LIVORNO. Occhi puntati sulla gang argentina. Primi giudizi, dopo le impressioni volèe del debutto italiano. Si tratta di conferme, positive. «Sono giocatori molto interessanti - commenta Luca Banchi - mi sembra che abbiano le carte in regola per rimanere in Italia. In questi giorni sono venuti ad assistere ai nostri allenamenti Vaiani, Russo, Referendario, Mori, mi hanno telefonato allenatori di LegaDue per avere un giudizio e io ho ripetuto la stessa cosa: sono tutti talentuosi, anche se non considerati di prima fascia, come magari erano Ginobili o Delfino quando arrivarono in Italia». Il coach non è un tipo che dispensa elogi così, all'acqua di rose. Se lui fa certe valutazioni, ci si può fidare. Difficile tuttavia che i quattro gauchos gestiti da Forti (ma il discorso potrebbe non valere per Fioretti) restino a Livorno, che possano indossare, l'anno prossimo, la canottiera Mabo.
«É ancora troppo presto per decidere - continua il coach - noi abbiamo la priorità su questi giocatori, però dico fin da adesso che è inutile creare dualismi con i nostri giovani. Faccio l'esempio di Tintorelli. É un'ala-pivot di stazza, un elemento che riesce a far valere il suo fisico, mi sembra il più pronto a giocare ai massimi livelli italiani. L'esperienza che ha maturato nell'A2 argentina l'anno scorso, con la maglia dell'Atletico Echague, terminata addirittura con un sesto posto, lo ha sicuramente maturato. Però nella nostra ipotesi di squadra rientra l'idea di prendere un centro dominante, di fare un acquisto di alto profilo, e allo stesso tempo proseguire nel progetto di crescita dei nostri giovani. Mi sembra inutile creare un dualismo con loro, firmandolo. Aggiungo però che uno come lui, con il suo impatto fisico, in B1 può essere veramente incisivo, e in LegaDue, da italiano, sarebbe merce molto pregiata». Lo stesso discorso vale per i due play maker, Porta e Castes. «Sono molto talentuosi, hanno occhi e testa alla Scarone, viaggiano sempre con un giro avanti al gioco e agli altri, hanno una bella attitudine al passaggio. Credo che troveranno spazio in Italia».
Diversa, come detto, la situazione di Matias Fioretti. «Mi ricorda Mario Gigena ai tempi dei cadetti. Per l'età (è un classe 1984, ndr) è sicuramente quello con maggiore futuribilità, possiede bei margini di miglioramento, anche se fisicamente non è ancora pronto. Oltretutto ha un bel trattamento di palla, finora è stato inquadrato come guardia e come ala-piccola, ma in prospettiva per me potrebbe giocare anche da play». Non è escluso che alla fine Fioretti possa rimanere in forza alla Mabo, visto oltretutto che anche l'anno prossimo sarà ancora juniores.
I quattro argentini si alleneranno in via Pera fino alla fine di maggio, quando Castes e Porta torneranno in patria per un raduno con la nazionale juniores, mentre per gli altri sarà presa una decisione.
Nello stesso periodo rientreranno alla base Simone Cotani e Stanislav Votroubek. Il primo sta disputando la finale per la LegaDue con Ozzano (i bolognesi devono recuperare lo 0-1 a favore di Teramo), mentre il secondo ha concluso il campionato ceco con la maglia del Nynmburk, arrivando fino alla semifinale scudetto, dove è stato eletto Mvp di uno dei quattro incontri, grazie agli 11 punti messi a segno con un 3/4 nelle triple.
Giulio Corsi
«É ancora troppo presto per decidere - continua il coach - noi abbiamo la priorità su questi giocatori, però dico fin da adesso che è inutile creare dualismi con i nostri giovani. Faccio l'esempio di Tintorelli. É un'ala-pivot di stazza, un elemento che riesce a far valere il suo fisico, mi sembra il più pronto a giocare ai massimi livelli italiani. L'esperienza che ha maturato nell'A2 argentina l'anno scorso, con la maglia dell'Atletico Echague, terminata addirittura con un sesto posto, lo ha sicuramente maturato. Però nella nostra ipotesi di squadra rientra l'idea di prendere un centro dominante, di fare un acquisto di alto profilo, e allo stesso tempo proseguire nel progetto di crescita dei nostri giovani. Mi sembra inutile creare un dualismo con loro, firmandolo. Aggiungo però che uno come lui, con il suo impatto fisico, in B1 può essere veramente incisivo, e in LegaDue, da italiano, sarebbe merce molto pregiata». Lo stesso discorso vale per i due play maker, Porta e Castes. «Sono molto talentuosi, hanno occhi e testa alla Scarone, viaggiano sempre con un giro avanti al gioco e agli altri, hanno una bella attitudine al passaggio. Credo che troveranno spazio in Italia».
Diversa, come detto, la situazione di Matias Fioretti. «Mi ricorda Mario Gigena ai tempi dei cadetti. Per l'età (è un classe 1984, ndr) è sicuramente quello con maggiore futuribilità, possiede bei margini di miglioramento, anche se fisicamente non è ancora pronto. Oltretutto ha un bel trattamento di palla, finora è stato inquadrato come guardia e come ala-piccola, ma in prospettiva per me potrebbe giocare anche da play». Non è escluso che alla fine Fioretti possa rimanere in forza alla Mabo, visto oltretutto che anche l'anno prossimo sarà ancora juniores.
I quattro argentini si alleneranno in via Pera fino alla fine di maggio, quando Castes e Porta torneranno in patria per un raduno con la nazionale juniores, mentre per gli altri sarà presa una decisione.
Nello stesso periodo rientreranno alla base Simone Cotani e Stanislav Votroubek. Il primo sta disputando la finale per la LegaDue con Ozzano (i bolognesi devono recuperare lo 0-1 a favore di Teramo), mentre il secondo ha concluso il campionato ceco con la maglia del Nynmburk, arrivando fino alla semifinale scudetto, dove è stato eletto Mvp di uno dei quattro incontri, grazie agli 11 punti messi a segno con un 3/4 nelle triple.
Giulio Corsi