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Verso Benetton-Kinder: parla Molin

Il vice di Ettore: «Deciderà un colpo in trasferta»

BOLOGNA. Da Bologna sono attesi due ex: Davide Bonora, 4 stagioni in biancoverde (1995-99) e l'assistente di Messina, Emanuele «Lele» Molin, che di anni a Treviso ne ha passati la bellezza di 14, vice di sette allenatori. Alla Virtus oggi il problema, a parte l'assenza di Smodis, è quello di recuperare ad una forma accettabile Sani Becirovic il quale, pagato a peso d'oro, quest'anno ha giocato pochissimo. Sarà per questo che la Kinder non ha accettato di iniziare le semifinali ieri, come invocava D'Antoni sventolando il regolamento, anziché domenica? La domandina maliziosa se la sono fatta tutti, a Treviso...
«Chiaro che con un giocatore convalescente e, dopo una serie con Pesaro piuttosto dispendiosa, un paio di giorni in più a noi fanno comodo - risponde Molin - ma era nella nostra facoltà non spostare le date, il problema non ce lo siamo nemmeno posto».
Per, la verità, D'Antoni sostiene che il regolamento di Lega parla chiaro e che c'era poco da scegliere... «Per come la so io, l'anticipo era una possibilità riferita al primo turno (dove però s'è giocato al meglio delle tre gare, ndr), ma se ci fosse stato da giocare domenica l'avremmo fatto, non vedo perché avrebbero dovuto darci un vantaggio a tutti i costi. E, poi, 48 ore in più o in meno non ti cambiano la vita».
Vabbè, parliamo di basket. Vi manca Smodis: come vi presentate domani al Palaverde? «Un po' diversi dall'ultima partita contro la Benetton, quella in Eurolega: l'assenza di Matjaz ci costringe ad un assetto costante con due centri, mentre speriamo di avere un buon Becirovic, che per noi è importante. In effetti qualche incertezza non ci manca». E la Benetton? «E' tutta la stagione che sta giocando bene, imponendo il suo basket: ciò è merito di D'Antoni». C'è la sensazione che quest'anno, diversamente dal passato, la favorita sia Treviso, non la Kinder. «Treviso è dall'inizio che sta dimostrando di essere forte, poi ha il vantaggio del fattore campo, che al Palaverde è pesante, ed il suo organico non ha nulla da invidiare a tutti gli altri. Dunque, perché stupirci se ha il pronostico per sè?». A voi il fattore campo di solito fa un baffo... «Sono sempre convinto che a questi livelli una serie si decida grazie ad una vittoria in trasferta: la pressione su chi gioca in casa potrebbe diventare insostenibile, favorendo l'avversaria».
Tu sei da due anni a Bologna: forse il vero tuffo al cuore, tornando a Treviso, l'hai provato l'anno scorso: adesso l'emozione è un po' annacquata? «A me tornare lì fa sempre un certo effetto, conservo tanti amici, non è facile dimenticare. Poi, chiaro, avendo vissuto due anni intensissimi alla Virtus, i ricordi si affievoliscono. Ma avere occasione di scontrarsi con uno dei club più importanti in Europa, dove io sono stato per tanto tempo, ti regala sempre sensazioni e soddisfazioni particolari».
si. fo.
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