VARESE — A maggio dello scorso anno, dopo sei mesi di inattività, era un perito informatico che guadagnava due milioni e mezzo al mese. A giugno aveva firmato con la Pallacanestro Varese un contratto triennale, con l'aggiunta di uno zero sul mensile. Oggi Paolo Conti, superata la trentina, sta disputando con la Metis la miglior stagione della sua carriera. La scelta, sua e di Dodo Rusconi che lo ha convinto a ricominciare, si rivela molto felice. L'impatto sulle partite è sempre più determinante: l'ala della Metis segna oltre 13 punti di media con il 58% nel tiro da due punti, prende più di 5 rimbalzi, giocando 23 minuti a partita.
Cifre che potrebbero interessare anche Carlo Recalcati: se a un raduno della Nazionale ci sono tornati Stefano Rusconi e Riccardo Pittis... «Mi sento bene fisicamente e penso di avere ancora margini di miglioramento - ha detto il giocatore dopo le partite contro Livorno e Verona - in fondo cestisticamente è come se avessi 28 anni, non mi sento affatto vecchio. Per cui se Recalcati mi chiamasse andrei di corsa, ci mancherebbe altro». Conti, che deve ancora compiere i 32 anni, gioca a basket da quando ne aveva 17: ha iniziato tardi, ma il suo allenatore non era mica uno qualsiasi, un certo Dante Gurioli, presidente del «Canaglia Club», roba per intenditori di basket. Ebbene, dopo un rodaggio di un paio d'anni in serie C, verso la fine degli anni '90 il «Gurio» lo aveva subito offerto agli amici della Pallacanestro Varese (Edo Bulgheroni in quegli anni giocava a Rho, dove il fratello Tony da questa stagione ha ripreso l'attività, sempre allenato dal Dante...). A Varese rimase sei stagioni, sfiorò l'azzurro e il secondo affare lo fece Tony Cappellari, allora gm di Varese, cedendolo a Pesaro, per un cifra record anche per quei tempi in cui c'era ancora il vincolo e le frontiere erano chiuse. Conti giocò per cinque stagioni nelle Marche, con la maglia della Scavolini, facendo sempre il proprio dovere ma senza mai sfondare completamente. Nell'estate di due anni in trasferimento a Imola. «La peggior esperienza della mia carriera, non ero rispettato», ripete spesso l'ala di Rho, che decise di smettere prima della proposta di Varese. Ora i Conti tornano a Pesaro. Già, perchè in riva all'Adriatico Paolo e famiglia hanno vissuto cinque anni splendidi.
Domani c'è Scavolini-Metis, e non ci sarà soltanto lui come ex in campo: dall'altra parte gioca da un paio di mesi De Marco Johnson, americano molto discusso e poco amato, specialmente dalla società di Varese, che appena ha avuto l'occasione di chiudere il rapporto lo ha fatto. Il talento di DMJ non si discute, ma alla Metis ha dato meno di quanto ci si aspettava, anche se per molti tifosi la cessione di un giocatore del genere è stato un'errore. Anche perchè al suo posto non è arrivato nessuno: Davor Pejcinovic gioca in un altro ruolo e, con tutto il rispetto, identificarlo come il sostituto di De Marco Johnson sarebbe come dire che Krstic può giocare al posto di Pozzecco...
Roberto Pacchetti
Cifre che potrebbero interessare anche Carlo Recalcati: se a un raduno della Nazionale ci sono tornati Stefano Rusconi e Riccardo Pittis... «Mi sento bene fisicamente e penso di avere ancora margini di miglioramento - ha detto il giocatore dopo le partite contro Livorno e Verona - in fondo cestisticamente è come se avessi 28 anni, non mi sento affatto vecchio. Per cui se Recalcati mi chiamasse andrei di corsa, ci mancherebbe altro». Conti, che deve ancora compiere i 32 anni, gioca a basket da quando ne aveva 17: ha iniziato tardi, ma il suo allenatore non era mica uno qualsiasi, un certo Dante Gurioli, presidente del «Canaglia Club», roba per intenditori di basket. Ebbene, dopo un rodaggio di un paio d'anni in serie C, verso la fine degli anni '90 il «Gurio» lo aveva subito offerto agli amici della Pallacanestro Varese (Edo Bulgheroni in quegli anni giocava a Rho, dove il fratello Tony da questa stagione ha ripreso l'attività, sempre allenato dal Dante...). A Varese rimase sei stagioni, sfiorò l'azzurro e il secondo affare lo fece Tony Cappellari, allora gm di Varese, cedendolo a Pesaro, per un cifra record anche per quei tempi in cui c'era ancora il vincolo e le frontiere erano chiuse. Conti giocò per cinque stagioni nelle Marche, con la maglia della Scavolini, facendo sempre il proprio dovere ma senza mai sfondare completamente. Nell'estate di due anni in trasferimento a Imola. «La peggior esperienza della mia carriera, non ero rispettato», ripete spesso l'ala di Rho, che decise di smettere prima della proposta di Varese. Ora i Conti tornano a Pesaro. Già, perchè in riva all'Adriatico Paolo e famiglia hanno vissuto cinque anni splendidi.
Domani c'è Scavolini-Metis, e non ci sarà soltanto lui come ex in campo: dall'altra parte gioca da un paio di mesi De Marco Johnson, americano molto discusso e poco amato, specialmente dalla società di Varese, che appena ha avuto l'occasione di chiudere il rapporto lo ha fatto. Il talento di DMJ non si discute, ma alla Metis ha dato meno di quanto ci si aspettava, anche se per molti tifosi la cessione di un giocatore del genere è stato un'errore. Anche perchè al suo posto non è arrivato nessuno: Davor Pejcinovic gioca in un altro ruolo e, con tutto il rispetto, identificarlo come il sostituto di De Marco Johnson sarebbe come dire che Krstic può giocare al posto di Pozzecco...
Roberto Pacchetti