LIVORNO. Si suda sul parquet, ma soprattutto alla scrivania, in casa Mabo. Sui tavoli di via Pera questioni importanti, come sponsor e bilanci, mentre in palestra il gruppo italiano lavora agli ordini di Luca Banchi, in attesa che lunedì arrivino alcuni giocatori in prova.
A proposito dello sponsor, la speranza della dirigenza è quella di ritrovare sulle maglie amaranto la scritta Mabo Prefabbricati, che negli ultimi due anni ha accompagnato la riscossa del Basket Livorno, firmando prima la promozione e poi la salvezza in A1. Va detto che da giorni girano voci su un possibile disimpegno di Mabo come marchio. Per adesso però nessuna conferma dà credito alla notizia. «Mabo è stato un abbinamento vincente per questa società - afferma Massimo Faraoni - credo che la volontà di tutti, città e istituzioni comprese, sia quella di confermare questo binomio». Tra le indiscrezioni di radiobasket, quella che Mabo potesse tentare una nuova avventura nella pallacanestro, ma a Firenze. L'ipotesi tuttavia, dopo alcuni contatti, appare improbabile. Più facile, eventualmente, l'impegno di Mabo nel basket del capoluogo come piccolo sostegno, sulla stregua della sponsorizzazione che già è in corso con la palla a spicchi lucchese tramite il marchio ElleEffe.
Intanto, per quanto riguarda il bilancio, venerdì scorso si è tenuta un'assemblea dei soci per tirare le somme della gestione 2001-2002. Il budget preventivato nell'estate scorsa è stato superato, ma si tratta di un incremento di spesa che tuttavia era previsto. Sarebbe stato impensabile, d'altra parte, restare dentro i binari economici iniziali. L'arrivo determinante di Slater dopo il triste Radojevic, l'infortunio a Parente e i conseguenti contratti con Turgeman e Autry, il taglio di Watkins hanno comportato dei costi aggiuntivi, che comunque saranno coperti senza problemi dai soci della srl.
Oggi in via Pera è prevista un'altra riunione di consiglio, che già orienterà il proprio sguardo sulla prossima stagione. L'obiettivo è quello di allargare ancora la base degli azionisti e trovare nuove forme di introiti, coinvolgendo ulteriormente il mondo imprenditoriale livornese intorno al prodotto basket.
Giulio Corsi
A proposito dello sponsor, la speranza della dirigenza è quella di ritrovare sulle maglie amaranto la scritta Mabo Prefabbricati, che negli ultimi due anni ha accompagnato la riscossa del Basket Livorno, firmando prima la promozione e poi la salvezza in A1. Va detto che da giorni girano voci su un possibile disimpegno di Mabo come marchio. Per adesso però nessuna conferma dà credito alla notizia. «Mabo è stato un abbinamento vincente per questa società - afferma Massimo Faraoni - credo che la volontà di tutti, città e istituzioni comprese, sia quella di confermare questo binomio». Tra le indiscrezioni di radiobasket, quella che Mabo potesse tentare una nuova avventura nella pallacanestro, ma a Firenze. L'ipotesi tuttavia, dopo alcuni contatti, appare improbabile. Più facile, eventualmente, l'impegno di Mabo nel basket del capoluogo come piccolo sostegno, sulla stregua della sponsorizzazione che già è in corso con la palla a spicchi lucchese tramite il marchio ElleEffe.
Intanto, per quanto riguarda il bilancio, venerdì scorso si è tenuta un'assemblea dei soci per tirare le somme della gestione 2001-2002. Il budget preventivato nell'estate scorsa è stato superato, ma si tratta di un incremento di spesa che tuttavia era previsto. Sarebbe stato impensabile, d'altra parte, restare dentro i binari economici iniziali. L'arrivo determinante di Slater dopo il triste Radojevic, l'infortunio a Parente e i conseguenti contratti con Turgeman e Autry, il taglio di Watkins hanno comportato dei costi aggiuntivi, che comunque saranno coperti senza problemi dai soci della srl.
Oggi in via Pera è prevista un'altra riunione di consiglio, che già orienterà il proprio sguardo sulla prossima stagione. L'obiettivo è quello di allargare ancora la base degli azionisti e trovare nuove forme di introiti, coinvolgendo ulteriormente il mondo imprenditoriale livornese intorno al prodotto basket.
Giulio Corsi