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La Scavolini torna a casa a testa alta

Kinder-Scavolini 83-80

BOLOGNA — Dopo 5 minuti di gioco il tabellone è impietoso: 13 a 0 per la Kinder. Quando Booker segna i primi due punti su entrata, dal pubblico sale un brusio generale. Più esplicito di un «era ora». Per passare, un minuto dopo, sul 18 a 2. A quel punto alla Kinder deve essere scattata la sindrome di Achille, elmo e corazza lucida con quasi tutti i nemici stesi per terra. Pressochè invincibile, tutelata ed amata dagli dei. Ed è stato proprio quello il suo punto debole. Ha mollato l'intensità ed una Scavolini inedita (Pecile, Beric, Tusek, Gigena e Johnson) ha gelato il palaMalaguti con una rimonta incredibile che l'ha riportata in gara, attaccata al collo della Kinder, alla fine del primo tempo: meno uno. E come spesso succede quando le partite infilano certi binari, tutto diventa difficile — per la Kinder —: la corazza non scintilla più, il nervosismo sale e dalle fessure dell'elmetto la vista è appannata dal sudore. Ricomincia con intensità la Kinder, ma ormai i giochi sono cambiati. Poi succede l'incredibile, l'indecifrabile: in uno scontro Ginobili-Beric volano colpi e parole grosse, ma alla fine il fallo tecnico è per Beric che protesta a lungo; dopodichè un altro tecnico viene affibbiato a Pillastrini, poi espulso. La Kinder scivola in un amen a +11. Ma è ormai un'altra partita: Pesaro, questa volta con Booker, Pecile, Johnson, Traina e Tusek, rimonta tutto lo svantaggio andando a chiudere il terzo quarto ancora una volta sotto di un solo punto: 54 a 53. Emerge, da quella che inizialmente sembrava una partita cotta, bollita, uno scontro duro con Booker che quasi s'attacca con Jaric e con Pesaro che a 8' dalla fine sale sul +3 con canestro e libero di Blair.
Poi Cioppi, quando la Kinder avanza di 8 punti sotto i colpi di Granger e Rigadeau, prova un quintetto di tiratori, quindi manda tutti in pressing. Booker per cinque minuti scatena l'inferno.Canestri dappertutto, incontenibile. Poi Traina spara anche una bomba da metà campo. Ma la Kinder non molla, non si spaventa e chiude sull'83 a 80. Ma piena di paura.
Sarà stata anche la sindrome di Achille, quella che ha colpito la Kinder, ma la Scavolini esce a testa alta da questi tre confronti con i bianconeri di Bologna. Non ha mai ceduto di schianto. E questa terza partita poteva essere la più delicata sotto questo profilo, per quel «rompete le righe» che poteva serpeggiare al termine del secondo confronto di Pesaro.
Se Booker ha terminato sull'onda della «Cavalcata delle Valchirie», facendo tremare 7000 bolognesi, una nota di merito va a Tusek, la miglior guardia tiratrice della formazione biancorossa. Un uomo che con il suo baricentro basso, è andato anche a rubare molte palle in anticipo, oltre a sei rimbalzi. Grande partita. Pesaro aveva, in fondo, il suo cecchino, ma lo ha scoperto troppo tardi.
Maurizio Gennari
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