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Coop, dura punizione a Treviso

Mazique si «autoespelle» in 13 minuti, Washington si fa buttar fuori

TREVISO «Massacro» come il titolo di un famoso fumetto di Tex Willer. Dal mattatoio di Treviso, la Coop ci ha fatto a fettine, anzi a striscioline, dimostrando ancora una volta in modo clamoroso quale spaventoso divario ci sia in Italia fra le primissime e tutte le inseguitrici.
Al Palaverde la vera partita è in sala stampa, dove alla tv tutti seguono spezzoni dell’equilibratissimo match fra Kinder e Scavolini. Tra la delusione dei tifosi veneti, la Virtus alla fine ce la fa e sfiderà la Benetton in quella che in semifinale si prospetta come la vera finale di questo campionato. Ci sono ben poche possibilità comunque che la Benetton riesca a perdere questo titolo. Ieri, in quello che non è stato nemmeno un allenamento probante, ha messo in atto la sua strepitosa potenza di fuoco. Con Podestà tenuto a riposo per l’infortunio a un piede, Mazique che con una condotta di gara un’altra volta scritta in questi play-off si è eliminato autoespellendosi per cinque falli dopo un quarto d’ora e Washington a propria volta espulso dall’arbitro a 13’ dalla fine, Pancotto ha dovuto schierare a lungo prima una zona classica adattata, poi la 1-3-1. Queste difese hanno eccitato oltremodo i bombaroli trevigiani, che hanno colto l’abbrivio per poi colpire a sazietà anche contro la marcatura individuale. La Benetton ha concluso con la fantasmagorica percentuale del 67 per cento nelle bombe. Ben 22 triple realizzate hanno letteralmente spappolato ogni tentativo triestino di giocare a basket. Queste alcune delle medie da sogno dalla lunga distanza: Nicola 3/3, Bulleri 2/2, Chikalkin 4/5, Nachbar 4/7, Bell 6/8, Garbajosa 2/3.
Come se non bastassero queste tonnellate di tritolo, con il corollario di numerosi contropiedi brucianti frutto anche della mezza supremazia ai rimbalzi (42 contro i 31 di Trieste), Treviso ha anche difeso con una certa continuità e pressione. La Coop ne è uscita dilaniata con Pancotto costretto alla fine a chiedere un’altra volta scusa al pubblico trevigiano prima di decantare tutti gli obiettivi già clamorosamente raggiunti dalla sua squadra.
A differenza di quanto era successo domenica al PalaTrieste, stavolta la partita non è esistita nemmeno nel primo tempo. La Coop si è presentata con il giovane Agostini nel quintetto base e proprio lui ha infilato i primi due piazzati della gara tenendo i biancorossi sull’8-6. Già a questo punto però è incominciata la spaventosa accelerazione della Benetton, ben presto alzatasi in volo verso l’iperspazio. Trieste dava ancora spettacolo con in contropiede Agostini-Edrmann-Jones, poi Nicola con una bomba doppiava gli avversari sul 20-10. Da qui in poi la forbici si allargava talmente da spaccarsi. Nel secondo quarto Trieste passava anche alla 1-3-1, ma sbagliava una marea di tiri.
Ma il fondo dei fondi, la Coop, come mai le succede da una decina di partite a questa parte, dimostrandosi diabolicamente perseverante sull’errore, lo toccava sul terzo quarto, in cui faceva registrare il simpatico parziale di 30-3. Chiudeva la frazione sull’84-41 suggellando una stagione che l’ha vista capace sì di grandi imprese, ma anche di sbracamenti oltre ogni limite lecito.
Silvio Maranzana
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