Il problema non sarà, come qualcuno ha ottimisticamente annunciato dopo il +28 di garauno, vedere con quale scarto i verdi passeranno al PalaTrieste. Il problema sarà molto più semplice: vincere, anche di uno ma vincere. Giovedì c'è stata una Coop (ed una Benetton), quella era una singola partita ed è finita lì, adesso è un'altra faccenda, e cosa succederà stasera non lo sa nessuno. Perciò occhio alle sorprese: la storia dei playoff è già piena di sorprese.
E di squadre sconfitte perché troppo sicure di sé, non c'è alcun bisogno di allungare la lista. «Per noi è fondamentale cercare di vincere anche questa - dice Mike D'Antoni - sappiamo che troveremo un altro avversario, molto più caricato anche perché giocherà sul suo terreno, ma ugualmente contiamo di portare a casa il risultato».
Tu dicevi che la prima partita sarebbe stata la più difficile, poi abbiamo visto come è andata. Adesso, in teoria, certi timori non dovrebbero più sussistere.
«Si può sempre fare meglio, dal nostro punto di vista, soprattutto in difesa. E consideriamo che non è facile tirare con le nostre percentuali di garauno. Quindi dovremo stare attenti a difendere un po' meglio, per compensare eventuali cali in attacco».
Pancotto afferma che Trieste dovrà controllare maggiormente il ritmo della partita.
«Credo che in effetti loro puntino proprio su questo, ma noi tenteremo di fare esattamente l'opposto, cioè correre. Questo però dipenderà dall'intensità difensiva che sapremo mettere in campo».
Naturalmente a te quel +28 non crea alcuna illusione...
«Quando c'è la palla a due il passato non conta più, si riparte tutti da zero. La Coop stavolta potrà giocare davanti ai suoi tifosi, sarà una squadra più stimolata».
Altra avvertenza: da Tskitishvili non si può pretendere che giochi sempre come ha fatto giovedì sera.
«Infatti. Ma vedo che Nick sta facendo bene anche in allenamento, lui sta migliorando ogni giorno, vedremo».
Chi invece renderà di più sarà Nate Erdmann.
«Sono d'accordo, ma c'è anche Maric che sta giocando bene, e pure altri: bisognerà stare attenti, difendere bene e farci trovare pronti».
Chi invece dovrebbe essere ancora a mezzo servizio è Bostjian Nachbar, che ha assorbito la botta alla gamba, ma che non può essere già adesso completamente a posto. «Vedremo prima della partita - taglia corto lo sloveno - oggi (ieri, ndr) sono riuscito a fare 45' di allenamento, ma mi dà ancora un po' di fastidio, per tornare in condizione mi servono due-tre giorni di lavoro». A Trieste ci saranno i tuoi parenti ed amici per applaudirti... «Io ci terrei a giocare, ma capisco che la cosa più importante è esserci in garatre. Ancora non so esattamente, io e Mike decideremo dopo il riscaldamento, forse 5-10 minuti riesco a farli».
Anche tu ammetti che per vincere dovrete faticare di più? «Per forza. Siamo in trasferta, il palazzetto sarà pieno e Trieste vorrà vincere. Certo, se giochiamo come l'altra volta, non vedo problemi». I precedenti, nei playoff, sono tutti per Treviso, che conduce 6-0. In particolare, in trasferta la Benetton vinse 83-70 nel 1992 e 99-73 nel 2000.
Le altre. Ore 18.15: MontePaschi-Oregon e Scavolini-Kinder. Ore 20.30: Würth-Skipper.
E di squadre sconfitte perché troppo sicure di sé, non c'è alcun bisogno di allungare la lista. «Per noi è fondamentale cercare di vincere anche questa - dice Mike D'Antoni - sappiamo che troveremo un altro avversario, molto più caricato anche perché giocherà sul suo terreno, ma ugualmente contiamo di portare a casa il risultato».
Tu dicevi che la prima partita sarebbe stata la più difficile, poi abbiamo visto come è andata. Adesso, in teoria, certi timori non dovrebbero più sussistere.
«Si può sempre fare meglio, dal nostro punto di vista, soprattutto in difesa. E consideriamo che non è facile tirare con le nostre percentuali di garauno. Quindi dovremo stare attenti a difendere un po' meglio, per compensare eventuali cali in attacco».
Pancotto afferma che Trieste dovrà controllare maggiormente il ritmo della partita.
«Credo che in effetti loro puntino proprio su questo, ma noi tenteremo di fare esattamente l'opposto, cioè correre. Questo però dipenderà dall'intensità difensiva che sapremo mettere in campo».
Naturalmente a te quel +28 non crea alcuna illusione...
«Quando c'è la palla a due il passato non conta più, si riparte tutti da zero. La Coop stavolta potrà giocare davanti ai suoi tifosi, sarà una squadra più stimolata».
Altra avvertenza: da Tskitishvili non si può pretendere che giochi sempre come ha fatto giovedì sera.
«Infatti. Ma vedo che Nick sta facendo bene anche in allenamento, lui sta migliorando ogni giorno, vedremo».
Chi invece renderà di più sarà Nate Erdmann.
«Sono d'accordo, ma c'è anche Maric che sta giocando bene, e pure altri: bisognerà stare attenti, difendere bene e farci trovare pronti».
Chi invece dovrebbe essere ancora a mezzo servizio è Bostjian Nachbar, che ha assorbito la botta alla gamba, ma che non può essere già adesso completamente a posto. «Vedremo prima della partita - taglia corto lo sloveno - oggi (ieri, ndr) sono riuscito a fare 45' di allenamento, ma mi dà ancora un po' di fastidio, per tornare in condizione mi servono due-tre giorni di lavoro». A Trieste ci saranno i tuoi parenti ed amici per applaudirti... «Io ci terrei a giocare, ma capisco che la cosa più importante è esserci in garatre. Ancora non so esattamente, io e Mike decideremo dopo il riscaldamento, forse 5-10 minuti riesco a farli».
Anche tu ammetti che per vincere dovrete faticare di più? «Per forza. Siamo in trasferta, il palazzetto sarà pieno e Trieste vorrà vincere. Certo, se giochiamo come l'altra volta, non vedo problemi». I precedenti, nei playoff, sono tutti per Treviso, che conduce 6-0. In particolare, in trasferta la Benetton vinse 83-70 nel 1992 e 99-73 nel 2000.
Le altre. Ore 18.15: MontePaschi-Oregon e Scavolini-Kinder. Ore 20.30: Würth-Skipper.