In viaggio per Roma senza cercare indiulgenze plenarie, né strade semplici semplici verso la semifinale. Matteo Boniciolli governa la sua barca con lo stemma dell’Aquila e conosce i pericoli del viaggiare a mezza costa, sa che quando vedi il porto prima di far festa devi pensare ad aggirare gli scogli. Parte da quell’1-0 che si era prefissato, l’obiettivo minimo, ma dentro la testa azzera il contachilometri. «La regola dei playoff la conosciamo. Bisogna dimenticare subito quello che si é lasciato aalle spalle e concentrarsi sul prossimo assalto. È chiaro che andiamo a Roma, in casa della Wurth, per strappare il 2-0. Ma non mi aspetto una partita-fotocopia di quella di giovedì, a questo punto non ce n’é una uguale all’altra. Dovremo insistere su certi particolari che in gara1 hanno fatto funzionare il meccanismo, per esempio sul lavoro dei lunghi che in quell’occasione si sono dimostrati più forti di quelli della Wurth». Gli spauracchi, tre giorni fa, erano l’antico capitano Carlton e Allen. Il primo ha ballato praticamente da solo, a parte la prestazione sopra le righe di Marcaccini, il secondo ha vagato sul parquet senza costrutto. «Resta il fatto che dovremo pensare ancora a loro, cercando di limitarli con una difesa intensa. Ci siamo riusciti giovedì scorso, lasciando un po’ di spazio a Marcaccini che si è confermato ad altissimi livelli. Questa volta dovremo riuscire a mettere un freno anche a lui, sarebbe fondamentale». Lo sarà anche tenere sbarrata la via che conduce al canestro. «In casa nostra abbiamo tenuto Roma a 65 punti. Se ci riusciamo ancora, abbiamo buone possibilità di portare a casa un’altra vittoria».
Parla poco, il timoniere Skipper, e preferisce concentrarsi su una sfida che sa decisiva, perché trovarsi sul 2-0 questa sera significherebbe avere già un piede e mezzo in semifinale. Il suo gruppo è concentrato sull’obiettivo, cerca risposte e non si aspetta rivoluzioni. «Non credo che da questa partita possano uscire grandi novità», spiega Gianluca Basile. «Non dal punto di vista tattico, almeno. Per dire: la zona Roma l’ha provata anche in casa nostra, se lo rifarà non ci prenderà di sorpresa. Lo stato d’animo? Semplice: andiamo in campo per vincere, non ci va di dover ripetere il viaggio nella capitale e abbiamo tutte le intenzioni di chiudere il conto, anche se sappiamo che non sarà una passeggiata». C’è qualcosa che brucia dentro, nel caso di Baso. Diciamo pure uno stimolo in più. «Ma lo sapete che io a Roma non ho mai vinto? Beh, mi sembra sia arrivato il momento di sfatare il tabù».
Gruppo al completo: Fucka ha recuperato dopo la distorsione alla caviglia di giovedì sera, Milic è di nuovo a pieno regime dopo la parentesi aperta per diventare papà di Tara, Savic continua a stringere i denti, come al solito. Palla a due alle 20.30.
Marco Tarozzi
Parla poco, il timoniere Skipper, e preferisce concentrarsi su una sfida che sa decisiva, perché trovarsi sul 2-0 questa sera significherebbe avere già un piede e mezzo in semifinale. Il suo gruppo è concentrato sull’obiettivo, cerca risposte e non si aspetta rivoluzioni. «Non credo che da questa partita possano uscire grandi novità», spiega Gianluca Basile. «Non dal punto di vista tattico, almeno. Per dire: la zona Roma l’ha provata anche in casa nostra, se lo rifarà non ci prenderà di sorpresa. Lo stato d’animo? Semplice: andiamo in campo per vincere, non ci va di dover ripetere il viaggio nella capitale e abbiamo tutte le intenzioni di chiudere il conto, anche se sappiamo che non sarà una passeggiata». C’è qualcosa che brucia dentro, nel caso di Baso. Diciamo pure uno stimolo in più. «Ma lo sapete che io a Roma non ho mai vinto? Beh, mi sembra sia arrivato il momento di sfatare il tabù».
Gruppo al completo: Fucka ha recuperato dopo la distorsione alla caviglia di giovedì sera, Milic è di nuovo a pieno regime dopo la parentesi aperta per diventare papà di Tara, Savic continua a stringere i denti, come al solito. Palla a due alle 20.30.
Marco Tarozzi