News

Nonno Middleton continua a correre

«L’unica certezza è che non smetterò di giocare e vorrei farlo ancora con la Scavolini»

PESARO - Da Viterbo a Pesaro per una giornata e poi chissà. «Probabilmente andrò a trovare i miei parenti in America. Deciderò in queste ore».
Avrà anche 37 anni Larry Middleton, ma per lui correre non è mai stato un problema. Se n’era andato subito, a campionato finito, e non si può nemmeno dire che si fosse portato dietro il suo solare sorriso a 32 denti. «E come avrei potuto? Non posso dire che la nostra stagione sia andata malissimo, ma forse non siamo riusciti a terminare il lavoro iniziato».
Insomma, non è esattamente contento il moro amante delle moto. Neppure del suo personale contributo, che avrebbe voluto fosse più consistente. «Giudico la mia annata sufficiente e niente più. Ho avuto troppi alti e bassi, però credo di aver dato una mano alla squadra quando mi sembrava ne avesse bisogno».
Una chiave importante, nelle ultime battute della vostra cavalcata, è stato il suo infortunio in gara-2 dei quarti con la Kinder. Molti dicono che - se lei non si fosse disinnescato - adesso saremmo qui a raccontare un altro epilogo... «Vero. Ancora oggi, a distanza di tempo, non riesco a spiegare quell’infortunio, che poteva essere evitato tranquillamente ma che giudico alquanto strano. Ho sempre pensto che - se non mi fossi fatto male - le cose sarebbero andate a finire in modo diverso. A Pesaro avevamo deciso di entrare in campo con un’aggressività particolare e il mio stop ci ha tagliato le gambe e ha ridimensionato i sogni».
Quindi ha molti rammarichi per lo 0-3 secco che ha spedito la Virtus in semi con la favorita Benetton? «Certo, la Kinder era alla nostra portata e dovevamo vincere almeno una partita. Ci sono state troppe situazioni in cui potevamo farcela e invece è andata male».
E’ difficile catalogare otto mesi come quelli appena trascorsi. Non si può essere nè eccessivamente disfattisti nè felici. E’ stata un’annata di transizione che ha insegnato molte cose e che dovrebbe aver lasciato un’eredità di esperienza da non sottovalutare. Cosa non ha girato a dovere quest’anno? «Fin dall’inizio i meccanismi non erano oliati - prosegue la guardia con il 10 sul petto - L’inserimento di Beric è stato faticoso, poi Misha si è infortunato e non è riuscito a dare il suo apporto. Nemmeno quando ne avevamo estremo bisogno».
L’augurio è quello di tornare a pensare in positivo, affinchè il futuro biancorosso torni a splendere di luce propria e la Scavolini riprenda il suo cammino di risalita.
Il futuro di Middleton - che in tanti vorrebbero rivedere in maglia Scavolini - invece è ancora incerto: «Tra un po’ comincerò a prepararmi per la prossima stagione, ma non so ancora cosa farò».
Lei è uno dei tanti in scadenza di contratto... «Già, i dirigenti pesaresi mi hanno detto che si faranno sentire tra una decina di giorni. Rimarrei volentieri, Pesaro mi piace tantissimo e la Scavolini resta la mia prima opzione».
Per ora c’è solo una certezza: «Non smetto. Il mio ritiro è ancora lontano...». Per i puristi del basket, di qualsiasi nazionalità essi siano, è una gran bella notizia.
Camilla Cataldo
TAGS
Le ultime gallery
Le ultime notizie
Title Sponsor
Platinum Sponsor
Official Marketplace
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Official Sponsor
Technology Partner
Medical Supplier
Treno ufficiale
Official Ball
Official Luxury Rental Car Supplier
Technical Sponsor
Official Ticketing
Official Water
Official Supplier
Official Court Supplier
Media Partner
Media Partner
Media Partner
Official Radio
Official Advisor