Con gara 1 di domani sera contro l’Oregon Cantù prenderà il via la nona semifinale playoff (l’ottava consecutiva, dal 1995 a oggi) ottenuta dalla Fortitudo in 16 partecipazioni, una storia che vede l’Aquila biancoblù al sesto posto assoluto nella classifica dei club con più semifinali raggiunte dietro a Virtus, Olimpia, Varese e Pesaro. L’obiettivo, ora, è quello di centrare la sesta finale scudetto, dopo le cinque conquistate nell’ultime sei stagioni (1999 esclusa). Nella sua storia la Fortitudo ha disputato 98 partite nei playoff, apprestandosi quindi in questa serie a superare quota 100, con 57 vittorie (media 58,1%). In totale la Fortitudo toccherà domani sera quota 1.171 partite in serie A dal 1966/67 in avanti, 639 le vittorie (media 54,6%). Per quanto riguarda la Pallacanestro Cantù, poi, sarà addirittura la dodicesima volta in semifinale, dove mancava dal 1993. Ma, da domani sera, non ci sarà più spazio per i numeri e per il passato: con gara 1 delle semifinali, Skipper Bologna e Oregon Cantù andranno in campo al Paladozza pronte a giocarsi il tutto per tutto, e guardando esclusivamente in avanti. La posta in palio lo richiede e lo merita, assolutamente. Palla a due alle 20.30 e diretta della partita in televisione su RaiSport Sat, nell’etere su Radio Bruno e nel web su Fortitudo.it.
LA SITUAZIONE IN CASA SKIPPER… La truppa di Matteo Boniciolli continua i grandei lavori per presentarsi al meglio alle semifinali. Buone le è condizioni generali, qualche acciacco per Andrea Meneghin e Claudio Pilutti che per precauzione hanno disputato solo metà allenamento di domenica ma già oggi lavoreranno a pieno ritmo con i compagni. Zoran Savic ha lavorato proficuamente, anche se il ginocchio continua a costringerlo a convivere con il dolore, e sarà a disposizione a sua volta del coach, come richiede il momento. Allenamento conclusivo in programma per questo pomeriggio, domani mattina poi la consueta sessione di tiro.
LE PAROLE DI MATTEO BONICIOLLI… Si appresta a vivere la sua prima semifinale, e lo fa con carica, entusiasmo, determinazione e con la voglia fortissima di andare ancora più avanti. Spazio alle parole di Matteo Boniciolli. “In effetti tra noi e Cantù si può parlare di cammino comune, forse ad inizio stagione non era nei pronostici che una delle due sarebbe arrivata in finale e credo che chi ci riuscirà se lo sarà meritato davvero. Credo che per noi sarà fondamentale l’atteggiamento mentale con cui li affronteremo fin da gara 1, in questi giorni ho ripetuto alla squadra che non dobbiamo assolutamente commettere l’errore di pensare al budget con cui hanno costruito la squadra, o al fatto che negli ultimi anni sono mancati ad alto livello. Questa Cantù vale quella del passato e credo che il loro segreto in questa incredibile stagione vada al di là dell’aspetto tecnico è stia in quella chimica tra squadra, società ed ambiente che si verifica ogni dieci anni, e quando accade, ti consente di superare anche i limiti tecnici. Credo che questa serie avrà poco in comune con le due partite di regular season, a Bologna loro con un grande avvio approfittarono del nostro essere ancora un cantiere aperto, mentre a Cantù giocammo una delle migliori partite esterne di quest’anno, ma in una semifinale contano tanti fattori, dall’entusiasmo alla voglia di arrivare in finale, oltre all’esperienza e in questo le numerose finali all’attivo di tanti nostri giocatori mi confortano. La chiave sarà tenere in pugno il ritmo della partita, rompere la loro circolazione di palla che eseguono con grande sicurezza e velocità, costringerli a doversi confrontare con una gara di grande consistenza difensiva da parte nostra. All’Oregon, toglierei Stonerook, un giocatore molto dinamico ed atletico, che sa giocare