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Olimpia, ore decisive per non chiudere

Giovedì Tacchini incontra gli emissari della banca d'affari alla quale ha affidato il compito di trovare nuovi soci

E' diventato il passatempo estivo dei milanesi, la discussione da bar preferita dopo quelle sulla nazionale di calcio e sul doping al Giro d'Italia: che fine farà l'Olimpia Milano? Per l'ennesima volta all'orizzonte della società più gloriosa e medagliata d'Italia si profila, minacciosa, la scomparsa. L'arrivo di Tacchini, due anni fa, aveva dato all'ambiente i soldi necessari per far quadrare i conti ed evitare il fallimento, oltre a un grande ottimismo per il futuro. Poi, puntuali, sono arrivate le delusioni. Sul campo la squadra che doveva puntare ai playoff si è salvata solo all'ultima giornata. E in società Tacchini si è accorto che da solo non poteva tirare avanti in un ambiente dove guadagnano solo le "grandi" ("a Bologna 6 milioni di euro di incasso in stagione, a Milano 300mila", ha denunciato lo stesso Tacchini). A metà marzo l'ex tennista ha così ceduto la presidenza a Menegazzi e ha annunciato di aver affidato a una banca d'affari il compito di cercare dei soci con cui dividere oneri e onori della gestione dell'Olimpia, che nel frattempo ha perso lo sponsor, Adecco (il contratto, in scadenza il 30 giugno, non verrà rinnovato). Giovedì sera il patron della società milanese si incontrerà con gli emissari della merchant bank per vagliare le uniche due ipotesi sul tavolo. Se nessuna di queste venisse considerata valida l'ipotesi-chiusura diventerebbe una tragica realtà. Di nomi non se ne fanno. Restano nell'aria quelli già circolati tempo fa, sui quali non c'è mai stata una conferma ufficiale. Se Santo Versace proprio martedì ha smentito il suo interessamento per l'Olimpia, circola ancora il nome di Antonio Caserta, presidente dell'Asystel, che così allargherebbe il suo impegno nel mondo dello sport al basket dopo aver gestito con successo la pallavolo maschile (a Milano, finalista l'anno scorso) e quella femminile (a Novara, finalista quest'anno). Caserta, che avrebbe in mente la creazione di una polisportiva, non condividerebbe, però, le idee di Tacchini. Inoltre è un ex socio dell'Olimpia e non tutti, si dice, gradirebbero un suo ritorno in via Caltanissetta. L'altra ipotesi che circola è quella legata al Gruppo Armani e al Comune di Milano. Aldo Brandirali, assessore allo sport, conferma al settimanale "Forever sport Milano": "Lavoriamo ad uno sponsor collettivo, un pool di sostegno formato da imprenditori, ad esempio il Gruppo Armani, banche, lo stesso Comune, una società di sostegno per lo sport di vertice". Olimpia compresa.
Paolo Avanti
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