TREVISO. Era un match ball da non fallire, ma la Benetton ha fatto ancora di più. E' entrata trionfalmente nella semifinale scudetto con lo scarto migliore della sua storia in una partita disputata in Italia. Il +48 con il quale Treviso ha asfaltato ieri sera Trieste supera il +47 con il quale, nel 1999, i biancoverdi sconfissero Varese. Ma Pittis e compagni hanno sfiorato un altro record, ancora più prestigioso.
Per soli tre punti Treviso non ha superato il +50 con il quale, nella stagione 1997-98 Varese superò a Masnago, nella garauno dei quarti di finale, la Pepsi Rimini. Al di là del record fatto e di quello sfiorato, conforta la prestazione di Pittis e compagni che sembrano prontissimi ad affilare le armi contro i campioni d'Italia della Kinder, ieri in difficoltà per eliminare la Scavolini. Certo, il +48 finale è stato favorito anche dalla prova abulica di Trieste, giunta in un Palaverde ancora più vuoto di quello di giovedì sera con la consapevolezza di esser ormai fuori dalla serie.
Rimarrà anche nella storia l'impressionante parziale di 30-3 del terzo quarto ed un altro di 20-0, sempre nel terzo periodo, che se, da un lato, ha confermato la resa della Coop, ha messo in evidenza anche la grande voglia di giocare fino in fondo della Benetton. Incredibile anche la percentuale finale da tre (67%), con il topscorer Bell che ha imbucato sei bombe su otto tentativi dall'arco dei 6,25: niente male per uno che era arrivato qui con la fama del grande difensore...
Certo che Pancotto ha avuto le sue belle gatte da pelare per non tornare sotto San Giusto con un passivo d'altri tempi. Dovendo rinunciare a Podestà, alle prese con i soliti problemi alla pianta del piede destro, il coach ha dovuto inserire l'impalpabile Agostini come numero quattro, spostando Mazique come pivot. Il fatto è che la partita del centro statunitense è durata poco più di un quarto d'ora: Mazique si è accomodato in panchina al 15'26" dopo aver commesso cinque falli, tre dei quali nei 5 minuti del secondo periodo, quando Pancotto aveva ordinato la zona. Per la Benetton, quindi, il predominio sotto canestro è assoluto, anche perchè Marconato, Garbajosa - per lo spagnolo anche due stoppate, di cui una stratosferica in difesa su Jones - e Nicola sono in una serata volitiva. I biancoverdi, ottimi anche dal perimetro (60% all'intervallo grazie alle sette bombe su dodici tentativi, con due imbucate dal recuperato Nachbar) giocano in scioltezza. Troppo marcato il divario con i biancorossi perchè la contesa possa avere un vincitore diverso da Treviso. Ma è nel terzo periodo che avviene il massacro. Un fantasmagorico parziale di 30-3 per uno scarto di valutazione di 129-13. Pittis e compagni hanno continuato a difendere duro anche quando sono arrivati ad avere 40 punti di vantaggio anche per dimostrare ai bookmaker della Snai che non sbagliano a considerarla la favorita alla conquista del tricolore. Alla Coop saltano i nervi: i triestini sbagliano anche i canestri più facili e a Washington scappa un parola di troppo all'indirizzo dell'arbitro Ursi che non esita, al 27', a cacciarlo dal parquet. Evidentemente gli americani della Coop avevano fretta di andare in ferie... Trieste realizza il primo canestro su azione, con un tap-in di Casoli, dopo addirittura 8 minuti e 30 secondi. E nell'ultimo quarto lo spettacolo lo fanno i «Rebels», che inneggiano, con cori anche scherzosi, ai loro beniamini.
Per soli tre punti Treviso non ha superato il +50 con il quale, nella stagione 1997-98 Varese superò a Masnago, nella garauno dei quarti di finale, la Pepsi Rimini. Al di là del record fatto e di quello sfiorato, conforta la prestazione di Pittis e compagni che sembrano prontissimi ad affilare le armi contro i campioni d'Italia della Kinder, ieri in difficoltà per eliminare la Scavolini. Certo, il +48 finale è stato favorito anche dalla prova abulica di Trieste, giunta in un Palaverde ancora più vuoto di quello di giovedì sera con la consapevolezza di esser ormai fuori dalla serie.
Rimarrà anche nella storia l'impressionante parziale di 30-3 del terzo quarto ed un altro di 20-0, sempre nel terzo periodo, che se, da un lato, ha confermato la resa della Coop, ha messo in evidenza anche la grande voglia di giocare fino in fondo della Benetton. Incredibile anche la percentuale finale da tre (67%), con il topscorer Bell che ha imbucato sei bombe su otto tentativi dall'arco dei 6,25: niente male per uno che era arrivato qui con la fama del grande difensore...
Certo che Pancotto ha avuto le sue belle gatte da pelare per non tornare sotto San Giusto con un passivo d'altri tempi. Dovendo rinunciare a Podestà, alle prese con i soliti problemi alla pianta del piede destro, il coach ha dovuto inserire l'impalpabile Agostini come numero quattro, spostando Mazique come pivot. Il fatto è che la partita del centro statunitense è durata poco più di un quarto d'ora: Mazique si è accomodato in panchina al 15'26" dopo aver commesso cinque falli, tre dei quali nei 5 minuti del secondo periodo, quando Pancotto aveva ordinato la zona. Per la Benetton, quindi, il predominio sotto canestro è assoluto, anche perchè Marconato, Garbajosa - per lo spagnolo anche due stoppate, di cui una stratosferica in difesa su Jones - e Nicola sono in una serata volitiva. I biancoverdi, ottimi anche dal perimetro (60% all'intervallo grazie alle sette bombe su dodici tentativi, con due imbucate dal recuperato Nachbar) giocano in scioltezza. Troppo marcato il divario con i biancorossi perchè la contesa possa avere un vincitore diverso da Treviso. Ma è nel terzo periodo che avviene il massacro. Un fantasmagorico parziale di 30-3 per uno scarto di valutazione di 129-13. Pittis e compagni hanno continuato a difendere duro anche quando sono arrivati ad avere 40 punti di vantaggio anche per dimostrare ai bookmaker della Snai che non sbagliano a considerarla la favorita alla conquista del tricolore. Alla Coop saltano i nervi: i triestini sbagliano anche i canestri più facili e a Washington scappa un parola di troppo all'indirizzo dell'arbitro Ursi che non esita, al 27', a cacciarlo dal parquet. Evidentemente gli americani della Coop avevano fretta di andare in ferie... Trieste realizza il primo canestro su azione, con un tap-in di Casoli, dopo addirittura 8 minuti e 30 secondi. E nell'ultimo quarto lo spettacolo lo fanno i «Rebels», che inneggiano, con cori anche scherzosi, ai loro beniamini.