Scavolini, un effetto...Nutella

PESARO — Si potrebbe chiamare «effetto nutella» ed è l'unica tattica che può consentire alla Scavolini di pareggiare il conto questa sera contro la Kinder. Che di roba come la nutella se ne intende abbondante, specialmente quando arriva nei playoff. Consiste nello spalmare il talento su un minimo di tre o, per stare sul sicuro, su quattro giocatori. In genere la Scavolini e monotalentuosa (leggi Booker) o al massimo bitalentuosa (aggiungi Johnson). Roba che consente di vincere molte partite della stagione regolare e anche qualche ottavo di playoff. Quasi mai di vincere un quarto di playoff, mai se di fronte c'è una squadra come la Kinder. In casi del genere, cioé come questa sera, ci vogliono 3/4 giocatori che alla fine della partita devono uscire con la valutazione più alta, che non è necessariamente il totale dei punti segnati o dei rimbalzi presi, ma, per esempio, come e quando vengono segnati e presi. Con l'aggiunta di un elemento che le valutazioni numeriche non registrano: la difesa su un particolare avversario. Ci vogliono 4 giocatori (a caso, Booker e Beric, Johnson e Blair) capaci di mettere in campo quattro tipi di «opzioni» diverse per cercare di fare breccia, di volta in volta, nelle crepe che una roccaforte pur munita come la Kinder ha dimostrato di avere. Una quinta opzione è di carattere più generale: se la Kinder è, come davvero è, una fortezza quasi inespugnabile quando riesce a chiudere tutte le porte, perché non cercare di attaccarla un po' prima che le chiuda? Magari correndo un po' di più e più veloci.
Franco Bertini