dentro e fuori, che può mettere in difficoltà i nostri numeri quattro che hanno fatto la differenza con Roma. Per questo utilizzeremo anche con Cantù in alcuni frangenti il quintetto con Fucka, Galanda ala piccola e Milic da quattro, visto anche come Marko in questi playoff è riuscito a concentrare il suo gioco vicino a canestro e a sfruttare i mis-match col le ali piccole avversarie. Ma ovviamente Cantù ha tante fonti di pericolo, dal ritmo ed intelligenza di McCollough, alla duttilità di Thornton, alle capacità realizzative di Hines, alla crescita del roccioso Lindeman, al tiro di Hoover, ed una panchina che con Gay e Riva dà esperienza e cementa il gruppo. Noi proporremo il nostro asse con Basile e Fucka, mentre Meneghin può diventare il jolly equilibratore ora che sta recuperando condizione e quindi fiducia. Su Savic credo potremo fare conto, la sua determinazione e carica quando ci si gioca tanto è al top, sta meglio fisicamente, e quindi potremo sfruttare nei momenti topici la sua adrenalina e la grande voglia di vincere. Non vedo l’ora di cominciare, per me essere qui è esaltante, darei tantissimo per arrivare in finale e se ci arriveremo, non ci accontenteremo di certo”.
LE PAROLE DI GIACOMO GALANDA… Dal coach ad uno dei protagonisti del parquet, il cui ruolo e la cui importanza in questi playoff stanno venendo fuori in modo più che determinante. Giacomo Galanda. “Favoriti noi?, Può essere, ma sono discorsi che dobbiamo lasciar fare agli altri, sul campo è un’altra storia, Cantù è tornata grande e noi dobbiamo pensare solo a questo. Bisogna dimostrare sul parquet di essere favoriti, lo era anche Siena se non sbaglio... Siamo convinti della nostra forza ma questo non ci deve distrarre. Seràgnoli fa bene a chiedere il massimo e a spronarci, chiedendoci lo scudetto, lui è il presidente nonché il nostro primo tifoso, ma adesso pensiamo ad un mattone alla volta e quindi per ora concentriamoci solo sulla serie con Cantù senza fare voli di testa in avanti. Comunque, Cantù non è più una sorpresa, forse ora anche loro avranno un po’ di pressione, quella che non avevano all’inizio, e certo questo li aiutati a costruire una stagione eccellente ed un grande spirito di squadra. Sono forti, e nella serie con Siena hanno dimostrato di essere cresciuti in difesa, hanno giocato tre partite di grande intensità difensiva, e non saranno certo appagati, anzi nei playoff proprio la difesa si sa che è decisiva. In attacco, la palla corre bene, fanno contropiede, ed hanno individualità atipiche come Hines capace d’inventare canestri, ma a noi non manca la forza difensiva per imporre la nostra fisicità. Stoonerok è un brutto cliente, basta vedere… la capigliatura che è peggiore della mia, scherzi a parte, è un bel jolly tuttofare, difende, corre, è atletico, dovremo stare con gli occhi aperti sulle palle sporche, lui ha fiuto. Dovremo ripetere la gara vinta a Cantù, e globalmente nella serie, fare anche qualcosa di più, allora giocammo con grande intensità e sfruttammo bene la nostra superiorità dentro l’area, coinvolgendo Kovacic: fu una vittoria chiave per darci la convinzione di puntare decisi al primo posto. A Bologna eravamo ancora indietro, la squadra poi è cambiata, ma Cantù dimostrò quella spensieratezza che serve per vincere su qualunque campo, e quindi non verranno intimoriti. Io arma tattica fondamentale? Ogni situazione è diversa e bisogna adattarsi, l’importante è la mentalità, io non mi sono rabbuiato quando quest’anno ho faticato a prendere il ritmo, ma ora credo di aver dimostrato di essere utile a questa Skipper, che non credo abbia bisogno di individualità decisive ma viva di forza di squadra. Chiudo con una cartolina a Gay e Damiao. Ci vediamo sul campo e attenti alla banana...”.
