PESARO - Tra tanti dubbi - che riguardano permanenze e arrivi - c’è una certezza. Una convocazione in Nazionale è sempre un bel riconoscimento e la chiamata di Pecile è un premio e una soddisfazione per giocatore e società. Quella di ieri è stata una giornata fitta di impegni per “Sunshine", che prima ha ritirato il premio “Il Battilardo d’oro", consegnatogli a Cingoli, poi si è dedicato alle terapie sulla mano infortunata e infine si è procurato il materiale cartaceo necessario per il prossimo esame universitario («quello del 30 maggio non riesco a darlo...»). E così la comunicazione azzurra di Ario Costa si è andata a incastrare in un programmino niente male, finendo quasi per passare in secondo piano. «Scrivi che sono delusissimo perchè a Cingoli non c’era il mio idolo Mancini! E me ne sono tornato a casa con sottobraccio un pallone tutto nuovo senza firma! Spero sinceramente che il grande Roberto legga queste righe e si affretti a regalarmi qualcosa di suo!». E nel pieno rispetto di uno degli aforismi che compare sul suo sito, calza a pennello la massima: “Solo i mediocri sono sempre in forma". «Oggi (ieri -ndr) ho fatto degli esami alla mano - rivela un Pecile perseguitato dai guai fisici - non è niente di grave, quindi parto sicuro. Prima però devo fare un salto dal barbiere...». Allora non è solo Tanjevic a ordinare tagli “seri"? «Beh, i miei capelli sono veramente troppo lunghi! Sono obbligato a dargli una spuntatina!». «Parto domani e a Chiavenna (prima meta del raduno della Nazionale -ndr) starò in camera con il senese Rossetti. Finalmente ricomporremo la mitica coppia dei tempi della Nazionale Juniores». Il C.T. ha convocato il pesarese Malaventura come riserva a casa, mentre questa volta Maggioli non compare nella lista: «Credo sia per via del dolore al ginocchio». Questa estate si preannuncia moderatamente tranquilla per gli Azzurri, che non si sono qualificati per i Mondiali e che si limiteranno a partecipare ad alcuni tornei. Sulla sua stagione in maglia Scavolini Pecile si esprime così: «E’ stato il primo anno in cui sono stato martoriato dagli infortuni e quello al ginocchio è arrivato quando ero in forma. Sono contento dello spazio che mi sono guadagnato e del contributo che ho dato ma spero che, personalmente e come squadra, il prossimo anno si possa fare anche meglio». Si vocifera di un possibile adeguamento al suo contratto... «Non ne ho parlato con il mio procuratore. E’ ovvio che il mio contratto sia basso, l’ho firmato quando avevo 19 anni e non capisco lo stupore della gente. Quando sarà il momento di rinnovare pretenderò di essere trattato come un giocatore di 22 anni, non più come un ragazzino. Non credo che la Scavolini mi lascerà andare via - tra una stagione - a parametro zero, ma ancora non ci sono trattative particolari. So che alcune squadre hanno chiesto di me, ma sono solo parole io sto bene qui».
Intanto la notizia di coach Crespi libero sta facendo in fretta il giro del continente.
Oggi, alle 13, l’ospite di Radio Basket sarà Lucio Zanca.
Camilla Cataldo
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