Se Smodis (che sarà operato a giorni) sarebbe stato l'arma tattica, lui è l'uomo che sposta. In tutti i sensi. Non è un caso che l'unico successo della Kinder sulla Benetton, in questa stagione, sia maturato nella semifinale di Eurolega, al termine di una delle migliori (e rare) prestazioni di Griffith.
«Sarà una serie lunga e dura – racconta Black Macigno – perché si scontreranno due squadre che fanno della fisicità uno dei loro punti di forza. E tutte e due vogliono vincere».
Una serie lunga, dice Rashard, anche se la prima gara, al Palaverde, potrebbe dare un indirizzo preciso a questa sfida. «La prima partita – sottolinea – sarà la più importante. Per tutte e due, certo, ma forse più per noi che giocheremo in trasferta».
Una Kinder che, priva di Smodis, perderà quel lungo che, per le sue peculiarità, avrebbe potuto mettere in difficoltà tanto Nicola quanto Garbajosa. «Ci mancherà tantissimo – insiste Rashard – soprattutto in difesa. Perché loro cercheranno di sfruttare il tiro dal perimetro per costringerci a uscire. Io e David siamo più alti, ma possiamo comunque creargli qualche problema. E qualche problema, credo, potremo crearglielo quando, eventualmente, utilizzeremo Rigaudeau o Granger come numeri quattro. Saranno dei mis-match, perché Nicola è più alto, però sono convinto che potrebbe rivelarsi importante per noi. In fondo è già successo con la Scavolini. Loro avevano dei quattro capaci di uscire come Johnson e, soprattutto, Tusek. Però ci siamo riusciti. Sarà una serie molto diversa da quella dello scorso anno, più lunga e più dura. Ma io resto fiducioso. Soprattutto se riusciremo a trovare quell'equilibrio tra esterni e lunghi che diventa fondamentale per il nostro gioco».
Professione d'ottimismo, intanto, per Becirovic. Che prima di infilarsi negli spogliatoi fa sapere che: «sto molto meglio». Sembra più sereno, Sani e, contro la Benetton (abbattuta in Eurolega anche dai suoi tiri liberi), Messina potrebbe ritrovare un'arma in più.
Bonora, intanto, giudica così le polemiche a distanza innescate da D'Antoni sul mancato anticipo delle semifinali, per il no espresso dalla Kinder. «Mike – dice Davide, che da D'Antoni è stato allenato – marcia su queste cose. L'ha fatto anche all'inizio della stagione, con la questione della fisicità. Sono situazioni che lui cerca di girare a suo vantaggio. Mette le mani avanti, fa un po' di pretattica e tenta di caricare un po' l'ambiente. Ammesso che ce ne sia bisogno. Risposte da parte nostra? Con le parole no. Sul campo me lo auguro».
Alessandro Gallo
«Sarà una serie lunga e dura – racconta Black Macigno – perché si scontreranno due squadre che fanno della fisicità uno dei loro punti di forza. E tutte e due vogliono vincere».
Una serie lunga, dice Rashard, anche se la prima gara, al Palaverde, potrebbe dare un indirizzo preciso a questa sfida. «La prima partita – sottolinea – sarà la più importante. Per tutte e due, certo, ma forse più per noi che giocheremo in trasferta».
Una Kinder che, priva di Smodis, perderà quel lungo che, per le sue peculiarità, avrebbe potuto mettere in difficoltà tanto Nicola quanto Garbajosa. «Ci mancherà tantissimo – insiste Rashard – soprattutto in difesa. Perché loro cercheranno di sfruttare il tiro dal perimetro per costringerci a uscire. Io e David siamo più alti, ma possiamo comunque creargli qualche problema. E qualche problema, credo, potremo crearglielo quando, eventualmente, utilizzeremo Rigaudeau o Granger come numeri quattro. Saranno dei mis-match, perché Nicola è più alto, però sono convinto che potrebbe rivelarsi importante per noi. In fondo è già successo con la Scavolini. Loro avevano dei quattro capaci di uscire come Johnson e, soprattutto, Tusek. Però ci siamo riusciti. Sarà una serie molto diversa da quella dello scorso anno, più lunga e più dura. Ma io resto fiducioso. Soprattutto se riusciremo a trovare quell'equilibrio tra esterni e lunghi che diventa fondamentale per il nostro gioco».
Professione d'ottimismo, intanto, per Becirovic. Che prima di infilarsi negli spogliatoi fa sapere che: «sto molto meglio». Sembra più sereno, Sani e, contro la Benetton (abbattuta in Eurolega anche dai suoi tiri liberi), Messina potrebbe ritrovare un'arma in più.
Bonora, intanto, giudica così le polemiche a distanza innescate da D'Antoni sul mancato anticipo delle semifinali, per il no espresso dalla Kinder. «Mike – dice Davide, che da D'Antoni è stato allenato – marcia su queste cose. L'ha fatto anche all'inizio della stagione, con la questione della fisicità. Sono situazioni che lui cerca di girare a suo vantaggio. Mette le mani avanti, fa un po' di pretattica e tenta di caricare un po' l'ambiente. Ammesso che ce ne sia bisogno. Risposte da parte nostra? Con le parole no. Sul campo me lo auguro».
Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino