ISCRITTA da otto anni consecutivi con due squadre al poker dello scudetto (la Virtus di più, da dodici), Bologna avvia stasera le semifinali per il titolo avendo le due cugine lontane. In casa c´è solo la Skipper, contro Cantù (20.30 al PalaDozza, ed anche in diretta RaiSat), mentre la Kinder viaggia a Treviso, stessa ora, contro la Benetton. Ridotte a quattro le pretendenti, le nostre quote scudetto, se interessano, sono: 33% Fortitudo e Treviso, 30 Virtus, 4 Cantù. Pesa il fattore campo, in questi numeri, benchè per tanti conti poco, quivi giunti. Ultimi 10 anni: 7 scudetti alla partente in pole position. Ultimi 5: 4 scudetti. Se vi pare, e anche se non vi pare, perché quella è storia già scritta. Quanto a quella da scrivere, Treviso ha oggi il gioco e il gruppo migliori, la Fortitudo è in ascesa, la Virtus ha molto da rivelare di se stessa, al culmine di un´annata perigliosa. E Cantù non è qui per caso, ma per meriti: che possa però arrivare al tetto resta un´ipotesi decisamente minoritaria.
La Kinder comincia appunto a giocare, oltrechè opposta ai suoi tanti contrattempi stagionali, pure contro l´aria ostile del PalaVerde: ieri a meno di duemila biglietti in prevendita, ma stasera prevedibilmente folto e caldo. I suoi tre scudetti poi, Messina li ha vinti tutti partendo dalla pole: che non è un fatto marginale, come lo stesso coach ha pure spiegato. In soldoni, la forza del fattore campo è quella che ti spinge ad assaltare serenamente le partite in trasferta, sapendo che, bene o male, c´è sempre il paracadute del ritorno a casa. Treviso ha tolto alla Virtus due sfide su tre nella stagione (in più ci sarebbe pure la settembrina finale di Supercoppa), anche se quasi sempre s´è battagliato fino all´ultimo pallone. Piuttosto, pure lassù si sta aprendo qualche crepa sotto la panchina, visto che D´Antoni, stasera alla sua trecentesima partita italiana, avrebbe tentazioni Nba, da quando da Phoenix gli hanno fatto sapere che lo vorrebbero come vice ai Suns. Non che s´aprano squarci, sull´immediato, però non sono mai tarli quieti.
La pole position tocca invece alla Skipper, alla sua nona semifinale scudetto (e ottava consecutiva, nell´era più recente). La banda Boniciolli è stata maestra di regolarità in campionato e capace di assicurarsela col colpo di teatro della sconfitta allo scadere inflitta ai trevigiani. Lì s´è ribaltato il suo tabellone, facendo comparire dentro il nido dell´Aquila, al posto di un derby, la sagoma meno minacciosa di Cantù. Seragnoli ha parlato chiaramente di traguardo scudetto, né del resto, giunti a questo punto, ci si può esimere. Può diventare un bersaglio sfuggente una squadra come Cantù, che pare sempre oltre l´orlo del miracolo, ma è una semifinale e, come tale, già vieta ogni tipo di distrazione. Boniciolli anticipa che intende rispolverare la formula fortunata fatta pagare a Roma, con Galanda lontano da canestro e Milic vicinissimo, conta di avere un Savic almeno utile, e non solo nel tonante proclama di vigilia, benchè la sfida sembri più un boccone per esterni. Poi, Fucka ce l´ha la Skipper e gli altri hanno Stonerook: che è l´uomo che Boniciolli leverebbe a Sacripanti, ma non è Fucka.
Walter Fuochi
La Kinder comincia appunto a giocare, oltrechè opposta ai suoi tanti contrattempi stagionali, pure contro l´aria ostile del PalaVerde: ieri a meno di duemila biglietti in prevendita, ma stasera prevedibilmente folto e caldo. I suoi tre scudetti poi, Messina li ha vinti tutti partendo dalla pole: che non è un fatto marginale, come lo stesso coach ha pure spiegato. In soldoni, la forza del fattore campo è quella che ti spinge ad assaltare serenamente le partite in trasferta, sapendo che, bene o male, c´è sempre il paracadute del ritorno a casa. Treviso ha tolto alla Virtus due sfide su tre nella stagione (in più ci sarebbe pure la settembrina finale di Supercoppa), anche se quasi sempre s´è battagliato fino all´ultimo pallone. Piuttosto, pure lassù si sta aprendo qualche crepa sotto la panchina, visto che D´Antoni, stasera alla sua trecentesima partita italiana, avrebbe tentazioni Nba, da quando da Phoenix gli hanno fatto sapere che lo vorrebbero come vice ai Suns. Non che s´aprano squarci, sull´immediato, però non sono mai tarli quieti.
La pole position tocca invece alla Skipper, alla sua nona semifinale scudetto (e ottava consecutiva, nell´era più recente). La banda Boniciolli è stata maestra di regolarità in campionato e capace di assicurarsela col colpo di teatro della sconfitta allo scadere inflitta ai trevigiani. Lì s´è ribaltato il suo tabellone, facendo comparire dentro il nido dell´Aquila, al posto di un derby, la sagoma meno minacciosa di Cantù. Seragnoli ha parlato chiaramente di traguardo scudetto, né del resto, giunti a questo punto, ci si può esimere. Può diventare un bersaglio sfuggente una squadra come Cantù, che pare sempre oltre l´orlo del miracolo, ma è una semifinale e, come tale, già vieta ogni tipo di distrazione. Boniciolli anticipa che intende rispolverare la formula fortunata fatta pagare a Roma, con Galanda lontano da canestro e Milic vicinissimo, conta di avere un Savic almeno utile, e non solo nel tonante proclama di vigilia, benchè la sfida sembri più un boccone per esterni. Poi, Fucka ce l´ha la Skipper e gli altri hanno Stonerook: che è l´uomo che Boniciolli leverebbe a Sacripanti, ma non è Fucka.
Walter Fuochi
Fonte: La Repubblica