I PRECEDENTI STORICI E STAGIONALI… Sarà la sfida n. 70 tra Pall. Cantù e Fortitudo, due club storici. 45-24 per i brianzoli, che tra fine anni ’60 e anni ’80 (campioni nel ’68, ’75 e ’81) hanno vissuto un ciclo d’oro. In vantaggio Cantù anche nelle partite giocate a Bologna, 21-13. Nei playoff il bilancio è di 3-3. Il maggior scarto pro Fortitudo il +20 in Paf-Canturina 82-62 nella stagione 1999/2000, per Cantù il +44 in Forst-Alco 109-65 nella stagione 1973/74. In questa stagione, 1-1 e fattore campo sempre saltato: all’andata a Bologna, vittoria Oregon 81-87 (+13 già all’intervallo) con 22 punti e 8 rimbalzi di Hines, 19 per Mc Collough e Stoonerok, 12 Thornton; nella Skipper, priva di Kovacic, 29 Celestand, 14 Milic, 10 Savic e Fucka. A Cantù, rivincita Skipper per 81-90, con cinque uomini in doppia cifra: Milic 18 (7/10), Savic 14 (3/6 da tre), 13 Basile (1/2 da due, 2/4, 5/6 ai liberi), Kovacic 12 (6/7 da due), Meneghin 11 (9 rimbalzi). Per l’Oregon, Thornton 22 (7/11, 2/4), Hines (6/10) e Lindeman 16, Stoonerok solo 4.
PRESENZE E PUNTI BIANCOBLU’ NEI PLAY OFF… Gregor Fucka è a quota 1.040 punti in 81 presenze dei playoff (media 12,8 a gara) ed è ora 10° nella classifica tutti i tempi. Gregor è anche 6° nella classifica dei rimbalzasti dei playoff con 452 (5,5 a gara). Pliutti ha 80 presenze e 410 punti (5,2 a gara), Galanda 66 presenze e 384 punti (5,8 a gara), Meneghin 49 presenze e 503 punti (10,2 a gara), Basile 41 presenze e 413 punti (10,1 a gara), Savic 23 presenze e 245 punti (12,1 a gara, più 6,1 rimbalzi). Kovacic, Milic, Goldwire e Marcelic sono alla loro prima partecipazione in Italia: per tutti, 3 presenze nella serie con Roma. Per Kovacic 38 punti (12,6 a gara), Marcelic 37 (12,3), Milic 20 (6,6), Goldwire 15 (5).
LA SITUAZIONE IN CASA SKIPPER… La truppa di Matteo Boniciolli continua i grandei lavori per presentarsi al meglio alle semifinali. Buone le è condizioni generali, qualche acciacco per Andrea Meneghin e Claudio Pilutti che per precauzione hanno disputato solo metà allenamento di domenica ma già oggi lavoreranno a pieno ritmo con i compagni. Zoran Savic ha lavorato proficuamente, anche se il ginocchio continua a costringerlo a convivere con il dolore, e sarà a disposizione a sua volta del coach, come richiede il momento. Allenamento conclusivo in programma per questo pomeriggio, domani mattina poi la consueta sessione di tiro.
