FABRIANO — E' solo una «rivisitazione», non un addio anticipato. Perché tra le righe coach Maurizio Lasi lascia intendere che la porta dei contatti con Fabriano è ancora aperta e, nonostante tutto, resta sempre lì con l'orecchio teso a sapere cosa accade nella sua città adottiva, (prima come giocatore e poi come allenatore) alla quale dice di rimanere profondamente legato «a prescindere».
«Neofiti, ma vincenti». Maurizio Lasi parte dal racconto di una stagione solo in parte offuscata dal finale amaro per sottolineare che i risultati ottenuti (salvezza anticipatissima e play-off) resteranno comunque incancellabili. «Ci eravamo presentati da esordienti in serie A a tutti gli effetti in termini di dirigenza, giemme, allenatore, staff tecnico e in pratica la rosa al completo», sottolinea nella lettera scritta nella sua residenza senese il coach faentino. «In un campionato nuovo anche dal punto di vista regolamentare (vedi la possibilità di cambiare giocatori, anche stranieri, senza alcun limite) abbiamo mantenuto un'identità di gruppo e di valori morali che identificano una città con i più caldi, numerosi ed entusiasti tifosi. Per questo oltre agli atleti, voglio ringraziare tutto lo staff tecnico e medico, primo per avermi 'sopportato' in questi due anni e secondo perché hanno sempre dimostrato grande affetto, competenza e professionalità nello svolgimento del loro lavoro».
«Grazie società». Ma il plauso più sentito Maurizio Lasi lo rivolge alla dirigenza, che sostiene di aver avuto sempre al suo fianco, anche nei momenti più diffcili. «La mia gratitutdine va all'intera società, dal presidente Biondi a tutto il Cda, che ha scommesso su di me e mi ha conferito la possibilità di allenare in massima serie. In particolare un grazie lo voglio dedicare ad Antonio Ninno che prima mi ha inserito a Fabriano come assistente di Alberto Bucci e poi mi ha rivoluto fortemente l'anno scorso. Tra noi c'è sempre stato un rapporto schietto e di stima reciproca (anche dopo Udine), tanto da eliminare ogni dubbio su voci inerenti ad un suo rapporto con i giocatori contro il sottoscritto. Proprio Ninno — sottolinea ancora il coach — aveva messo un suo personale premio in caso di passaggio del turno con Pesaro, ribadendomi sempre la stima sua e di tutti i giocatori, non solo quelli in sentore di conferma».
«Quale futuro?». Ma Lasi, pur godendosi qualche giorno di relax, guarda anche avanti e, con la consueta serenità, attende notizie dal primo «vociare» di radio mercato. «Riguardo al mio contratto — chiarisce — penso che sino ad oggi il ciclo sicuramente sia stato positivo dal punto di vista professionale ed umano e che i contatti tra Antonio Ninno ed il mio procuratore, iniziati a Cantù, sono ancora in piedi ed in attesa di sviluppi. In ogni caso, qualunque sarà il mio avvenire professionale, Fabriano, i suoi tifosi e i tanti amici saranno sempre nel mio cuore e nelle mie preghiere».
Alessandro Di Marco
«Neofiti, ma vincenti». Maurizio Lasi parte dal racconto di una stagione solo in parte offuscata dal finale amaro per sottolineare che i risultati ottenuti (salvezza anticipatissima e play-off) resteranno comunque incancellabili. «Ci eravamo presentati da esordienti in serie A a tutti gli effetti in termini di dirigenza, giemme, allenatore, staff tecnico e in pratica la rosa al completo», sottolinea nella lettera scritta nella sua residenza senese il coach faentino. «In un campionato nuovo anche dal punto di vista regolamentare (vedi la possibilità di cambiare giocatori, anche stranieri, senza alcun limite) abbiamo mantenuto un'identità di gruppo e di valori morali che identificano una città con i più caldi, numerosi ed entusiasti tifosi. Per questo oltre agli atleti, voglio ringraziare tutto lo staff tecnico e medico, primo per avermi 'sopportato' in questi due anni e secondo perché hanno sempre dimostrato grande affetto, competenza e professionalità nello svolgimento del loro lavoro».
«Grazie società». Ma il plauso più sentito Maurizio Lasi lo rivolge alla dirigenza, che sostiene di aver avuto sempre al suo fianco, anche nei momenti più diffcili. «La mia gratitutdine va all'intera società, dal presidente Biondi a tutto il Cda, che ha scommesso su di me e mi ha conferito la possibilità di allenare in massima serie. In particolare un grazie lo voglio dedicare ad Antonio Ninno che prima mi ha inserito a Fabriano come assistente di Alberto Bucci e poi mi ha rivoluto fortemente l'anno scorso. Tra noi c'è sempre stato un rapporto schietto e di stima reciproca (anche dopo Udine), tanto da eliminare ogni dubbio su voci inerenti ad un suo rapporto con i giocatori contro il sottoscritto. Proprio Ninno — sottolinea ancora il coach — aveva messo un suo personale premio in caso di passaggio del turno con Pesaro, ribadendomi sempre la stima sua e di tutti i giocatori, non solo quelli in sentore di conferma».
«Quale futuro?». Ma Lasi, pur godendosi qualche giorno di relax, guarda anche avanti e, con la consueta serenità, attende notizie dal primo «vociare» di radio mercato. «Riguardo al mio contratto — chiarisce — penso che sino ad oggi il ciclo sicuramente sia stato positivo dal punto di vista professionale ed umano e che i contatti tra Antonio Ninno ed il mio procuratore, iniziati a Cantù, sono ancora in piedi ed in attesa di sviluppi. In ogni caso, qualunque sarà il mio avvenire professionale, Fabriano, i suoi tifosi e i tanti amici saranno sempre nel mio cuore e nelle mie preghiere».
Alessandro Di Marco
Fonte: Il Resto del Carlino