VINTA dieci volte, da rivincere undici, la Kinder si prende la partita numero 3, saltando la Scavolini e aspettando adesso, dopo le sue sofferte arrampicate a 80 punti, quella Benetton che ne fa cento come bevesse crodini. Ci proverà, in semifinale, in sfavore di pronostico e con brillii di condizione modesti. Pesaro era poco, salvo la tenacia. Mai, mentalmente, s´è sentita sfidante vera. Di nessuno dei suoi si ricorderà la prova, ieri sera, tranne il finalone di Booker: eppure, a 8´ dal gong, superate burrasche tremende, era a +3. C´è stata un soffio. La Virtus l´ha vinta con tanto Ginobili e, nello sprint, coi tiri finalmente franchi di Rigaudeau e Granger. Poi, l´umile Frosini.
Cronaca. Rigaudeau riapre il libro alla pagina lasciata a Pesaro: tripla dall´angolo dopo 8 secondi, e si scatena una cataratta che pare già da arca di Noè. La Virtus va 13-0 in 4´, prima che Traina peschi il primo gol pesarese, e poi 18-2 dopo 6´. Giocano bene tutti da una parte (Frosini di più), male tutti dall´altra (non si sa scegliere chi di più). Eppure, un po´ alla volta, la Scavolini si ricompone e svela come, di fronte, l´attacco funzioni quando può. Pesaro lascia 6 punticini alla Virtus negli 8´ successivi al diluvio, risalendo a - 7, e fin qui, davanti, l´infila pochissimo. Quando comincia a prenderci, è addosso a una Kinder che non segna più: 35-34 con un tap-in di Traina alla sirena, dopo che però la rimonta l´ha spinta Tusek (10 punti in 12´). L´avevamo tutti un po´ compatito, quando domenica sera se n´era uscito con l´appello «Vinciamo a Bologna, non è finita», al microfono del Palas. Markone almeno ce la mette tutta, e il quasi pari di Pesaro è roba sua, latitando i big. E la Virtus cos´è, in questo primo tempo? Tanto Ginobili (12), pure troppo. E quando la palla va a Griffith sono più pasticci che utili. Poi, i due arbitri scelgono di fischiare poco e c´è un Ok corral di sguardi ustorii fra Messina e Corrias. Faranno di peggio poi.
Nel terzo quarto, la Kinder dà un altro pugno, ma ancora non basta. Se lo dà, per meglio dire, la Scavolini. Dopo 4´30´´, per un contatto di gioco, Beric baruffa con Ginobili, da cui ha subito fallo. Prende tecnico, continua a questionare per mezzo minuto e, quando gli si unisce Pillastrini, Cicoria pensa bene di buttar fuori il coach, quasi per sommatoria. Da - 6 palla in mano, la Scavolini precipita a - 11 dopo i 5 liberi perfetti di Ginobili. Ma risale pure di lì, perché la Kinder non segna mai (oppure, se non segna Gino non lo fa nessuno). Totale: Manu ne fa 15 nel quarto e gira a 27 sul 54-53 del 30´ (metà fatturato Virtus). Il - 1, alla sirena, è del solito Traina. Che non è sazio, pareggia da tre in apertura di quarto quarto, e Blair addirittura sorpassa, per l´unica volta (59-56 a 8´15´´). La Virtus non abbassa la testa, prende tiri difficili e centrati Granger, un contropiede e un piazzato di Rigaudeau staccano un +6, il primo cesto di Jaric un +8, una tripla di Granger un +9 a 3´30´´. Non basta ancora. Sventatezze assortite e magate di Booker ridanno un - 3 a Pesaro, a 25´´. Rigaudeau deve ripetersi dalla lunetta, come a Pesaro. 4 liberi e tutti a casa. E Pecile al concerto di Elton John.
Walter Fuochi
KINDER-SCAVOLINI 83-80
Kinder: Jaric 4, Rigaudeau 16, Ginobili 31, Frosini 8, Griffith 11, Granger 12, Andersen 1. N.e. Bonora, Barlera, Becirovic.
Scavolini: Booker 22, Beric 7, Traina 13, Johnson 8, Blair 7, Pecile 8, Gigena 4, Tusek 11, Middleton. N.e. Maggioli.
Arbitri: Cicoria e Corrias.
Note: liberi: Bo 24/27, Ps 14/18. Da due: Bo 19/42, Ps 21/43. Da tre: Bo 7/19, Ps 8/23. Rimbalzi: Bo 34, Ps 40.
