TREVISO. Mike D'Antoni esprime pochi ma chiari concetti. E butta là una polemichetta. «Sicuramente abbiamo tirato molto bene e loro, quando hanno visto che non c'erano più speranze, hanno smesso di giocare. Quello che mi dispiace è che ora dovremo attendere una settimana».
«Io con la Kinder avrei voluto scendere in campo domenica, come del resto prevede il regolamento quando tutte le serie finiscono 3-0. Purtroppo la Lega ha detto di no, ed è strano, perché ripeto che è scritto così, e quindi la cosa dovrebbe essere automatica. Facciano pure quello che vogliono, ma non capisco».
Troppo riposo, per voi? «Non mi sta bene martedì per due motivi: di domenica ci sarebbero stati più tifosi, poi si sarebbe potuto far vedere la partita in tivù, magari al sabato. Non è che qualche squadra sia stanca e non abbia voluto giocare di domenica? Diamine, hanno massacrato la pallacanestro italiana per 20 anni ed ancora succedono queste cose? Senza contare che così i miei giocatori dovranno allenarsi con me due volte in più, e sai che rottura di scatole...».
L'aspetto più bello di stasera è che, avanti di 40 punti, la Benetton ha continuato a difendere alla morte. «Gli infortuni capitano quando uno è molle, non quando ci mette l'intensità, e noi volevamo evitare di farci male. Questo tipo di gara so che non è facile, sono contento di tutti, adesso contro la Kinder bisognerà essere pronti al 100 per cento, conosciamo bene la loro forza».
Hai recuperato anche Nachbar. «Sono contento per lui, ha giocato 19 minuti ed ora ha un'altra settimana per recuperare». Avresti preferito entrare in semifinale magari dopo una serie un po' più combattuta? «Se avessi saputo che comunque saremmo passati noi, perché no? Tuttavia so che martedì la Benetton sarà a posto».
Che effetto ti fa sapere che per i boomaker siete i favoriti per lo scudetto? «Spero che ci azzecchino a scommettere su di noi, lo spareggio contro la Virtus ce l'abbiamo in casa, dove quest'anno abbiamo sempre giocato bene. Sarà senz'altro una serie dura, cinque partite, o magari meno, ed altrettante battaglie punto a punto».
Al povero Cesare Pancotto non resta che il mea culpa con un guizzo d'orgoglio. «A parte la figuraccia finale, di cui chiedo scusa, dico che sono orgoglioso di aver portato questa squadra, con un budget ridotto, al settimo posto, dopo il 13º dell'anno scorso». Però 93 punti di scarto in tre gare non te li aspettavi... «Ovvio, ma la superiorità mentale e tecnica della Benetton è stata troppo evidente».
Silvano Focarelli
«Io con la Kinder avrei voluto scendere in campo domenica, come del resto prevede il regolamento quando tutte le serie finiscono 3-0. Purtroppo la Lega ha detto di no, ed è strano, perché ripeto che è scritto così, e quindi la cosa dovrebbe essere automatica. Facciano pure quello che vogliono, ma non capisco».
Troppo riposo, per voi? «Non mi sta bene martedì per due motivi: di domenica ci sarebbero stati più tifosi, poi si sarebbe potuto far vedere la partita in tivù, magari al sabato. Non è che qualche squadra sia stanca e non abbia voluto giocare di domenica? Diamine, hanno massacrato la pallacanestro italiana per 20 anni ed ancora succedono queste cose? Senza contare che così i miei giocatori dovranno allenarsi con me due volte in più, e sai che rottura di scatole...».
L'aspetto più bello di stasera è che, avanti di 40 punti, la Benetton ha continuato a difendere alla morte. «Gli infortuni capitano quando uno è molle, non quando ci mette l'intensità, e noi volevamo evitare di farci male. Questo tipo di gara so che non è facile, sono contento di tutti, adesso contro la Kinder bisognerà essere pronti al 100 per cento, conosciamo bene la loro forza».
Hai recuperato anche Nachbar. «Sono contento per lui, ha giocato 19 minuti ed ora ha un'altra settimana per recuperare». Avresti preferito entrare in semifinale magari dopo una serie un po' più combattuta? «Se avessi saputo che comunque saremmo passati noi, perché no? Tuttavia so che martedì la Benetton sarà a posto».
Che effetto ti fa sapere che per i boomaker siete i favoriti per lo scudetto? «Spero che ci azzecchino a scommettere su di noi, lo spareggio contro la Virtus ce l'abbiamo in casa, dove quest'anno abbiamo sempre giocato bene. Sarà senz'altro una serie dura, cinque partite, o magari meno, ed altrettante battaglie punto a punto».
Al povero Cesare Pancotto non resta che il mea culpa con un guizzo d'orgoglio. «A parte la figuraccia finale, di cui chiedo scusa, dico che sono orgoglioso di aver portato questa squadra, con un budget ridotto, al settimo posto, dopo il 13º dell'anno scorso». Però 93 punti di scarto in tre gare non te li aspettavi... «Ovvio, ma la superiorità mentale e tecnica della Benetton è stata troppo evidente».
Silvano Focarelli