TREVISO. Un Denis Marconato da favola. Per la prestazione in sé, con il valore aggiunto che davanti aveva la Kinder ed in particolare quel Rashard Griffith vera arma vincente in Eurolega. «Il nostro impatto sulla partita è stato eccellente - attacca il centrone di San Giuseppe - Siamo riusciti a sovrastarli, ed il nostro primo tempo è stato importante, li ha condizionati. Da lì in poi siamo riusciti a gestire la situazione impedendo loro di rientrare in gara». Ed è sacrosanto, ciò che dice Marconato. L'aggressività per tutti sfoderata dalla Benetton ha tagliato i viveri non solo a Griffith ma anche a Becirovic e Granger.
«Diciamo che siamo stati bravi noi a limitarli dalla palla a due, a impedire loro tutte le cose facili: questo naturalmente grazie alla grande difesa che avevamo preparato bene durante la settimana. E tutto è funzionato a meraviglia fino alla sirena».
Tu stai giocando forse i migliori playoff della tua carriera: anche contro Trieste sei stato in evidenza.
«Giocare contro Griffith è dura, mi rendevo conto dell'impegno che mi attendeva, lui è uno che sposta gli equilibri. Ma sapevamo anche che con una buona difesa di squadra ci sarebbero state maggiori possibilità di vincere: io francamente non immaginavo di giocare talmente bene (anche 10 carambole, 4 recuperi e 31 di valutazione ndr) e che la squadra vincesse con uno scarto così ampio. Abbiamo fatto una grande partita».
Si dice sempre che nei playoff dopo ogni partita si cancella tutto e si ricomincia da zero. Ma scendere di nuovo in campo dopo un -31 non è facile per nessuno...
«Appunto. Ma non so se sarà un bene, per noi. Se a Casalecchio giochiamo senza la grinta che avevamo stasera, pensando a questa vittoria e credendo che tutto sommato possiamo vincere anche lì, allora la Kinder ci darà una ripassata.
Noi dobbiamo tenere a mente, a cominciare da adesso, che là li troveremo incazzatissimi: giocando in casa so che ci metteranno le mani addosso dal priimo minuto, e non lasceranno passare niente».
D'accordo, ma tu vedi una Kinder oggi in grado di vincere al Palaverde? Perché è questo che deve fare.
«Scusate se faccio gli scongiuri ma non si può mai sapere. Meglio dire che non sembra in grado di vincere, però giocando ogni due giorni le cose possono cambiare. Diciamo che se riusciamo a recuperare i nostri due acciaccati, Bell e "Bullo" (sembra uno scioglilingua ndr), avremo una squadra più lunga e dunque un'arma in più. Insomma possiamo, dobbiamo farcela».
Siparietto finale con l'arbitro Reatto.
Uscito dal suo stanzino incrocia il cronista e sbuffa: «Mamma, che fatica star dietro a questi. E sì che dal punto di vista fisico sono preparato...».
Già, star dietro alla Benetton di oggi non è facile nemmeno per i campioni di tutto, naturale che arranchi anche un ottimo fischietto come il simpatico feltrino.
Si. Fo.
«Diciamo che siamo stati bravi noi a limitarli dalla palla a due, a impedire loro tutte le cose facili: questo naturalmente grazie alla grande difesa che avevamo preparato bene durante la settimana. E tutto è funzionato a meraviglia fino alla sirena».
Tu stai giocando forse i migliori playoff della tua carriera: anche contro Trieste sei stato in evidenza.
«Giocare contro Griffith è dura, mi rendevo conto dell'impegno che mi attendeva, lui è uno che sposta gli equilibri. Ma sapevamo anche che con una buona difesa di squadra ci sarebbero state maggiori possibilità di vincere: io francamente non immaginavo di giocare talmente bene (anche 10 carambole, 4 recuperi e 31 di valutazione ndr) e che la squadra vincesse con uno scarto così ampio. Abbiamo fatto una grande partita».
Si dice sempre che nei playoff dopo ogni partita si cancella tutto e si ricomincia da zero. Ma scendere di nuovo in campo dopo un -31 non è facile per nessuno...
«Appunto. Ma non so se sarà un bene, per noi. Se a Casalecchio giochiamo senza la grinta che avevamo stasera, pensando a questa vittoria e credendo che tutto sommato possiamo vincere anche lì, allora la Kinder ci darà una ripassata.
Noi dobbiamo tenere a mente, a cominciare da adesso, che là li troveremo incazzatissimi: giocando in casa so che ci metteranno le mani addosso dal priimo minuto, e non lasceranno passare niente».
D'accordo, ma tu vedi una Kinder oggi in grado di vincere al Palaverde? Perché è questo che deve fare.
«Scusate se faccio gli scongiuri ma non si può mai sapere. Meglio dire che non sembra in grado di vincere, però giocando ogni due giorni le cose possono cambiare. Diciamo che se riusciamo a recuperare i nostri due acciaccati, Bell e "Bullo" (sembra uno scioglilingua ndr), avremo una squadra più lunga e dunque un'arma in più. Insomma possiamo, dobbiamo farcela».
Siparietto finale con l'arbitro Reatto.
Uscito dal suo stanzino incrocia il cronista e sbuffa: «Mamma, che fatica star dietro a questi. E sì che dal punto di vista fisico sono preparato...».
Già, star dietro alla Benetton di oggi non è facile nemmeno per i campioni di tutto, naturale che arranchi anche un ottimo fischietto come il simpatico feltrino.
Si. Fo.