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Il ritorno di Conti: «Sono emozionato»

PESARO — Quando incontrano gli ex, dicono tutti che sarà una partita come le altre. Preferiamo la sincerità di Paolo Conti che al primo ritorno sul campo che fu suo ammette «di essere emozionatissimo». Conti ha condiviso con la Scavolini uno dei periodi più difficili della sua storia, quello della rifondazione dopo gli anni degli scudetti, dal '95 fino all'amarissima retrocessione del '98. Ma prima di andar via da una piazza «dove — dice — ho trascorso gli anni migliori dal punto di vista personale» ha assaporato la soddisfazione di vederla tornare in alto, perché il campionato 99/00 è stato quello del primo rilancio. Nell'estate 2000 scade il contratto, Pesaro lo molla e Conti sceglie Imola: una decisione affrettata che lo porta addirittura a dare l'addio al basket: «Passare da una società super organizzata e comunque accogliente come quella di Pesaro alla realtà di Imola è stato traumatico: non mi sono mai trovato, c'erano un sacco di problemi, mi era venuta l'angoscia e mi son detto che piuttosto che rovinarmi la salute era meglio piantarla lì. Così ho staccato la spina».
E l'ha attaccata al computer: «E' vero, ho lavorato per diversi mesi in un'azienda di informatica, in mezzo a colleghi che nemmeno sapevano del mio passato nel basket. Un periodo istruttivo — sorride Paolo — perchè se da un lato mi ha fatto apprezzare ancor di più i privilegi dello sportivo, dall'altro ho preso coscienza che la gente comune può avere comunque una bella vita. E questo mi ha dato serenità per quello che mi aspetta una volta che avrò appeso davvero le scarpe al chiodo». Per adesso non ci pensa nemmeno, perché una volta tornato a Varese, casa sua, ha trovato a 33 anni una seconda giovinezza e pochi giorni fa ha firmato l'exploit della sua carriera con 35 punti e 47 di valutazione: «Mi sento bene, sto giocando con fiducia» ammette. Dall'altro lato troverà l'ex che fino al 6 gennaio gli giocava al fianco: «DeMarco è un buon ragazzo, coi compagni aveva legato, con la società un po' meno. Visto il mio caso, penso che abbia fatto bene a cambiare aria e tornare in un posto dove si era trovato a suo agio. Credetemi, alla fine anche questi aspetti contano molto per noi giocatori».
Elisabetta Ferri
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