigerato -33: il 3/12 dalla lunga dice che il piano è riuscito, non solo per i 3 fatti, ma anche per i 12 tentati. Una miseria, per la banda Pillastrini. Tradita, va pur detto, dai moretti, Booker e Middleton parimenti inchiodati a un povero 1/8. La Virtus ha pure vinto, nel quarto quarto, usando a lungo i quattro piccoli: quelli che Messina, bugiardo come Giuda, aveva negato, o nascosto, alla vigilia. Detto di chi l´ha persa, ci sarebbe chi l´ha vinta. Tutti e nessuno, Messina dixit, ed è il massimo, per un coach. Il diesel Jaric è stato capace del solito crescendo, Griffith s´è fatto vedere e sentire, Ginobili ha avuto sbandate, ma pure affondi importanti. Poi, Granger. Dà fisicità, sia davanti che dietro, magari diventerà un uomo chiave.
C´è una depressione diffusa, quando s´attacca, più intorno al pavimento che sullo stesso, comunque, perché la Virtus parte forte. 10-2 dopo 2´, con Ginobili imprendibile per una difesa che si fa docilmente affettare. Pesaro rientra sul 12-9, affettando a sua volta in entrata l´altra retroguardia, ma è sempre la Virtus a stare un passetto avanti. La sbilanciano le percussioni di Beric, su cui spesso finisce un lungo. Ma se la scelta è di stare vispi sul perimetro, per non lasciare innescare i trepuntisti, lì il piano di Messina è buono e ben eseguito. L´unica tripla è, alla prima sirena, il 24-22 di Traina. Nel secondo quarto si accende Granger (una bomba, un assist per Griffith), la Kinder alza il ritmo e trova nell´Omone più fisicità (10 punti e terzo fallo di Blair), fino a issarsi sul 36-26. Ma 3´ di pasticci e di digiuno riportano lì Pesaro, finchè due triple di Middleton e Beric valgono un intervallo quasi pari (40-38), vista una semina bolognese che ha dato poco raccolto. Il che non è mai bello, in partite scivolose come questa. Pesaro è molto Johnson e Beric e poco Booker (cui Granger oppone una sagoma ingombrante).
Ripresa. Si entra nel tunnel degli orrori. 6-4 Virtus dopo 6´, capito tutto. Messina e Pillastrini ruotano quintetti a tempo di rock, si vede pure Becirovic giocare qualche secondo, commettere il terzo fallo e uscire verso lo spogliatoio: Messina lo rincorre e lo ficca in panchina, con qualche sacramento che vola, ma il povero Sani Boy ha un danno serio, se poi accanto gli si sistema il dottor Lelli. Nessuna riesce a scappare e sull´unica tripla del periodo (Jaric a 8´´) la Virtus scrive un +5 che pare enorme. Ultimo sprint. Messina va coi quattro piccoli, Pilla un po´ ci sta e un po´ no, opponendo anche Blair a Rigaudeau. Vince la spinta dei doberman di casa, anche se la Scavolini, non pigliando in una casa, regge a -6 a 4´30´´ dalla fine. E´ l´ultimo palpito, però. La Virtus va. Non bella, ma di questi tempi basterà accontentarsi del punto.
Walter Fuochi

KINDER-SCAVOLINI 76-64
Kinder: Jaric 16, Rigaudeau 9, Ginobili 16, Frosini 2, Griffith 13, Bonora, Becirovic, Granger 11, Andersen 9, Barlera.
Scavolini: Booker 6, Middleton 4, Gigena, Johnson 17, Blair 11, Pecile 2, Traina 5, Beric 15, Maggioli, Tusek 4.
Arbitri: Lo Guzzo e Grossi.
Note: liberi: Bo 18/24, Ps 17/21. Da due: Bo 23/38, Ps 19/47. Da tre: Bo 4/16, Ps 3/12. Rimbalzi: Bo 35, Ps 35. Parziali: 5´ 15-11, 10´ 24-22, 15´ 36-30, 20´ 40-38, 25´ 46-42, 30´ 55-50, 35´ 62-54, 40´. Massimo vantaggio Virtus: +18 (76-58) al 38´. Mai in svantaggio.

Fonte: La Repubblica
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