Un ultimo omaggio ieri ad Enrico Vinci scomparso, nella sua abitazione, mercoledi mattina all'età di 88 anni. Nella chiesa di San Gabriele, dove si sono svolti i funerali del past-president della Federbasket, c'erano oltre ai familiari, l'attuale presidente, Fausto Maifredi, il massimo dirigente del Cus Messina, Piero Jaci, i consiglieri della Federbasket, Scrima e Smiroldo, nonchè i collaboratori più stretti del professore Vinci, Eugenio Corvin, Enzo Micali, Gino Musacchia, Salvatore Leonardi, Enrico Gulletta e Giovanni Coglitore. Presenti pure la Pallacanestro Messina, Andrea Luchi e Dany Baldaro. Tutti stretti attorno all'uomo di sport che, presidente della Federcanestro per ben 16 anni, ha dato un notevole impulso al basket italiano. Insegnante di radiofonia all'Istituto tecnico "Guglielmo Marconi", Enrico Vinci, iniziò a scalare i vertici della Fip, subito dopo la guerra combattuta come ufficiale di cavalleria. Spinto dal fratello Michele, Enrico Vinci mosse i primi passi come consigliere provinciale fino a raggiungere nel 1976 la carica di presidente, spegnendo sul nascere le velleità di un altro mostro sacro del basket italiano, Cesare Rubini, coach della gloriosa Simmenthal Milano. Di fatto però, Vinci, allora vice presidente, si insediò al vertice della Federbasket nel '75 quando l'allora presidente Claudio Coccia, si dimise. Fine dirigente riuscì a dare un nuovo volto alla pallacanestro italiana dandole connotati manageriali (vedi la nascita delle Leghe) che, tra l'altro, consentirono alla nazionale italiana di conquistare la medaglia d'argento nelle olimpiadi di Mosca ('80),il titolo europeo in Francia ('83) e argento agli europei di Roma ('91). Ma ad Enrico Vinci, componente della giunta nazionale del Coni, nonchè massimo dirigente dell'indimenticata Fides Messina, si debbono le numerose edizioni della "Coppa Cesare Lo Forte" nonchè i vari "Trofei dello Stretto" che, per lunghissimi anni, oltre a convogliare in città il gotha della pallacanestro mondiale sia maschile che femminile, allieterano le serate estive di intere generazioni di cittadini. Indimenticati ancora oggi rimangono il trentennale della "Coppa Cesare Lo Forte", al quale parteciparono, tra le altre, le nazionali di Urss, Stati Uniti, Jugoslavia e Italia, e gli europei femminili del '68 che richiamarono sulle tribune allestiti all'ex Gil e a "Cristo Re" gli sportivi di tutta Italia.
Gianfranco Testaverde
Gianfranco Testaverde