BOLOGNA - Gregor Fucka, il duca degli orsi, trova la strada giusta insieme all’alpino Galanda per una Fortitudo che non ha avuto molto dai suoi esterni, neppure dal gabbiano Jonathan, Andrea Meneghin per gli amici. Ma la Skipper si porta a casa la prima, 75-65, un punto per il conto della serie dei quarti aspettando gara-2, sabato sera al Palazzetto di viale Tiziano. Roma fermata da una Fortitudo che non ci ha mostrato davvero di essere invincibile: probabilmente avrà ragione della Virtus giallorossa e giocherà le semnifinali, ma sulla rotta della scudetto avrà grattacapi seri. La Wurth ha avuto la possibilià di vincere questa sfida, l’ha tenuta in mano, ha spaventato i padroni di casa costretti anche ad inseguire. La luce s’è spenta negli ultimi 10’ quando sotto le plance qualcosa è stata persa e quando la direzione della Virtus ha lasciato un poco a desiderare. Roma ha pagato la panchina corta soprattutto nel reparto dei lunghi ma anche delle guardie. Perfetto ancora una volta Giancarlo Marcaccini, 20 punti, una sicurezza, 8 su 11 dal campo (4 su 6 nelle triple) per il ragazzo romano nato negli States, a Santa Monica, istinto del tiratore, atleta capace di entrare in campo dalla panchina e cambiare tutto. Peccato qualche imperfezione di Allen che s’è ostinato a tirare (0 su 5 nelle bombe) quando avrebbe dovuto pensare a gestire i compagni. Poco ha combinato in fase offensiva Tonolli, ma il capitano è stato sacrificato in difesa dove se l’è vista con Kovacevic. E tra i due la differenza di stazza è notevole.
Myers, l’ex, l’uomo che cercava (e cerca, perché non è finita ieri sera) la rivinciata, è rimasto troppo in campo. Ed è questo uno dei motivi della sconfitta di Roma. Nessuna colpa al coach: ma in panca non c’è nessuno e con un Righetti che nelle ultime settimane è irriconoscibile non si può fare molto. Di là, con Basile presto gravato dai falli, con Goldwire non incisivo, nessuno degli esterni ha saputo fare grandi cose. Così, per gridare scacco al re, ecco Fucka diventare grandissimo, colpire da dentro l’area e da fuori, immarcabile per chiunque. Un inizio che Roma non s’aspettava, con due bombe (Basile e Meneghin) con altrettante dormite in difesa, il primo canestro della Wurth con Callahan dopo 3’10’’, la sensazione di essere annichilita da un’avversaria che aveva ritrovato, come d’incanto, voglia, determinazione, forza per triturare la Virtus. Pochi ma proprio pochi i segnali positivi nel primo quarto dove il cammino di Myers e Allen è stato difficile. Dieci punti, una miseria, la disperazione di dover abbandonare troppo presto i sogni in una partita attesa con ansia. Spedito presto sul parquet Marcaccini per un troppo evanescente Righetti, ecco i colpi giusti insieme alla difesa, uomo o zona, che ha attanagliato la Fortitudo. Ci ha creduto, la Virtus, Myers è salito in cattedra, Giancarlo ha preso a colpire. L’aggancio dopo un parziale balordo (24-10 al 10’), il sorpasso (33-28), la corsa fianco a fianco prima che Fucka, al 30’ decidesse che era meglio finirla lì.
Carlo Santi
SKIPPER-WURTH 75-65
SKIPPER: Basile 11 (2/2, 2/6), Meneghin 6 (0/1, 2/5), Marcelic 7 (2/2, 1/6), Fucka 21 (8/13, 1/4), Kovavic 8 (4/7), Goldwire 6 (0/0, 2/6), Galanda 12 (5/5, 0/1), Pilutti 4 (2/2, 0/2). N.e.: Savic e Milic.
WURTH: Allen 7 (2/7, 0/5), Righetti (0/0, 0/1), Myers 17 (2/4, 3/12), Tonolli 5 (1/3, 1/2), Callahan 8 (3/3), Handlogten 4 (2/3), Marcaccini 20 (4/5, 4/6), Masper 4 (2/4). N.e.: Zanelli e Santolamazza.
Arbitri: Lamonica e Ursi.
Note: parziali: 24-10, 35-35, 56-49. Tiri liberi: Skipper 5/11, Wurth 9/11. Tiri da 3 punti: Skipper 8/30, Wurth 8/26. Rimbalzi: Skipper 36 (15 off., 21 dif.), Wurth 32 (12 off., 20 dif.). Percentuali al tiro: Skipper 31/62 (50%), Wurth 24/55 (44%).
Myers, l’ex, l’uomo che cercava (e cerca, perché non è finita ieri sera) la rivinciata, è rimasto troppo in campo. Ed è questo uno dei motivi della sconfitta di Roma. Nessuna colpa al coach: ma in panca non c’è nessuno e con un Righetti che nelle ultime settimane è irriconoscibile non si può fare molto. Di là, con Basile presto gravato dai falli, con Goldwire non incisivo, nessuno degli esterni ha saputo fare grandi cose. Così, per gridare scacco al re, ecco Fucka diventare grandissimo, colpire da dentro l’area e da fuori, immarcabile per chiunque. Un inizio che Roma non s’aspettava, con due bombe (Basile e Meneghin) con altrettante dormite in difesa, il primo canestro della Wurth con Callahan dopo 3’10’’, la sensazione di essere annichilita da un’avversaria che aveva ritrovato, come d’incanto, voglia, determinazione, forza per triturare la Virtus. Pochi ma proprio pochi i segnali positivi nel primo quarto dove il cammino di Myers e Allen è stato difficile. Dieci punti, una miseria, la disperazione di dover abbandonare troppo presto i sogni in una partita attesa con ansia. Spedito presto sul parquet Marcaccini per un troppo evanescente Righetti, ecco i colpi giusti insieme alla difesa, uomo o zona, che ha attanagliato la Fortitudo. Ci ha creduto, la Virtus, Myers è salito in cattedra, Giancarlo ha preso a colpire. L’aggancio dopo un parziale balordo (24-10 al 10’), il sorpasso (33-28), la corsa fianco a fianco prima che Fucka, al 30’ decidesse che era meglio finirla lì.
Carlo Santi
SKIPPER-WURTH 75-65
SKIPPER: Basile 11 (2/2, 2/6), Meneghin 6 (0/1, 2/5), Marcelic 7 (2/2, 1/6), Fucka 21 (8/13, 1/4), Kovavic 8 (4/7), Goldwire 6 (0/0, 2/6), Galanda 12 (5/5, 0/1), Pilutti 4 (2/2, 0/2). N.e.: Savic e Milic.
WURTH: Allen 7 (2/7, 0/5), Righetti (0/0, 0/1), Myers 17 (2/4, 3/12), Tonolli 5 (1/3, 1/2), Callahan 8 (3/3), Handlogten 4 (2/3), Marcaccini 20 (4/5, 4/6), Masper 4 (2/4). N.e.: Zanelli e Santolamazza.
Arbitri: Lamonica e Ursi.
Note: parziali: 24-10, 35-35, 56-49. Tiri liberi: Skipper 5/11, Wurth 9/11. Tiri da 3 punti: Skipper 8/30, Wurth 8/26. Rimbalzi: Skipper 36 (15 off., 21 dif.), Wurth 32 (12 off., 20 dif.). Percentuali al tiro: Skipper 31/62 (50%), Wurth 24/55 (44%).