Alberto Bucci ricomincia da Parma e dal basket femminile. Domani la firma su un contratto biennale e, dalla prossima stagione, metterà la sua esperienza al servizio delle fanciulle.
«La scelta — racconta Alberto — era tra una squadra di serie A maschile, senza tante ambizioni, e Parma. Una squadra vincente. In un ambiente senza obiettivi avrei fatto fatica: a Parma vogliono vincere la Coppa dei Campioni, la scelta, in fondo, è stata facile.
L'entusiasmo è una malattia contagiosa: io vivo d'entusiasmo».
Cambierà qualcosa perché le fanciulle non sono gli uomini e allora… «Nella vita — commenta Bucci — bisogna sempre mettersi in discussione.Passerò l'estate a guardare cassette per farmi un'idea. Gli stimoli non mancano, dove sono andato — Rimini, Fabriano, Virtus, Pesaro, Verona, Livorno — ho ottenuto grandi risultati. Dietro mi porterò la capacità di lottare sotto pressione».
Cambierà il rapporto con i giocatori, ma non troppo, perché Alberto ha sempre trattato gli atleti in un certo modo. «Ho sempre detto loro che non giocavano né per me né per la società. Ma per loro stessi, per migliorarsi. E che la funzione di un allenatore è quella di essere lì, per dare dei consigli».
Un vantaggio, però, Bucci ce l'ha. Essere in minoranza (uomo contro donne) non è una novità per lui che in famiglia, oltre alla moglie, ha tre figlie di 21, 19 e 13 anni.
Alessandro Gallo
«La scelta — racconta Alberto — era tra una squadra di serie A maschile, senza tante ambizioni, e Parma. Una squadra vincente. In un ambiente senza obiettivi avrei fatto fatica: a Parma vogliono vincere la Coppa dei Campioni, la scelta, in fondo, è stata facile.
L'entusiasmo è una malattia contagiosa: io vivo d'entusiasmo».
Cambierà qualcosa perché le fanciulle non sono gli uomini e allora… «Nella vita — commenta Bucci — bisogna sempre mettersi in discussione.Passerò l'estate a guardare cassette per farmi un'idea. Gli stimoli non mancano, dove sono andato — Rimini, Fabriano, Virtus, Pesaro, Verona, Livorno — ho ottenuto grandi risultati. Dietro mi porterò la capacità di lottare sotto pressione».
Cambierà il rapporto con i giocatori, ma non troppo, perché Alberto ha sempre trattato gli atleti in un certo modo. «Ho sempre detto loro che non giocavano né per me né per la società. Ma per loro stessi, per migliorarsi. E che la funzione di un allenatore è quella di essere lì, per dare dei consigli».
Un vantaggio, però, Bucci ce l'ha. Essere in minoranza (uomo contro donne) non è una novità per lui che in famiglia, oltre alla moglie, ha tre figlie di 21, 19 e 13 anni.
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino