ROMA - E’ rimasto seduto e sconsolato al suo posto, al Paladozza di Bologna, per alcuni minuti, il presidente della Virtus Wurth Roma, Claudio Toti. La sua squadra era appena stata sconfitta dalla Skipper (100 a 84) ed eliminata dagli ottavi dei playoff per 3 a 0.
Una conclusione che ha sorpreso anche gli avversari, primo tra tutti Gregor Fucka, che non si aspettava un superamento del turno così rapido.
"Non sono amareggiato, sono scontento di com’è andata la partita. Oggi - ha detto il titolare della Lamaro -non ha funzionato a dovere la difesa, pur essendoci stata una buona prova collettiva della squadra, che però poteva fare qualcosa di più per tentare di allungare la serie. Del resto c’è da considerare che quando gli avversari possono tirare fuori dalla panchina, in ogni partita, un uomo decisivo sempre diverso, proprio non c’è niente da fare".
Alla domanda sulle prospettive future del club, Claudio Toti ha chiesto qualche settimana di tempo per riflettere sul da farsi. Ma ha comunicato sin da ora che anche per il prossimo anno si dovrà giocare sul parquet del Palazzetto dello Sport al Flaminio. Questo condizionerà in modo sensibile il tipo di investimento che si potrà fare, anche a fronte di un pubblico che sembra non rispondere al richiamo del grande basket a Roma.
Ieri sera la Wurth ha chiuso la serie di match degli ottavi con la sconfitta in una gara che l’ha vista in svantaggio sin dal primo minuto. E’ stata in partita per neppure 10 minuti. Alla fine del primo quarto i felsinei avevano già scavato un divario di 7 punti (30/23) dopo alcuni smarrimenti e dopo ripetuti errori offensivi e difensivi dei romani. Le squadre erano sul 26 a 23. Da quel momento la Wurth ha dovuto solo inseguire. Lo sforzo è stato intenso, logorante e inutile. Gli avanti andavano a segno, ma il lavoro difensivo è stato spesso affannoso, deficitario e improduttivo svolto con insufficiente determinazione, spesso con molta approssimazione e confusione. Così la Skipper ha costantemente incrementato il vantaggio fino a più 20 a pochi minuti dalla fine.
Occorre dire però, in accordo con il patron Toti che, dopo i Fucka e i Milic delle prime due gare, ieri sera è esploso - per cinque devastanti minuti, a sorpresa dopo due gare mediocri e poco appariscenti - un altro campione italiano dal nome famoso, dagli ascendenti cestisticamente regali: Andrea Meneghin (17 punti all’intervallo con un incredibile 5/5 da tre punti). Poi hanno concluso l’opera Fucka (25 punti, 10 falli subiti, 63% al tiro da due, 38 di valutazione), gli slavi Kovacic (19 punti) e Marcelic (17).
E’ successo che proprio nel giorno in cui ha giocato una buona partita, con il contributo di tutti gli uomini migliori, la Wurth ha incrociato sulla sua strada una squadra che ha ancora una volta pescato tra le mille risorse della sua panchina lunga.
Nella Virtus Roma ancora una buona prova di Carlton Myers con 28 punti, ma con percentuali di realizzazione molto basse (anche i campioni hanno un’anima !) e di Jerome Allen, il migliore in assoluto con 26 punti e 29 di valutazione. Buono il rendimento complessivo di Handlogten e Callahan. Assolutamente ininfluenti gli altri.
La differenza sostanziale tra le due squadre è data dal numero di tiri tentati e dalle realizzazioni: 40 su 66 tentativi per la Fortitudo, 28 su 55 per la Virtus. Se la Wurth non ha demeritato, la Skipper è stata eccellente!
Insomma una sconfitta netta senza recriminazioni e senza attenuanti. Roma aveva perso l’occasione per sperare ancora, quando Allen ha sbagliato il suo tiro libero a Roma a 1 secondo dal termine. Ora si deve guardare al futuro, ma i segnali sono contrastanti. C’è chi parla di partenze eccellenti e di grandi personaggi in arrivo in ogni settore della società. C’è chi (il presidente) getta acqua sul fuoco dei “si dice”, riportando tutti con i piedi per terra.
Ci vorrà del tempo per smaltire la grande delusione del secco 3 a 0 subito dalla Skipper. Intanto però c’è la dura realtà che a Roma si tornerà a vedere il basket fra 4 o 5 mesi. Se son rose fioriranno. Ma tutti si augurano che siano meno spinose di quelle della stagione appena terminata (eccetto l’arrivo di Myers).
Pasquale Melchiorre
SKIPPER BOLOGNA: Basile 8, Meneghin 19, Marcelic 17, Fucka 25, Kovacic 19, Goldwire 2, Galanda 6, Pilutti 2, Savic n.e., Milic 2. All: Boniciolli
WURTH ROMA: Allen 26, Myers 28, Righetti 5, Tonolli , Callahan 8, Marcaccini 3, Handlogten 14, Masper , Zanelli n.e, Santolamazza n.e. All: Caja
ARBITRI: Facchini (Ra) e Reatto (Feltre)
USCITI PER 5 FALLI: Handlogten e Tonolli
Una conclusione che ha sorpreso anche gli avversari, primo tra tutti Gregor Fucka, che non si aspettava un superamento del turno così rapido.
"Non sono amareggiato, sono scontento di com’è andata la partita. Oggi - ha detto il titolare della Lamaro -non ha funzionato a dovere la difesa, pur essendoci stata una buona prova collettiva della squadra, che però poteva fare qualcosa di più per tentare di allungare la serie. Del resto c’è da considerare che quando gli avversari possono tirare fuori dalla panchina, in ogni partita, un uomo decisivo sempre diverso, proprio non c’è niente da fare".
Alla domanda sulle prospettive future del club, Claudio Toti ha chiesto qualche settimana di tempo per riflettere sul da farsi. Ma ha comunicato sin da ora che anche per il prossimo anno si dovrà giocare sul parquet del Palazzetto dello Sport al Flaminio. Questo condizionerà in modo sensibile il tipo di investimento che si potrà fare, anche a fronte di un pubblico che sembra non rispondere al richiamo del grande basket a Roma.
Ieri sera la Wurth ha chiuso la serie di match degli ottavi con la sconfitta in una gara che l’ha vista in svantaggio sin dal primo minuto. E’ stata in partita per neppure 10 minuti. Alla fine del primo quarto i felsinei avevano già scavato un divario di 7 punti (30/23) dopo alcuni smarrimenti e dopo ripetuti errori offensivi e difensivi dei romani. Le squadre erano sul 26 a 23. Da quel momento la Wurth ha dovuto solo inseguire. Lo sforzo è stato intenso, logorante e inutile. Gli avanti andavano a segno, ma il lavoro difensivo è stato spesso affannoso, deficitario e improduttivo svolto con insufficiente determinazione, spesso con molta approssimazione e confusione. Così la Skipper ha costantemente incrementato il vantaggio fino a più 20 a pochi minuti dalla fine.
Occorre dire però, in accordo con il patron Toti che, dopo i Fucka e i Milic delle prime due gare, ieri sera è esploso - per cinque devastanti minuti, a sorpresa dopo due gare mediocri e poco appariscenti - un altro campione italiano dal nome famoso, dagli ascendenti cestisticamente regali: Andrea Meneghin (17 punti all’intervallo con un incredibile 5/5 da tre punti). Poi hanno concluso l’opera Fucka (25 punti, 10 falli subiti, 63% al tiro da due, 38 di valutazione), gli slavi Kovacic (19 punti) e Marcelic (17).
E’ successo che proprio nel giorno in cui ha giocato una buona partita, con il contributo di tutti gli uomini migliori, la Wurth ha incrociato sulla sua strada una squadra che ha ancora una volta pescato tra le mille risorse della sua panchina lunga.
Nella Virtus Roma ancora una buona prova di Carlton Myers con 28 punti, ma con percentuali di realizzazione molto basse (anche i campioni hanno un’anima !) e di Jerome Allen, il migliore in assoluto con 26 punti e 29 di valutazione. Buono il rendimento complessivo di Handlogten e Callahan. Assolutamente ininfluenti gli altri.
La differenza sostanziale tra le due squadre è data dal numero di tiri tentati e dalle realizzazioni: 40 su 66 tentativi per la Fortitudo, 28 su 55 per la Virtus. Se la Wurth non ha demeritato, la Skipper è stata eccellente!
Insomma una sconfitta netta senza recriminazioni e senza attenuanti. Roma aveva perso l’occasione per sperare ancora, quando Allen ha sbagliato il suo tiro libero a Roma a 1 secondo dal termine. Ora si deve guardare al futuro, ma i segnali sono contrastanti. C’è chi parla di partenze eccellenti e di grandi personaggi in arrivo in ogni settore della società. C’è chi (il presidente) getta acqua sul fuoco dei “si dice”, riportando tutti con i piedi per terra.
Ci vorrà del tempo per smaltire la grande delusione del secco 3 a 0 subito dalla Skipper. Intanto però c’è la dura realtà che a Roma si tornerà a vedere il basket fra 4 o 5 mesi. Se son rose fioriranno. Ma tutti si augurano che siano meno spinose di quelle della stagione appena terminata (eccetto l’arrivo di Myers).
Pasquale Melchiorre
SKIPPER BOLOGNA: Basile 8, Meneghin 19, Marcelic 17, Fucka 25, Kovacic 19, Goldwire 2, Galanda 6, Pilutti 2, Savic n.e., Milic 2. All: Boniciolli
WURTH ROMA: Allen 26, Myers 28, Righetti 5, Tonolli , Callahan 8, Marcaccini 3, Handlogten 14, Masper , Zanelli n.e, Santolamazza n.e. All: Caja
ARBITRI: Facchini (Ra) e Reatto (Feltre)
USCITI PER 5 FALLI: Handlogten e Tonolli