Parziali: 5´ 16-2, 10´ 22-12, 15´ 28-18, 20´ 35-34, 25´ 49-39, 30´ 54-53, 35´ 67-61, 40´ 83-80. Massimo vantaggio Virtus: +16 (18-2) al 6´. Massimo svantaggio: - 3 (56-59) al 32´.
Cronaca. Rigaudeau riapre il libro alla pagina lasciata a Pesaro: tripla dall´angolo dopo 8 secondi, e si scatena una cataratta che pare già da arca di Noè. La Virtus va 13-0 in 4´, prima che Traina peschi il primo gol pesarese, e poi 18-2 dopo 6´. Giocano bene tutti da una parte (Frosini di più), male tutti dall´altra (non si sa scegliere chi di più). Eppure, un po´ alla volta, la Scavolini si ricompone e svela come, di fronte, l´attacco funzioni quando può. Pesaro lascia 6 punticini alla Virtus negli 8´ successivi al diluvio, risalendo a - 7, e fin qui, davanti, l´infila pochissimo. Quando comincia a prenderci, è addosso a una Kinder che non segna più: 35-34 con un tap-in di Traina alla sirena, dopo che però la rimonta l´ha spinta Tusek (10 punti in 12´). L´avevamo tutti un po´ compatito, quando domenica sera se n´era uscito con l´appello «Vinciamo a Bologna, non è finita», al microfono del Palas. Markone almeno ce la mette tutta, e il quasi pari di Pesaro è roba sua, latitando i big. E la Virtus cos´è, in questo primo tempo? Tanto Ginobili (12), pure troppo. E quando la palla va a Griffith sono più pasticci che utili. Poi, i due arbitri scelgono di fischiare poco e c´è un Ok corral di sguardi ustorii fra Messina e Corrias. Faranno di peggio poi.
Nel terzo quarto, la Kinder dà un altro pugno, ma ancora non basta. Se lo dà, per meglio dire, la Scavolini. Dopo 4´30´´, per un contatto di gioco, Beric baruffa con Ginobili, da cui ha subito fallo. Prende tecnico, continua a questionare per mezzo minuto e, quando gli si unisce Pillastrini, Cicoria pensa bene di buttar fuori il coach, quasi per sommatoria. Da - 6 palla in mano, la Scavolini precipita a - 11 dopo i 5 liberi perfetti di Ginobili. Ma risale pure di lì, perché la Kinder non segna mai (oppure, se non segna Gino non lo fa nessuno). Totale: Manu ne fa 15 nel quarto e gira a 27 sul 54-53 del 30´ (metà fatturato Virtus). Il - 1, alla sirena, è del solito Traina. Che non è sazio, pareggia da tre in apertura di quarto quarto, e Blair addirittura sorpassa, per l´unica volta (59-56 a 8´15´´). La Virtus non abbassa la testa, prende tiri difficili e centrati Granger, un contropiede e un piazzato di Rigaudeau staccano un +6, il primo cesto di Jaric un +8, una tripla di Granger un +9 a 3´30´´. Non basta ancora. Sventatezze assortite e magate di Booker ridanno un - 3 a Pesaro, a 25´´. Rigaudeau deve ripetersi dalla lunetta, come a Pesaro. 4 liberi e tutti a casa. E Pecile al concerto di Elton John.
Walter Fuochi
KINDER-SCAVOLINI 83-80
Kinder: Jaric 4, Rigaudeau 16, Ginobili 31, Frosini 8, Griffith 11, Granger 12, Andersen 1. N.e. Bonora, Barlera, Becirovic.
Scavolini: Booker 22, Beric 7, Traina 13, Johnson 8, Blair 7, Pecile 8, Gigena 4, Tusek 11, Middleton. N.e. Maggioli.
Arbitri: Cicoria e Corrias.
Note: liberi: Bo 24/27, Ps 14/18. Da due: Bo 19/42, Ps 21/43. Da tre: Bo 7/19, Ps 8/23. Rimbalzi: Bo 34, Ps 40.
Parziali: 5´ 16-2, 10´ 22-12, 15´ 28-18, 20´ 35-34, 25´ 49-39, 30´ 54-53, 35´ 67-61, 40´ 83-80. Massimo vantaggio Virtus: +16 (18-2) al 6´. Massimo svantaggio: - 3 (56-59) al 32´.
Fonte: La Repubblica