PESARO — Son finite le vacche grasse. E' questo il primo messaggio che manda al popolo biancorosso il patron Valter Scavolini. Si volta pagina. Anche sotto il profilo degli investimenti finanziari. Più fatti, anche attraverso giocatori scommessa, e meno nomi. Più italiani e meno giocatori stranieri, fermo restando il tetto di spesa. «Perchè non si può dire — afferma Scavolini — che la nostra squadra almeno sulla carta non fosse buona. I nomi c'erano. Saremo anche usciti con onore da questo confronto con la Kinder, sarà anche, come dicono , che loro sono più forti; sarà perchè contro la Kinder ci facciamo prendere tutti dalla paura e li soffriamo, ma alla fine dei conti siamo usciti con un secco tre a zero. Speravo onestamente di disputare almeno una quarta partita. Anche per fare un altro incasso perchè in questi playoff, con il primo turno in abbonamento, di extra c'è solo la partita in casa contro la Virtus. Gli incassi più o meno sono sempre quelli così come i contributi che arrivano dall'esterno».
I tifosi possono ancora continuare a sognare...
«Sognare si può sempre. Ma francamente non vogliamo sostenere questo tipo di impegni finanziari. Non si può più correre dietro ai grandi nomi, conosciuti. Occorre invertire la rotta. La nostra filosofia è quella di andare a cercare giocatori giovani sui quali fare delle scommesse con la speranza di avere anche fortuna. Questo è quello che abbiamo intenzione di fare, ma se a qualcuno non sta bene si faccia avanti perchè noi siamo disposti a mollare subito».
Quanto ha pesato da noi l'assenza di un tiratore?
«Non c'è bisogno che queste cose le dica io perchè ce ne siamo accorti tutti. Se guardiamo queste tre gare contro Bologna, uno non poteva non notare che quando tiravamo noi, anche molte volte, la palla non finiva mai dentro. Da loro invece c'era sempre qualcuno che riusciva a segnare».
C'è un po' di malumore da parte dei tifosi su Pillastrini. Lei cosa dice?
«Rispondo che lui ha un contratto con noi. Ed aggiungo che in campo non ci va Pillastrini. E' vero che alcune volte abbiamo avuto tiri difficili e sporchi, ma è anche vero che molti altri erano facili, ma canestro non si è fatto quasi mai. Su queste cose qui Pillastrini cosa c'entra?».
Parliamo un po' di Booker e di Beric?
«No, mi dispiace, ma dei singoli non voglio assolutamente parlare. Non è il caso».
E' vero che non si farà la seconda coppa?
«Questa è una questione che occorrerà valutare bene una volta che si saranno chiariti tutti gli aspetti organizzativi. Capire che tipo di coppa sarà e capire anche su quali regole si baserà, come per esempio la questione del numero degli extracomunitari».
Di questo basket infarcito di americani, che non ha più radici, cosa ne pensa?
«Sono dell'opinione che queste squadre piene di americani vanno bene solo se vincono. Altrimenti si perde legame con la città e la gente non si riconosce più nella squadra. Cosa invece che non succedeva prima, ai tempi di Costa, Magnifico e Gracis tanto per fare qualche nome. Gli italiani in squadra ci devono essere magari anche rischiando qualcosa. Bisogna inserire anche i nostri giovani».
La cosa che più l'ha delusa nel corso di questa annata?
«Sicuramente, e mi ripeto, questo secco tre a zero con Bologna. Speravo almeno in una quarta partita, in una vittoria. Poi il fatto che ci è mancato qualcosa. Se andiamo a vedere la stagione di Eurolega sarebbe bastato poco per essere anche noi alle finali di Bologna».
Per avere un quadro della Scavolini futura quanto tempo ci vorrà?
«E' ancora un discorso prematuro perchè il campionato è terminato da appena 24 ore. Occorre riflettere, vedere e valutare le varie situazioni che abbiamo di fronte prima di prendere qualsiasi decisione».
Maurizio Gennari
I tifosi possono ancora continuare a sognare...
«Sognare si può sempre. Ma francamente non vogliamo sostenere questo tipo di impegni finanziari. Non si può più correre dietro ai grandi nomi, conosciuti. Occorre invertire la rotta. La nostra filosofia è quella di andare a cercare giocatori giovani sui quali fare delle scommesse con la speranza di avere anche fortuna. Questo è quello che abbiamo intenzione di fare, ma se a qualcuno non sta bene si faccia avanti perchè noi siamo disposti a mollare subito».
Quanto ha pesato da noi l'assenza di un tiratore?
«Non c'è bisogno che queste cose le dica io perchè ce ne siamo accorti tutti. Se guardiamo queste tre gare contro Bologna, uno non poteva non notare che quando tiravamo noi, anche molte volte, la palla non finiva mai dentro. Da loro invece c'era sempre qualcuno che riusciva a segnare».
C'è un po' di malumore da parte dei tifosi su Pillastrini. Lei cosa dice?
«Rispondo che lui ha un contratto con noi. Ed aggiungo che in campo non ci va Pillastrini. E' vero che alcune volte abbiamo avuto tiri difficili e sporchi, ma è anche vero che molti altri erano facili, ma canestro non si è fatto quasi mai. Su queste cose qui Pillastrini cosa c'entra?».
Parliamo un po' di Booker e di Beric?
«No, mi dispiace, ma dei singoli non voglio assolutamente parlare. Non è il caso».
E' vero che non si farà la seconda coppa?
«Questa è una questione che occorrerà valutare bene una volta che si saranno chiariti tutti gli aspetti organizzativi. Capire che tipo di coppa sarà e capire anche su quali regole si baserà, come per esempio la questione del numero degli extracomunitari».
Di questo basket infarcito di americani, che non ha più radici, cosa ne pensa?
«Sono dell'opinione che queste squadre piene di americani vanno bene solo se vincono. Altrimenti si perde legame con la città e la gente non si riconosce più nella squadra. Cosa invece che non succedeva prima, ai tempi di Costa, Magnifico e Gracis tanto per fare qualche nome. Gli italiani in squadra ci devono essere magari anche rischiando qualcosa. Bisogna inserire anche i nostri giovani».
La cosa che più l'ha delusa nel corso di questa annata?
«Sicuramente, e mi ripeto, questo secco tre a zero con Bologna. Speravo almeno in una quarta partita, in una vittoria. Poi il fatto che ci è mancato qualcosa. Se andiamo a vedere la stagione di Eurolega sarebbe bastato poco per essere anche noi alle finali di Bologna».
Per avere un quadro della Scavolini futura quanto tempo ci vorrà?
«E' ancora un discorso prematuro perchè il campionato è terminato da appena 24 ore. Occorre riflettere, vedere e valutare le varie situazioni che abbiamo di fronte prima di prendere qualsiasi decisione».
Maurizio Gennari
Fonte: Il Resto del Carlino