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Scavolini, il solito incubo bianconero

La Kinder al termine di una gara tiratissima espugna Pesaro e si porta sul 2-0

PESARO — Tutto nero. L’avversario prima di tutto: una Kinder (rigorosamente vestita a lutto) spaventosa come ai bei tempi, cinica e calcolatrice, spietata e impenetrabile. E la serie, che sullo 0-2 pare seriamente compromessa. Peccato, perchè la Scavolini ha dato per la seconda volta l’impressione di potercela fare. Poi però, alla resa dei conti, i biancorossi si ritrovano a un passo dall’eliminazione.
Si comincia con la premiazione dei ragazzi del Benelli, autori dello striscione più bello in occasione del match giocato dalla Nazionale a Pesaro e con Maifredi e Recalcati a ricevere a loro volta onorificenze. Sulle tribune si intravedono spicchi d’azzurro, ma il colpo d’occhio è notevole. I tifosi-Virtus accendono fumogeni, mentre l’“Inferno" ricorda, cantando, di aver sottratto abilmente uno striscione al club rivale. “Chi non salta è un bolognese" è il grido di battaglia pre-palla a due. Becirovic non c’è (ed era pure il suo compleanno), ma la Kinder è ugualmente viva, vegeta e oliata. Altro che calo di forma, ogni problemino è dimenticato. La Scavolini parte con il piede giusto, con i più indietro - Booker e Middleton - che si sbloccano in sequenza. Pesaro vola (6-0, 8-2) e coach Messina è costretto a chiamare time-out. I biancorossi sprigionano la propria carica, ma Blair ha già due falli dopo 3’07" (uno commesso su Griffith, l’altro su Ginobili. Entrambi dubbi, nella serata dell’arbitraggio più indisponente degli ultimi tempi). Continua a succedere di tutto e Middleton si ferma (distorsione alla caviglia) dopo una sospensione (è il 5’). Pesaro soffre a rimbalzo, ma resta in controllo del match. Un sottomano di Beric porta i locali al massimo vantaggio (27-19), mentre Maggioli limita Griffith, mantenendone la marcatura anche con Blair in campo. 37-38 e primo sorpasso esterno, con la Scavolini che nel secondo quarto segna appena 16 punti. Va peggio nel terzo: 2 punti in 7 minuti (si assiste al più classico dei “prendi e tira" su ambo i fronti), parziale di 13-2 per Bologna e partita che scappa. La Scavolini perde reattività ed è fallosa ai liberi (11/19 dopo 30’). Granger è una spina nel fianco, Rigaudeau quello dei tempi migliori. Nell’ultimo periodo Pesaro ricuce il divario e si riporta a contatto, senza però dare mai l’impressione di avere in pugno il match. A 2’22" dalla fine è 69-72, dopo due triple di Booker e Traina. Ancora Traina regala il 72-74 a 50" dalla sirena e a 12" dalla doccia la Scavolini è sempre lì (76-78). Ma alcune leggerezze sono fatali alla Scavolini, che fatica a trovare l’assetto vincente e non riesce a mettere in piedi la super-partita che sarebbe servita. Adesso la situazione si complica e solo un successo a Casalecchio (è da tanto, troppo tempo che non arriva) riaprirebbe una serie sempre più indirizzata verso i campioni d’Italia.
Da segnalare a fine partita alcuni disordini tra tifosi e forze dell’ordine. I sostenitori biancorossi hanno tentato di sfogare la delusione cercando il contatto con i supporters bolognesi, ma polizia e carabinieri, presenti al Palas in numero adeguato, sono riusciti ad evitarlo. Non si segnalano feriti, mentre sono stati identificati alcuni tifosi pesaresi.
Camilla Cataldo
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