Ringraziata Roma per i gentili omaggi (prima la zona di Caja che ha permesso venti minuti di tiro al piccione; poi la doppia sciocchezza di Allen dalla lunetta) e tirato un sospiro di sollievo alla notizia che i due tifosi bolognesi accoltellati domenica sera sono tornati già a casa, la Skipper si prepara a quella che, secondo logica, dovrebbe essere l'ultima sfida della serie con una Wurth che Boniciolli considera ancora pericolosa ma che proprio non vediamo come possa risollevarsi da una situazione ormai compromessa.
Tanto più che ormai pare chiara la strada da seguire e cioè quella di lasciare sfogare Myers e chiudere sugli altri con la certezza, tra l'altro, che giocando ogni due giorni 39 minuti, per Carlton diventi sempre più difficile mantenere lucidità e fraschezza atletica nei finali di partita (domenica sera, dopo una partita comunque straordinaria, Myers ha sbagliato gli ultimi 6 tiri).
Solo un aspetto di gara due deve tenere alta la concentrazione della Skipper, e cioè quello di aver tenuto in vita un'avversaria fino agli ultimi battiti di partita quando invece sarebbe stato possibile in tante occasioni sferrare il pugno del ko.
Su questo insisterà Boniciolli nelle ultime ore di palestra come pure sull'unico punto debole della logica scelta di alzare barricate soprattutto davanti ai compagni di Carlton, logica tradita spesso dalla difesa di Goldwire su Allen. Un Goldwire che pure in attacco ha giocato bene facendo correre la squadra e colpendo con discreta precisione (3 su 5).
Peccato per quell'aver spesso incrociato le gambe sul primo passo di Allen, altrimenti la sua gara sarebbe andata ben oltre il 6 in pagella.
Della partita (stasera alle 20,30 al Paladozza con diretta sulle frequenze di Radio Bruno e in rete su Fortitudo.it) dovrebbe essere anche Zoran Savic che a Roma ha stretto i denti ma che non ha potuto dare di più di 4 minuti alla Skipper.
Il vecchio Zoran, che ieri si è comunque allenato pur con mille precauzioni per il suo ginocchio, scricchiola ma a volte non basta più far finta di niente passando sopra agli acciacchi che queste sfide trisettimanali impietosamente acuiscono.
E se la panchina inevitabilmente più corta ( pure Pilutti ha qualche problema e colleziona ormai solo n.e in tabellino) non è stato un problema contro Roma che non brilla per profondità di squadra, potrebbe invece diventarlo andando avanti nella marcia di avvicinamento allo scudetto.
Il clima, comunque, è decisamente sereno in casa biancoblù e lo si intuisce anche dal come la Skipper sta passando sopra al fantasma di Myers. Una di quelle sfide che solo un anno fa avrebbe fatto tremare i polsi dell'intera squadra (staff tecnico compreso) e che invece la gestione Boniciolli ha riportato con intelligenza nelle sue giuste dimensioni: sfida importante, anche sentimentalmente difficile, ma da vincere sempre e comunque buttando sul parquet la sicurezza di essere i più forti.
Gianni Cristofori
Tanto più che ormai pare chiara la strada da seguire e cioè quella di lasciare sfogare Myers e chiudere sugli altri con la certezza, tra l'altro, che giocando ogni due giorni 39 minuti, per Carlton diventi sempre più difficile mantenere lucidità e fraschezza atletica nei finali di partita (domenica sera, dopo una partita comunque straordinaria, Myers ha sbagliato gli ultimi 6 tiri).
Solo un aspetto di gara due deve tenere alta la concentrazione della Skipper, e cioè quello di aver tenuto in vita un'avversaria fino agli ultimi battiti di partita quando invece sarebbe stato possibile in tante occasioni sferrare il pugno del ko.
Su questo insisterà Boniciolli nelle ultime ore di palestra come pure sull'unico punto debole della logica scelta di alzare barricate soprattutto davanti ai compagni di Carlton, logica tradita spesso dalla difesa di Goldwire su Allen. Un Goldwire che pure in attacco ha giocato bene facendo correre la squadra e colpendo con discreta precisione (3 su 5).
Peccato per quell'aver spesso incrociato le gambe sul primo passo di Allen, altrimenti la sua gara sarebbe andata ben oltre il 6 in pagella.
Della partita (stasera alle 20,30 al Paladozza con diretta sulle frequenze di Radio Bruno e in rete su Fortitudo.it) dovrebbe essere anche Zoran Savic che a Roma ha stretto i denti ma che non ha potuto dare di più di 4 minuti alla Skipper.
Il vecchio Zoran, che ieri si è comunque allenato pur con mille precauzioni per il suo ginocchio, scricchiola ma a volte non basta più far finta di niente passando sopra agli acciacchi che queste sfide trisettimanali impietosamente acuiscono.
E se la panchina inevitabilmente più corta ( pure Pilutti ha qualche problema e colleziona ormai solo n.e in tabellino) non è stato un problema contro Roma che non brilla per profondità di squadra, potrebbe invece diventarlo andando avanti nella marcia di avvicinamento allo scudetto.
Il clima, comunque, è decisamente sereno in casa biancoblù e lo si intuisce anche dal come la Skipper sta passando sopra al fantasma di Myers. Una di quelle sfide che solo un anno fa avrebbe fatto tremare i polsi dell'intera squadra (staff tecnico compreso) e che invece la gestione Boniciolli ha riportato con intelligenza nelle sue giuste dimensioni: sfida importante, anche sentimentalmente difficile, ma da vincere sempre e comunque buttando sul parquet la sicurezza di essere i più forti.
Gianni Cristofori
Fonte: Il Resto del Carlino
