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Woolridge. un punto fermo della Snaidero

«E’ ora di vincere»

Gli hanno affidato le chiavi della macchina arancione e lui, da pilota provetto, cerca di sfruttare al massimo le potenzialità i cavalli che ha a disposizione, stando sempre attento a non andare fuori giri. L’autista del team Snaidero è ovviamente Andre Woolridge, il quale, dal giorno d’esordio con la maglia arancione, datato 10 febbraio nella vittoria sull’Adecco Milano di Lou Bullock, è andato sempre più integrandosi nella realtà udinese, fino a diventare l’uomo guida del quintetto di Frates a cui ha regalato 17 punti in 31,6 minuti di utilizzo medio nelle sei partite sin qui disputate. Andre non si tira indietro: non c’è più tempo da perdere e la Snaidero deve ricominciare a correre, magari già da domani superando l’ostacolo Fabriano. «Le cose stanno volgendo al meglio – conferma Woolridge –: Mills e Stern non avevano avuto ancora il tempo per calarsi nella nuova situazione, ma negli ultimi giorni hanno potuto lavorare a fondo e penso che ora siano pronti per dare il loro contributo».
Quello che è mancato contro la Coop Nordest Trieste.
«Con un solo allenamento con la squadra, era impossibile per loro incidere nel derby. Questo può succedere nella Nba, dove si gioca in modo più individuale, uno contro uno, ma qui in Europa si punta di più al gioco organizzato, a coinvolgere tutto il quintetto, sia in attacco, sia in difesa e perciò non si può prescindere dall’affiatamento con i compagni, dal punto di vista tecnico».
Sei il playmaker, ma anche un importante finalizzatore: molte delle fortune della Snaidero sono legate al tuo contributo.
«Per me non è fondamentale segnare molti punti. Posso pure passare la palla, coinvolgere i miei compagni e sentirmi appagato allo stesso modo. In realtà, quello che mi interessa è semplicemente aiutare la squadra a vincere: se per riuscirci devo segnare o passare la palla, per me non cambia nulla».
L’allenatore del Fabriano ti considera uno dei giocatori più pericolosi della Snaidero: probabile che Lasi abbia preparato un trattamento difensivo particolare per limitarti.
«Dove sta il problema? Se difendono forte su di me, io ho quattro compagni ai quali passare la palla e che possono tranquillamente rendersi pericolosi».
Ormai sei qui da un mese e mezzo: come ti trovi?
«Molto bene. Ho assorbito il ritmo e le abitudini udinesi: la stagione della Snaidero è nel vivo, l’allenatore lavora bene, sono qui per raggiungere i risultati prefissati dalla società».
A proposito di obiettivi, ci pensate ai play-off?
«Giochiamo una partita alla volta: intanto la gara con Fabriano è molto importante, poi vedremo».
Conosci qualcuno dei tuoi prossimi avversari?
«Rod Monroe è stato un gran giocatore ai tempi di North Carolina State (assieme all’ex trevigiano Corchiani formava una coppia di guardie esplosiva, soprannominata Fire e Ice, ndr): non ho mai giocato contro di lui, ma in Usa è molto considerato».
Fuori dai denti, la Snaidero batterà Fabriano?
«Of course, per forza».
Francesco Tonizzo
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