LE PAROLE DI MATTEO BONICIOLLI… Si appresta a vivere la sua prima semifinale, e lo fa con carica, entusiasmo, determinazione e con la voglia fortissima di andare ancora più avanti. Spazio alle parole di Matteo Boniciolli. “In effetti tra noi e Cantù si può parlare di cammino comune, forse ad inizio stagione non era nei pronostici che una delle due sarebbe arrivata in finale e credo che chi ci riuscirà se lo sarà meritato davvero. Credo che per noi sarà fondamentale l’atteggiamento mentale con cui li affronteremo fin da gara 1, in questi giorni ho ripetuto alla squadra che non dobbiamo assolutamente commettere l’errore di pensare al budget con cui hanno costruito la squadra, o al fatto che negli ultimi anni sono mancati ad alto livello. Questa Cantù vale quella del passato e credo che il loro segreto in questa incredibile stagione vada al di là dell’aspetto tecnico è stia in quella chimica tra squadra, società ed ambiente che si verifica ogni dieci anni, e quando accade, ti consente di superare anche i limiti tecnici. Credo che questa serie avrà poco in comune con le due partite di regular season, a Bologna loro con un grande avvio approfittarono del nostro essere ancora un cantiere aperto, mentre a Cantù giocammo una delle migliori partite esterne di quest’anno, ma in una semifinale contano tanti fattori, dall’entusiasmo alla voglia di arrivare in finale, oltre all’esperienza e in questo le numerose finali all’attivo di tanti nostri giocatori mi confortano. La chiave sarà tenere in pugno il ritmo della partita, rompere la loro circolazione di palla che eseguono con grande sicurezza e velocità, costringerli a doversi confrontare con una gara di grande consistenza difensiva da parte nostra. All’Oregon, toglierei Stonerook, un giocatore molto dinamico ed atletico, che sa giocare dentro e fuori, che può mettere in difficoltà i nostri numeri quattro che hanno fatto la differenza con Roma. Per questo utilizzeremo anche con Cantù in alcuni frangenti il quintetto con Fucka, Galanda ala piccola e Milic da quattro, visto anche come Marko in questi playoff è riuscito a concentrare il suo gioco vicino a canestro e a sfruttare i mis-match col le ali piccole avversarie. Ma ovviamente Cantù ha tante fonti di pericolo, dal ritmo ed intelligenza di McCollough, alla duttilità di Thornton, alle capacità realizzative di Hines, alla crescita del roccioso Lindeman, al tiro di Hoover, ed una panchina che con Gay e Riva dà esperienza e cementa il gruppo. Noi proporremo il nostro asse con Basile e Fucka, mentre Meneghin può diventare il jolly equilibratore ora che sta recuperando condizione e quindi fiducia. Su Savic credo potremo fare conto, la sua determinazione e carica quando ci si gioca tanto è al top, sta meglio fisicamente, e quindi potremo sfruttare nei momenti topici la sua adrenalina e la grande voglia di vincere. Non vedo l’ora di cominciare, per me essere qui è esaltante, darei tantissimo per arrivare in finale e se ci arriveremo, non ci accontenteremo di certo”.
LE PAROLE DI GIACOMO GALANDA… Dal coach ad uno dei protagonisti del parquet, il cui ruolo e la cui importanza in questi playoff stanno venendo fuori in modo più che determinante. Giacomo Galanda. “Favoriti noi?, Può essere, ma sono discorsi che dobbiamo lasciar fare agli altri, sul campo è un’altra storia, Cantù è tornata grande e noi dobbiamo pensare solo a questo. Bisogna dimostrare sul parquet di essere favoriti, lo era anche Siena se non sbaglio... Siamo convinti della nostra forza ma questo non ci deve distrarre. Seràgnoli fa bene a chiedere il massimo e a spronarci, chiedendoci lo scudetto, lui è il presidente nonché il nostro primo tifoso, ma