PESARO – Tra i due litiganti è sempre il terzo che gode e così alla fine l’ha spuntata DeMarco! Dopo la stagione regolare erano Booker e Blair, praticamente appaiati, ad avere le statistiche migliori, ma con i play off c’è stato il sorpasso di Johnson, che alla quarantunesima partita della Scavolini in campionato (ventitreesima personale) è risultato il giocatore più produttivo della squadra secondo l’indice di valutazione, che come è noto è la somma di tutte le voci statistiche e per la sua completezza meriterebbe di prendere il posto dei punti segnati nei tradizionali tabellini. Con 18 di valutazione, frutto essenzialmente di 15 punti, 6 rimbalzi e 3 recuperi (il più bravo a rubare palloni), DMJ batte di un soffio Joseph Blair, fermatosi a 17,9 (12 punti, 9 rimbalzi e la miglior percentuale al tiro: 62). Retrocede al terzo posto, dal primo della regular season, Melvin Booker: il suo 16,9 è dato da 17 punti (miglior realizzatore) e 2,4 assist a partita (miglior passatore). Dietro il tridente americano, a debita distanza, c’è Marko Tusek (10,4), con 10 punti, il 44% da tre e 5 rimbalzi. Poi arriva Beric, col suo modesto 9,3 sostenuto dai 12 punti a partita e dal buon 58% da due, ma appesantito dalle quasi 3 palle perse di media.
A quota 8 troviamo Silvio Gigena. Non sono bastate, per portarlo più su nella valutazione, le ottime percentuali di tiro (tranne che contro la Kinder, s’intende!): il 61% da due (secondo dietro Blair); il 45% da tre (secondo dietro... Panichi!); l’87% nei liberi (il più preciso in assoluto). Dopo il “gaucho" bisogna scendere parecchi gradini prima di trovare altri biancorossi. Poco sopra quota 5 ce ne sono tre quasi allineati: nell’ordine Larry Middleton (5,4), Andrea Pecile (5,3) e Michele Maggioli (5,1). Il “nonnetto" ha segnato 8 punti con un 43% buono ma molto... altalenante da tre, ed ha preso un paio di rimbalzi a partita; il biondo play, oltre alla grinta che dai numeri non traspare, ci ha messo 5 punti e quasi due recuperi (il migliore nella specialità dopo i tre Usa); il lungo di Montecchio, da parte sua, ha portato alla causa 4 rimbalzi e l’80% ai liberi. Poi arriva finalmente Brad Traina, col suo 4,9 che fa veramente “incavolare", pensando a quel che potrebbe fare uno col suo fisico e il suo talento “naif"; invece si è limitato a 6 punti e mezzo, uno scarso 45 per cento da due, due rimbalzi e meno di un assist di media. Sotto di lui, statisticamente parlando, c’è solo il buon Matteo Panichi (2,7) che con le sue 3 gare 3 in cui ha messo piede in campo ed il 50 % al tiro si merita un applauso affettuoso per la fedeltà, la dedizione e il “muto" impegno in allenamento. Per il resto, i numeri confermano che tutto sommato, come ha riconosciuto anche il coach, non c’è stata nessuna particolare “esplosione" a livello individuale.
Giancarlo Iacchini
A quota 8 troviamo Silvio Gigena. Non sono bastate, per portarlo più su nella valutazione, le ottime percentuali di tiro (tranne che contro la Kinder, s’intende!): il 61% da due (secondo dietro Blair); il 45% da tre (secondo dietro... Panichi!); l’87% nei liberi (il più preciso in assoluto). Dopo il “gaucho" bisogna scendere parecchi gradini prima di trovare altri biancorossi. Poco sopra quota 5 ce ne sono tre quasi allineati: nell’ordine Larry Middleton (5,4), Andrea Pecile (5,3) e Michele Maggioli (5,1). Il “nonnetto" ha segnato 8 punti con un 43% buono ma molto... altalenante da tre, ed ha preso un paio di rimbalzi a partita; il biondo play, oltre alla grinta che dai numeri non traspare, ci ha messo 5 punti e quasi due recuperi (il migliore nella specialità dopo i tre Usa); il lungo di Montecchio, da parte sua, ha portato alla causa 4 rimbalzi e l’80% ai liberi. Poi arriva finalmente Brad Traina, col suo 4,9 che fa veramente “incavolare", pensando a quel che potrebbe fare uno col suo fisico e il suo talento “naif"; invece si è limitato a 6 punti e mezzo, uno scarso 45 per cento da due, due rimbalzi e meno di un assist di media. Sotto di lui, statisticamente parlando, c’è solo il buon Matteo Panichi (2,7) che con le sue 3 gare 3 in cui ha messo piede in campo ed il 50 % al tiro si merita un applauso affettuoso per la fedeltà, la dedizione e il “muto" impegno in allenamento. Per il resto, i numeri confermano che tutto sommato, come ha riconosciuto anche il coach, non c’è stata nessuna particolare “esplosione" a livello individuale.
Giancarlo Iacchini