I giochi sono fatti per Pesaro che si è trovata ancora la Kinder davanti e deve cedere, sudando e facendo sudare forse più del previsto i padroni di casa che sul 18-2 pensavano forse di essere riusciti ad andare subito al di là dell'ostacolo. «Era un quarto di finale molto delicato e difficile – ammette subito Ettore Messina in sala stampa – Ma con un netto 3-0 l'abbiamo superato e ovviamente non posso che essere soddisfatto della prova dei ragazzi. Ci siamo presentati a questo terzo match ancora con giocatori non al meglio sotto il profilo fisico e quindi con rotazioni molto limitate. Questo di conseguenza mi ha limitato i cambi e così dopo un inizio praticamente perfetto e a grandi ritmi qualcuno ne ha risentito nel fiato». E la Scavolini che mai si è arresa anche perché ormai non aveva più nulla da perdere, è stata brava a recuperare e a rimettere sempre in gioco l'esito dell'incontro. «Non mi meraviglierei che nel subconscio qualche ragazzo abbia ad un certo punto pensato che fosse più facile chiudere il conto con la Scavolini, ma non abbiamo mai perso le redini del match ed abbiamo saputo chiudere bene il match pur con sette soli giocatori». Grande protagonsta della serata è stato ancora una volta Ginobili, ma chi ha riscosso grandi applausi per interventi di grande spessore atletico e tecnico è stato Antonio Granger, presente in difesa con opportune stoppate e puntuale in attacco con risolutori tiri dalla lunga distanza. «Sì, Granger è andato bene – prosegue il coach bianconero – ma potrebbe anche prendere qualche iniziativa in più. E' molto forte in penetrazione, ha un ottimo primo passo che mette in grande difficoltà il difensore diretto. Per ora fa quello che si sente, non esagera in niente perché non è di natura aggressiva nel gioco». In panchina hanno sofferto Becirovic, Bonora e Barlera, ma arriverà presto l'occasione giusta anche per loro. Molto atteso è naturalmente lo sloveno. «Ha fatto 45' di allenamento blando con i compagni, ma nei prosismi giorni vederemo di recuperarlo al meglio perché contro Treviso ci sarà bisogno anche di lui. La Benetton ha un gioco con caratteristiche particolari e avrò bisogno del maggior numero di giocatori possibili». Infine con un sospiro Messina guarda le statistiche e si sofferma su quella relativa ai tiri liberi: 89%. «E' ovvio che il mio pensiero torni più spesso alle sconfitte che non alle vittorie. Quella dell' Eurolega mi seguirà ancora per molto tempo, ma non ci possiamo più fare niente ».
Mario Becca
Mario Becca
Fonte: Il Resto del Carlino