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Maggioli convalescente scagiona Pilla

«E’ normale che il coach non sappia come considerarti quando salti tanti allenamenti»

PESARO - Non è stata un’annata entusiasmante per Michele Maggioli, ma forse un motivo c’è. Il 24enne centro della Scavolini Pesaro è stato sottoposto ieri ad un intervento in artroscopia per regolarizzazione di un'iniziale condropatia rotulea. L'intervento è stato eseguito presso l'Ospedale San Salvatore di Pesaro dall'equipe del dottor Raul Zini. L'operazione è perfettamente riuscita ed il giocatore può iniziare immediatamente la riabilitazione.
Una patologia che Maggioli si portava dietro da diverso tempo e che in un certo senso sembra ridimensionare anche le voci di un crescente attrito tra lui e l’allenatore Pillastrini, ma anche con la società, per un impiego che si è progressivamente ridotto.
«Adesso sto bene - spiega Maggioli dal letto di ospedale (che ha comunque lasciato ieri sera) - anche se sono un po’ “stranito". L’operazione è andata bene e comincerò a lavorare quasi subito sulla riabilitazione, non prima, però, di 2 o 3 giorni di assoluto riposo. Poi comincerò a lavorare in piscina e in palestra e credo che nel giro di un mese potrò tornare a correre e saltare. Ma non è escluso che i tempi possanno accorciarsi, valuteremo strada facendo».
Michele dà l’impressione di essersi tolto un peso e così racconta il calvario di quest’ultima stagione: «Ho sentito i primi dolori a novembre, quando ho subito l’infortunio alla mano. Allora abbiamo deciso di lavorare sui muscoli delle gambe e per qualche tempo il dolore è sparito, ma poi è tornato in corrispondenza del raduno della Nazionale a Pesaro e da lì in poi non mi ha più abbandonato. E negli ultimi mesi il dolore è cresciuto, tanto che ho dovuto saltare anche parecchi allenamenti».
Ed è lo stesso Maggioli ad ammettere le difficoltà in cui deve essersi trovato Pillastrini: «E’ normale che l’allenatore non sappia come prenderti in considerazione quando fai un allenamento si e tre no, ed io in un certo periodo dell’anno sono stato pesantemente condizionato da quest’infortunio», ma quando gli si chiede se l’operazione non poteva farsi prima, vista l’esiguità dei tempi di recupero, il lungo biancorosso spiega: «Il dolore è cresciuto quando la stagione entrava nel vivo e operarsi in quel momento avrebbe significato vivere tutto il resto dell’anno da spettatore. Ho preferito aspettare anche se adesso sono costretto a saltare il raduno della Nazionale. Mi dispiace tantissimo mancare a quest’appuntamento, ma in questo momento la priorità era quella di mettere a posto il ginocchio per essere al meglio il prossimo anno».
Ma con quale casacca giocherà (le richieste per lui non mancano), Maggioli ancora non lo sa, o non vuole dirlo: «E’ ancora presto per parlare di futuro, adesso penso a ristabilirmi, poi vedremo».
Camilla Cataldo
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