Coach Cesare Pancotto dice, dopo essere rimasto incantato pure lui, che uno come Nicolosz è appena il decimo giocatore della Benetton. In realtà, con l'arrivo di Bell, è l'undicesimo. Infatti, giovedì sera, il ragazzo-prodigio ha trovato posto nel referto solo grazie all'assenza di Stojic (fisica) e Nachbar (virtuale). Se Stojic tornerà prima che la Benetton finirà la stagione, l'ultimo posto della panchina sarà un affare da dirimere tra loro due. Ciò per spiegare meglio la situazione, invero un po' paradossale, di questo georgiano poco più che maggiorenne, baciato in fronte dal dio del basket: destinato alla Nba, fa fatica a trovare posto a Treviso. «Beh, non è poi così strano - obietta Skita, con un realismo che gli fa onore - qui tutti sono più anziani di me, io sono il più giovane, devo accettare quello che decide il coach. Chiaramente ho bisogno di fare esperienza: l'altra sera sono entrato in squadra perché Mario e Boki erano alle prese con degli infortuni. Non è stata una partita molto dura, anzi l'abbiamo risolta facilmente, così D'Antoni ha potuto farmi giocare, ed ho fatto il mio normale lavoro». Ma questa situazione ti va bene? Tu avresti bisogno di giocare con una certa continuità. «Sono all'inizio, spero in futuro, magari già l'anno prossimo, di andare sempre meglio». Anche ieri all'allenamento c'era Mark Iavaroni, ottimo americano in Italia ed ora osservatore dei Miami Heats. Nick, ti sentiresti pronto per andare nella Nba già adesso? «Non lo so, non è facile rispondere. Certo, giocare lì è difficile, la mettono giù veramente dura, anche fisicamente. Ci penserò più avanti». In che cosa ritieni di dover migliorare di più? «Innanzitutto nell'esperienza, nel mestiere, e poi diventare più solido fisicamente. Non che sia gracile, adesso, ma so che posso, per così dire, ingrossarmi: una certa rapidità ce l'ho, il trattamento di palla anche, ciò che mi manca sono altre cose, che dovrò acquisire lavorando duramente, giorno dopo giorno». D'Antoni dice che il merito di questa tua splendida condizione (in 17' 15 punti con 6/10, 4 rimbalzi, 3 stoppate, 3 recuperi e 19 di valutazione) è anche del lavoro di Francesco Cuzzolin, il preparatore atletico. «Certo, io e Cuzzo lavoriamo ogni giorno, mi dice che stiamo andando bene e così sono contento che lui sia soddisfatto».
Senti, l'altra sera hai mostrato il meglio del tuo repertorio... «Io sarei pronto in ogni partita a giocare così: in garauno ho cercato di mettercela tutta, di avere intensità, sapete, era una partita importante, questi sono i playoff». Domani alle 19 però la Coop vi attende in casa sua per garadue, e non sarà altrettanto facile... «Sì, è vero, sarà più difficile. Credo che loro non giocheranno come in garauno, ci creeranno maggiori problemi, avranno dalla loro parte i tifosi, che mi sembra siano piuttosto caldi. Perciò sappiamo che ci attende una serata più difficile: noi dovremo rispondere per le rime, cioè fare una buona difesa e giocare in attacco come sappiamo fare normalmente».
Silvano Focarelli
Senti, l'altra sera hai mostrato il meglio del tuo repertorio... «Io sarei pronto in ogni partita a giocare così: in garauno ho cercato di mettercela tutta, di avere intensità, sapete, era una partita importante, questi sono i playoff». Domani alle 19 però la Coop vi attende in casa sua per garadue, e non sarà altrettanto facile... «Sì, è vero, sarà più difficile. Credo che loro non giocheranno come in garauno, ci creeranno maggiori problemi, avranno dalla loro parte i tifosi, che mi sembra siano piuttosto caldi. Perciò sappiamo che ci attende una serata più difficile: noi dovremo rispondere per le rime, cioè fare una buona difesa e giocare in attacco come sappiamo fare normalmente».
Silvano Focarelli