adesso pensiamo ad un mattone alla volta e quindi per ora concentriamoci solo sulla serie con Cantù senza fare voli di testa in avanti. Comunque, Cantù non è più una sorpresa, forse ora anche loro avranno un po’ di pressione, quella che non avevano all’inizio, e certo questo li aiutati a costruire una stagione eccellente ed un grande spirito di squadra. Sono forti, e nella serie con Siena hanno dimostrato di essere cresciuti in difesa, hanno giocato tre partite di grande intensità difensiva, e non saranno certo appagati, anzi nei playoff proprio la difesa si sa che è decisiva. In attacco, la palla corre bene, fanno contropiede, ed hanno individualità atipiche come Hines capace d’inventare canestri, ma a noi non manca la forza difensiva per imporre la nostra fisicità. Stoonerok è un brutto cliente, basta vedere… la capigliatura che è peggiore della mia, scherzi a parte, è un bel jolly tuttofare, difende, corre, è atletico, dovremo stare con gli occhi aperti sulle palle sporche, lui ha fiuto. Dovremo ripetere la gara vinta a Cantù, e globalmente nella serie, fare anche qualcosa di più, allora giocammo con grande intensità e sfruttammo bene la nostra superiorità dentro l’area, coinvolgendo Kovacic: fu una vittoria chiave per darci la convinzione di puntare decisi al primo posto. A Bologna eravamo ancora indietro, la squadra poi è cambiata, ma Cantù dimostrò quella spensieratezza che serve per vincere su qualunque campo, e quindi non verranno intimoriti. Io arma tattica fondamentale? Ogni situazione è diversa e bisogna adattarsi, l’importante è la mentalità, io non mi sono rabbuiato quando quest’anno ho faticato a prendere il ritmo, ma ora credo di aver dimostrato di essere utile a questa Skipper, che non credo abbia bisogno di individualità decisive ma viva di forza di squadra. Chiudo con una cartolina a Gay e Damiao. Ci vediamo sul campo e attenti alla banana...”.
I PRECEDENTI STORICI E STAGIONALI… Sarà la sfida n. 70 tra Pall. Cantù e Fortitudo, due club storici. 45-24 per i brianzoli, che tra fine anni ’60 e anni ’80 (campioni nel ’68, ’75 e ’81) hanno vissuto un ciclo d’oro. In vantaggio Cantù anche nelle partite giocate a Bologna, 21-13. Nei playoff il bilancio è di 3-3. Il maggior scarto pro Fortitudo il +20 in Paf-Canturina 82-62 nella stagione 1999/2000, per Cantù il +44 in Forst-Alco 109-65 nella stagione 1973/74. In questa stagione, 1-1 e fattore campo sempre saltato: all’andata a Bologna, vittoria Oregon 81-87 (+13 già all’intervallo) con 22 punti e 8 rimbalzi di Hines, 19 per Mc Collough e Stoonerok, 12 Thornton; nella Skipper, priva di Kovacic, 29 Celestand, 14 Milic, 10 Savic e Fucka. A Cantù, rivincita Skipper per 81-90, con cinque uomini in doppia cifra: Milic 18 (7/10), Savic 14 (3/6 da tre), 13 Basile (1/2 da due, 2/4, 5/6 ai liberi), Kovacic 12 (6/7 da due), Meneghin 11 (9 rimbalzi). Per l’Oregon, Thornton 22 (7/11, 2/4), Hines (6/10) e Lindeman 16, Stoonerok solo 4.
PRESENZE E PUNTI BIANCOBLU’ NEI PLAY OFF… Gregor Fucka è a quota 1.040 punti in 81 presenze dei playoff (media 12,8 a gara) ed è ora 10° nella classifica tutti i tempi. Gregor è anche 6° nella classifica dei rimbalzasti dei playoff con 452 (5,5 a gara). Pliutti ha 80 presenze e 410 punti (5,2 a gara), Galanda 66 presenze e 384 punti (5,8 a gara), Meneghin 49 presenze e 503 punti (10,2 a gara), Basile 41 presenze e 413 punti (10,1 a gara), Savic 23 presenze e 245 punti (12,1 a gara, più 6,1 rimbalzi). Kovacic, Milic, Goldwire e Marcelic sono alla loro prima partecipazione in Italia: per tutti, 3 presenze nella serie con Roma. Per Kovacic 38 punti (12,6 a gara), Marcelic 37 (12,3), Milic 20 (6,6), Goldwire 15 (5).