La stagione del rilancio del basket romano trova un ostacolo insuperabile nella Skipper Bologna e va in archivio con una lunga serie di interrogativi. Stagione strana, perché l’ingresso al vertice del club di Claudio Toti, dei suoi progetti vincenti, il ridondante mercato estivo avevano fatto pensare ad un epilogo diverso. E invece le scelte si sono dimostrate errate strada facendo, da una squadra a trazione americana si è tornati in corso d’opera a puntare su un gruppo fatto in casa, per una rivoluzione tecnica che aveva lo scopo dichiarato di riparare agli errori iniziali. Qualche bella vittoria è arrivata, il girone di ritorno ha fatto sperare che il peggio fosse alle spalle, ma la squadra non è mai riuscita a fornire la continuità di rendimento che l’avrebbe portata ai playoff in ben altra posizione. E così la fase senza ritorno ha rimesso in evidenza le pecche di un anno vissuto in altalena, con grandi individualità (Myers, Allen) non supportate da quel gruppo che è stato sempre l’anima dei successi ottenuti da Attilio Caja.
L'uscita di scena anticipata, condita dal 3-0 subìto dalla Skipper Bologna. Durante tutto l'anno il presidente Claudio Toti ha dichiarato di voler costruire una grande società al servizio di una grande squadra. La promessa verrà mantenuta, ora bisognerà capire con quali criteri. La posizione di Caja, che ha un altro anno di contratto con Roma, è la prima delle variabili da decifrare. Voci si rincorrono a voci: Ettore Messina la più ricorrente, ma è in semifinale con la Kinder, molto del suo futuro sarà legato a ciò che combinerà in questo campionato. E poi c'è Carlton Myers. Lui ha dichiarato di voler restare a Roma, ma di non voler più lottare per l’ottavo posto. Il messaggio è chiaro, proprio intorno al suo nome si costruirà la squadra del futuro. E chissà che non sia proprio Carlton a dettare le regole del rilancio. Il suo carisma è la prima certezza dalla quale ripartire.
Valerio Vecchiarelli
L'uscita di scena anticipata, condita dal 3-0 subìto dalla Skipper Bologna. Durante tutto l'anno il presidente Claudio Toti ha dichiarato di voler costruire una grande società al servizio di una grande squadra. La promessa verrà mantenuta, ora bisognerà capire con quali criteri. La posizione di Caja, che ha un altro anno di contratto con Roma, è la prima delle variabili da decifrare. Voci si rincorrono a voci: Ettore Messina la più ricorrente, ma è in semifinale con la Kinder, molto del suo futuro sarà legato a ciò che combinerà in questo campionato. E poi c'è Carlton Myers. Lui ha dichiarato di voler restare a Roma, ma di non voler più lottare per l’ottavo posto. Il messaggio è chiaro, proprio intorno al suo nome si costruirà la squadra del futuro. E chissà che non sia proprio Carlton a dettare le regole del rilancio. Il suo carisma è la prima certezza dalla quale ripartire.
Valerio Vecchiarelli
