PESARO — Ancora nero Pillastrini?
«Sono più che altro infastidito, vedo che la stampa nazionale non ha dato alcun risalto a quello che è successo con gli arbitri. Mi sembra poco rispettoso per la Scavolini e anche per la mia persona: perché l'accanimento di Cicoria non è stato un errore tecnico ma appunto una mancanza di rispetto. Il messaggio era: state zitti voi, non contate».
Una volta smaltito questo magone, come giudicherà la stagione?
«Non certo esaltante come quella di un anno fa. Ma nemmeno così fallimentare. Siamo andati un po' al di sotto delle aspettative, ma direi soprattutto per quanto riguarda la stagione regolare, dove potevamo far meglio di sesti e abbiamo avuto una percentuale di vittorie minore dell'anno scorso. In Eurolega invece, manifestazione impegnativa, la squadra mi è piaciuta molto. Mentre in Coppa Italia e playoff ci siamo sempre arresi alla Kinder: e in Italia, negli ultimi due anni, non c'è ancora nessuno che abbia eliminato la Virtus».
Uscire a testa alta non è come vincere. D'accordo?
«Sì però siamo stati battuti, non direi che non ci siamo battuti. E' un distinguo importante».
Tornando indietro riprenderebbe Beric e DeMarco, gli uomini di un salto di qualità che non c'è stato?
«Tornare indietro non si può... Diciamo che Beric non è più stato lui dopo l'infortunio e di altre cose non voglio parlare. DeMarco? L'accoppiata dei due lunghi ci può stare se hai esterni pericolosi, se sei costante dal perimetro e noi non lo siamo stati. Le nostre migliori partite rimangono legate al rendimento di Middleton ecco perchè il suo ko in garadue è stato devastante. Alla fine, se non hai tiratori, è meglio giocare con un quattro finto, con un quattro tiratore come ormai fanno molte squadre».
Se dovesse scegliere un giocatore da tenere assolutamente?
«Io a Booker non rinuncerei per nessuna ragione».
Tusek pare vicino al rinnovo...
«E' un giocatore straordinario, un'anima importante delle belle cose fatte in questi due anni».
Il primo acquisto da fare è una guardia. O no?
«Lo sapevamo anche l'anno scorso che ci mancava una guardia, poi le cose sono andate come sapete. Ma le scelte le abbiamo fatte insieme e tra noi c'è molta compattezza: nessuno ha mai rinfacciato a un altro un acquisto sbagliato o si è preso dei meriti per una scelta azzeccata. Ci sono molti contratti in scadenza e molte valutazioni da fare...».
Lei parla come se fosse sicuro di restare: non le importa delle tante contestazioni ricevute dalla piazza?
«Se la società ha fiducia in me io vado avanti. E di attestati di stima ne ho avuti tanti da Valter Scavolini. Certo, dovremo chiarire alcune cose: come io ho capito che tipo di società è la Vuelle, così loro avranno capito chi è Pillastrini. Non possono aspettarsi da me cose in cui non credo o chiedermi di essere ciò che non sono: magari posso cambiare una cosa, non tutto il mio modo di essere, semplicemente perché non sarei più credibile».
Elisabetta Ferri
«Sono più che altro infastidito, vedo che la stampa nazionale non ha dato alcun risalto a quello che è successo con gli arbitri. Mi sembra poco rispettoso per la Scavolini e anche per la mia persona: perché l'accanimento di Cicoria non è stato un errore tecnico ma appunto una mancanza di rispetto. Il messaggio era: state zitti voi, non contate».
Una volta smaltito questo magone, come giudicherà la stagione?
«Non certo esaltante come quella di un anno fa. Ma nemmeno così fallimentare. Siamo andati un po' al di sotto delle aspettative, ma direi soprattutto per quanto riguarda la stagione regolare, dove potevamo far meglio di sesti e abbiamo avuto una percentuale di vittorie minore dell'anno scorso. In Eurolega invece, manifestazione impegnativa, la squadra mi è piaciuta molto. Mentre in Coppa Italia e playoff ci siamo sempre arresi alla Kinder: e in Italia, negli ultimi due anni, non c'è ancora nessuno che abbia eliminato la Virtus».
Uscire a testa alta non è come vincere. D'accordo?
«Sì però siamo stati battuti, non direi che non ci siamo battuti. E' un distinguo importante».
Tornando indietro riprenderebbe Beric e DeMarco, gli uomini di un salto di qualità che non c'è stato?
«Tornare indietro non si può... Diciamo che Beric non è più stato lui dopo l'infortunio e di altre cose non voglio parlare. DeMarco? L'accoppiata dei due lunghi ci può stare se hai esterni pericolosi, se sei costante dal perimetro e noi non lo siamo stati. Le nostre migliori partite rimangono legate al rendimento di Middleton ecco perchè il suo ko in garadue è stato devastante. Alla fine, se non hai tiratori, è meglio giocare con un quattro finto, con un quattro tiratore come ormai fanno molte squadre».
Se dovesse scegliere un giocatore da tenere assolutamente?
«Io a Booker non rinuncerei per nessuna ragione».
Tusek pare vicino al rinnovo...
«E' un giocatore straordinario, un'anima importante delle belle cose fatte in questi due anni».
Il primo acquisto da fare è una guardia. O no?
«Lo sapevamo anche l'anno scorso che ci mancava una guardia, poi le cose sono andate come sapete. Ma le scelte le abbiamo fatte insieme e tra noi c'è molta compattezza: nessuno ha mai rinfacciato a un altro un acquisto sbagliato o si è preso dei meriti per una scelta azzeccata. Ci sono molti contratti in scadenza e molte valutazioni da fare...».
Lei parla come se fosse sicuro di restare: non le importa delle tante contestazioni ricevute dalla piazza?
«Se la società ha fiducia in me io vado avanti. E di attestati di stima ne ho avuti tanti da Valter Scavolini. Certo, dovremo chiarire alcune cose: come io ho capito che tipo di società è la Vuelle, così loro avranno capito chi è Pillastrini. Non possono aspettarsi da me cose in cui non credo o chiedermi di essere ciò che non sono: magari posso cambiare una cosa, non tutto il mio modo di essere, semplicemente perché non sarei più credibile».
Elisabetta Ferri
Fonte: Il Resto del Carlino