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Fucka sogna ancora la Nba

Gregor: "Con Cantù è sfida alla pari"

LA Skipper ha fatto della linearità la sua dote migliore, confermandosi nei play-off. Gregor Fucka, coi suoi 70 punti e 30 rimbalzi nella serie con Roma, ha ribadito di essere imprescindibile per la continuità biancoblù. E tiene la parte con serenità: il «sicuramente», rafforzativo usato sovente, che forse rivelava invece qualche insicurezza, è sparito dal suo lessico.
Gregor, soddisfatto di come sta andando?
«E´ troppo presto per parlare. Le pagelle dovrete farle a giugno, come a scuola, quando tutto sarà finito. Pronostici non ne faccio: anche il primo posto nostro non era forse previsto, si gioca e poi si vede. Attualmente è ancora tutto da fare e non abbiamo motivi per sorridere: non siamo arrivati alla Final Four, non abbiamo vinto la Coppa Italia. Pensiamo ai play-off, una partita alla volta: è una motivazione e un obbligo, roba che dobbiamo trovare dentro di noi».
L´aria pare cambiata con i bei risultati accumulati, meno cupa dopo lo sfogo di Seragnoli di qualche tempo fa.
«Non proprio, siamo gli stessi di allora. Il proprietario si è lamentato: voleva di più. Pure noi avremmo voluto fare meglio in quel periodo, non riuscendoci. Tutto lì».
Tocca a Cantù, l´unica che in campionato ha violato il PalaDozza.
«Me l´aspettavo in semifinale, anche se non col 3-0 secco su Siena. Bravi loro, chiudere una serie così non è mai facile, come non lo è stato per noi con la Wurth. Oltre a essere un gruppo hanno buon impatto a rimbalzo e in contropiede. Partiamo alla pari, il fattore campo dà un vantaggio relativo».
In prospettiva, più abbordabile Kinder o Benetton?
«Sono ancora molto lontane e sono molto diverse: la Virtus è più organizzata e abile in difesa, Treviso ha numeri eccezionali davanti. Non fa differenza, sono di livello massimo, non a caso sono arrivate alle Final Four».
La stagione è ancora da valutare: e il futuro invece?
«Ho ancora un anno di contratto a Bologna. Resterò qui perché mi trovo bene: nessuno mi ha cercato».
Ancora in Fortitudo, in ogni caso, anche se dovesse profilarsi un´altra riduzione di stipendio?
«Quello è da vedere. I soldi sono importanti, però io scelgo in base a come mi trovo e a come la mia squadra possa giocare. La Skipper mi soddisfa».
A 31 anni l´Nba è all´ultima chiamata?
«Un giorno mi piacerebbe provare là, è un´ambizione che ho dentro. Ma per ora non ho ricevuto offerte. La possibilità rimane, ma sono tranquillo, il pensiero non mi assilla. Alla notte dormo».
Francesco Forni
Fonte: La Repubblica
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