Si ferma Pilutti, nell'allenamento del sabato mattina. Per il capitano una leggera contrattura alla schiena che non gli precluderà il confronto con Cantù, martedì sera, al PalaDozza. E proprio in piazza Azzarita, per salutare i vecchi amici, c'è uno che fu protagonista dello scudetto 2000.
Uno che non passa inosservato perché quando si è delle pertiche di 218 centimetri è difficile mimetizzarsi. Anche se, sul naso, ci sono un paio di occhialoni scuri che sembrano invocare un po' di privacy.
Stojko Vrankovic non è cambiato. Le gag con Abele Ferrarini, il vocione con il timbro baritonale, e quei commenti taglienti che per due stagioni (seppur non complete) hanno caratterizzato lo spogliatoio dell'Aquila. Stojko oggi è un signore di 37 anni che ha staccato la spina (con il basket giocato) e che intende prendersi un altro anno di riposo. Poi, chissà…
Vrankovic, come mai da queste parti?
«Sono venuto per salutare vecchi amici».
Resterà fino a martedì per assistere alla prima gara di semifinale?
"No, ripartirò in giornata"“Sì”.
E come pass in giornata».
Si è ritirato? “Sì”.
E come passa il suo tempo, adesso? «Approfitto di questo periodo per stare il più vicino possibile alla mia famiglia e per godermela. Vivo a Zagabria e…».
Tornerà nel basket come allenatore o dirigente?
«E' possibile. Per un altro anno, però, resterò a guardare. Poi deciderò il da farsi».
Potrebbe tornare in Italia?
«Se mi vorranno ancora più che volentieri».
Intanto la sua Fortitudo…
«Già, la mia Fortitudo è in semifinale».
Dove potrà arrivare?
«Potrebbe vincere lo scudetto».
In caso di finale tornerà a Bologna?
«Certo. Resto tifoso di questa squadra. Mi piacerebbe tornare».
Prima della finale, però, ci sarà un ostacolo chiamato Cantù.
«Un gruppo insolito. Tutti americani. E il nostro amico Dan Gay, là in mezzo, a far gruppo, a mettere a posto lo spogliatoio. Credo che possa essere una serie particolarmente dura. Ma la Skipper ha le carte in regola per arrivare fino in fondo. Ha il vantaggio, tra l'altro, del fattore campo».
Due anni fa vinceste, in finale, con la Benetton di Edney. Quell'Edney che, l'altro giorno, ha detto a chiare lettere che la Fortitudo della stagione 1999/2000 aveva più talento di quella attuale.
«E' possibile. Mi sembra che anche questa, però, non scherzi. E possa rivincere il titolo».
Dall'altra parte ci sarà Benetton-Kinder: vede una favorita?
«Probabilmente la Kinder, per la sua esperienza. Però non escluderei la Benetton. Anzi, sapendo che Treviso avrà l'eventuale bella in casa finirà per spuntarla».
E poi?
«Poi troverà la Fortitudo».
Stojko non lo dice, ma lo lascia intuire. In fondo Skipper-Benetton sarebbe la stessa finale di due anni or sono e allora perché non pensare che…
di Alessandro Gallo
Uno che non passa inosservato perché quando si è delle pertiche di 218 centimetri è difficile mimetizzarsi. Anche se, sul naso, ci sono un paio di occhialoni scuri che sembrano invocare un po' di privacy.
Stojko Vrankovic non è cambiato. Le gag con Abele Ferrarini, il vocione con il timbro baritonale, e quei commenti taglienti che per due stagioni (seppur non complete) hanno caratterizzato lo spogliatoio dell'Aquila. Stojko oggi è un signore di 37 anni che ha staccato la spina (con il basket giocato) e che intende prendersi un altro anno di riposo. Poi, chissà…
Vrankovic, come mai da queste parti?
«Sono venuto per salutare vecchi amici».
Resterà fino a martedì per assistere alla prima gara di semifinale?
"No, ripartirò in giornata"“Sì”.
E come pass in giornata».
Si è ritirato? “Sì”.
E come passa il suo tempo, adesso? «Approfitto di questo periodo per stare il più vicino possibile alla mia famiglia e per godermela. Vivo a Zagabria e…».
Tornerà nel basket come allenatore o dirigente?
«E' possibile. Per un altro anno, però, resterò a guardare. Poi deciderò il da farsi».
Potrebbe tornare in Italia?
«Se mi vorranno ancora più che volentieri».
Intanto la sua Fortitudo…
«Già, la mia Fortitudo è in semifinale».
Dove potrà arrivare?
«Potrebbe vincere lo scudetto».
In caso di finale tornerà a Bologna?
«Certo. Resto tifoso di questa squadra. Mi piacerebbe tornare».
Prima della finale, però, ci sarà un ostacolo chiamato Cantù.
«Un gruppo insolito. Tutti americani. E il nostro amico Dan Gay, là in mezzo, a far gruppo, a mettere a posto lo spogliatoio. Credo che possa essere una serie particolarmente dura. Ma la Skipper ha le carte in regola per arrivare fino in fondo. Ha il vantaggio, tra l'altro, del fattore campo».
Due anni fa vinceste, in finale, con la Benetton di Edney. Quell'Edney che, l'altro giorno, ha detto a chiare lettere che la Fortitudo della stagione 1999/2000 aveva più talento di quella attuale.
«E' possibile. Mi sembra che anche questa, però, non scherzi. E possa rivincere il titolo».
Dall'altra parte ci sarà Benetton-Kinder: vede una favorita?
«Probabilmente la Kinder, per la sua esperienza. Però non escluderei la Benetton. Anzi, sapendo che Treviso avrà l'eventuale bella in casa finirà per spuntarla».
E poi?
«Poi troverà la Fortitudo».
Stojko non lo dice, ma lo lascia intuire. In fondo Skipper-Benetton sarebbe la stessa finale di due anni or sono e allora perché non pensare che…
di Alessandro Gallo
Fonte: Il Resto del Carlino