LIVORNO. Il basket e le istituzioni. Il binomio è nato nel luglio di due anni fa, quando il sindaco Lamberti indossò i panni dell'eroe e salvò in extremis il titolo di serie A, che già aveva preso la strada di Forlì. Poi è proseguito con la partecipazione della Livorno Sport nelle quote della società amaranto, che in questi due anni è progressivamente passata in mano ai privati. Il legame però non si è sciolto, perchè la presenza dell'avvocato Nieri al vertice del sodalizio di via Pera ha rappresentato un punto di riferimento per l'amministrazione, un collante tra la società, i suoi azionisti e le istituzioni. Stamani andrà in onda un altro atto di questa sinfonia che ha prodotto frutti insperati, riportando Livorno prima in serie A1 e poi firmando la salvezza tra i giganti del basket. Alle 12 Giuseppe Nieri, Maurizio Zucchelli, uno dei "saggi" che il sindaco nominò ai tempi del salvataggio, e Roberto Falsini, presidente della Mabo e socio di riferimento (in quanto detentore del 25 per cento delle quote del Basket Livorno) si incontreranno con Lamberti per un confronto sul futuro. In questo momento, d'altra parte, la società è un cantiere aperto, c'è da definire il budget dell'anno prossimo, gli obiettivi sportivi. Un'altra stagione all'insegna della sofferenza, alla ricerca di una salvezza che già si preannuncia difficilissima (anche in vista della riduzione dell'A1 a sedici squadre che dovrebbe andare in onda tra due anni), o una squadra che possa puntare ai playoff, che possa vestire i panni della sorpresa? Prima di dare mandato allo staff tecnico per costruire la Mabo 2002-2003, prima di aprire i cancelli del mercato, i soci dovranno capire quale sarà la disponibilità della città, imprenditori e istituti di credito su tutti, a sostenere il basket di vertice, anche nella prospettiva del nuovo palasport i cui lavori stanno procedendo alla velocità della luce e che dovrebbe rappresentare un business per la città e per chi dovrà gestirlo, non un peso nuovo da sopportare. L'esperienza di quest'anno ha confermato che le spese al vertice sono alti e che abbonamenti e biglietti non possono sostenere da soli i costi. Guardando bene dentro la sfera, ci si accorge che è un po' un cane che si morde la coda. La gente risponde di più se la squadra va bene, se c'è un uomo simbolo con cui identificarsi, ma per fare una squadra che viaggi forte, che faccia innamorare di nuovo Livorno del giocattolo basket, c'è bisogno di un investimento forte, anche mirato, verso pochi nomi, ma di qualità. Sul fronte squadra, il gruppo italiano continua ad allenarsi in via Pera. Oggi dovrebbe aggregarsi alla comitiva anche Cristian Romero, il quinto argentino atteso a Livorno per un provino. Domani pomeriggio amichevole a Palestrina, per festeggiare la promozione della formazione laziale in B2.
Giulio Corsi
Giulio Corsi