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Frates, meglio di così non si poteva

La Snaidero dovrà aumentare parecchio le componenti fisiche e atletiche

È tempo di variazioni cromatiche per Fabrizio Frates. L’architetto milanese, smessi i panni arancione di allenatore della Snaidero, indossa ora l’azzurro della Nazionale, inserito com’è nello staff del Ct Recalcati per preparare i prossimi Europei. Finita la sua prima (mezza) stagione a Udine, Frates può dunque dedicarsi a un primo bilancio, lanciando nel contempo uno sguardo al futuro della Snaidero, di cui sarà ancora il condottiero.
FRATES E LA SNAIDERO – Il coach è arrivato in Friuli a inizio gennaio per sostituire Melillo, dimissionario nel giorno della Befana, dopo la sconfitta interna per mano di Verona nell’ultima di andata, ed ha trovato una situazione complicata. «Non mi era mai capitato di subentrare in corsa a un collega e ho dunque vissuto un’esperienza nuova. Ho dovuto affrontare problemi di ogni tipo, tecnici e non. La ristrettezza dell’organico, dovuta a infortuni gravi e ad altre questioni, ha reso difficile il lavoro. Il problema più grosso da risolvere è stato trovare l’identità al gruppo, essendo costretti a modificare l’assetto. Poi, quando avevamo raggiunto un minimo di quadratura, Brent Scott e Mike Smith si sono infortunati e la loro sostituzione ha di nuovo creato ambasce, anche perché il tempo a nostra disposizione andava esaurendosi. Stern e Mills hanno dimostrato caratteristiche diverse dai loro predecessori, tanto che l’assetto è stato per l’ ennesima volta cambiato. L’aver centrato i play – off, in queste condizioni, è una grande soddisfazione».
LA SNAIDERO CHE VERRÀ – La base di partenza è il gruppo che ha finito la stagione, ma il resto? «Innanzitutto, dovremo fare tesoro dell’esperienza accumulata nel torneo appena concluso e valutare bene come muoverci sul mercato, cercando di definire i ruoli da potenziare e da integrare, facendo attenzione soprattutto alle caratteristiche fisiche e atletiche, il nostro tallone d’ Achille. Terremo in debito conto i giocatori sotto contratto (Mian, Li Vecchi, Busca, Zacchetti, Vujacic e Scott, oltre agli esuli Gentile ed Esposito, ndr). Vogliamo coinvolgere maggiormente i nostri giovani, inserendoli in pianta stabile in serie A».
FRATES E LA NAZIONALE – Comincia un mese di lavoro intenso, in vista del challenge round di qualificazione ai campionati europei di Svezia 2003. «Faremo tre raduni distinti, per scremare un gruppo di una trentina di giocatori (anche Mian e l’ex arancione Carraretto, riserva a casa, ndr) tra i quali scegliere i titolari che giocheranno le qualificazioni. Gli Europei danno il lasciapassare per le Olimpiadi di Atene 2004, dove vogliamo arrivare. Il mio contratto con la Nazionale? Come quello di Recalcati scade nel 2003, ma se otteniamo risultati positivi potrebbe anche essere allungato».
ARRIVEDERCI – Negli intervalli tra un raduno azzurro e l’altro, Frates tornerà a Udine per tenere sotto controllo l’attività arancione gestita dai suoi assistenti. Il precampionato 2002-2003, però, inizierà ufficialmente solo il 5 agosto.
Francesco Tonizzo
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