Un po' di tensione, dopo la sirena, sugli spalti. Volano insulti, qualche spintone e qualche sberla. La polizia in qualche modo riporta la calma. Così, dopo qualche minuto, si può parlare solo di basket. E di una vittoria che dà modo alla Fortitudo di portarsi sull'1 a 0 nella serie. Creando dubbi in una squadra che, contro Siena, nei quarti di finale, era risultata pressoché perfetta. Ieri, invece, la Cantù del “corri e tira” non si è vista. Le percentuali di Hines (1/7), Hoover (2/8), Lindeman (2/7) e Mc Collough (2/11) fotografano alla perfezione l'incontro.
«Non credo molto ai piani partita – racconta Boniciolli – ma ai ragazzi, prima della gara, avevo chiesto una cosa precisa: chiarire, sin dall'inizio, i valori in campo».
Indica l'uomo della partita, Boniciolli, e lo individua in Kovacic: 24 punti e 32 di valutazione. «Grande partita di Emilio – incalza –,davanti aveva Todd Lindeman, uno cresciuto alla scuola di Bobby Knight. All'inizio abbiamo giocato un bel basket. Dovessi rubare il linguaggio caro alla boxe direi che gli abbiamo tirato un bel pugno, quasi da ko. Li abbiamo messi alle corde, ma loro sono rimasti in piedi fino a 2' dalla sirena. Dovremo tenerne conto a Cantù: questa è una squadra che non molla mai».
Matteo rende merito agli avversari che, nonostante l'inizio choc, sono stati capaci di risalire dal –23 fino al –10 (senza mettere in discussione il risultato finale).
«Stiamo crescendo – prosegue il coach – e credo che continueremo a farlo fino alla fine dei playoff. Questa volta si è vista la nostra qualità e soprattutto la capacità dei singoli. Ci sono dei nostri elementi che, quando fiutano l'aria dei playoff, nuotano come pesci in un acquario. Conoscono alla perfezione queste atmosfere».
Chiude parlando del gioco offensivo, Boniciolli. «Avevamo pensato di rinnovare le nostre scelte offensive, le abbiamo ampliate. Così il nostro è diventato un passing game, un gioco libero, perché i giocatori interpretano in libertà gli schemi, senza eseguirli».
Un'occhiata, infine, a quel che accade nel mondo delle tivù. Alle 22,30, su Telecentro, «Fuori dal coro-speciale playoff» con Davide Bonora, Marcelo Nicola e Fabrizio Ambrassa. E Filippo e Domenico Nanni.
a. gal.
«Non credo molto ai piani partita – racconta Boniciolli – ma ai ragazzi, prima della gara, avevo chiesto una cosa precisa: chiarire, sin dall'inizio, i valori in campo».
Indica l'uomo della partita, Boniciolli, e lo individua in Kovacic: 24 punti e 32 di valutazione. «Grande partita di Emilio – incalza –,davanti aveva Todd Lindeman, uno cresciuto alla scuola di Bobby Knight. All'inizio abbiamo giocato un bel basket. Dovessi rubare il linguaggio caro alla boxe direi che gli abbiamo tirato un bel pugno, quasi da ko. Li abbiamo messi alle corde, ma loro sono rimasti in piedi fino a 2' dalla sirena. Dovremo tenerne conto a Cantù: questa è una squadra che non molla mai».
Matteo rende merito agli avversari che, nonostante l'inizio choc, sono stati capaci di risalire dal –23 fino al –10 (senza mettere in discussione il risultato finale).
«Stiamo crescendo – prosegue il coach – e credo che continueremo a farlo fino alla fine dei playoff. Questa volta si è vista la nostra qualità e soprattutto la capacità dei singoli. Ci sono dei nostri elementi che, quando fiutano l'aria dei playoff, nuotano come pesci in un acquario. Conoscono alla perfezione queste atmosfere».
Chiude parlando del gioco offensivo, Boniciolli. «Avevamo pensato di rinnovare le nostre scelte offensive, le abbiamo ampliate. Così il nostro è diventato un passing game, un gioco libero, perché i giocatori interpretano in libertà gli schemi, senza eseguirli».
Un'occhiata, infine, a quel che accade nel mondo delle tivù. Alle 22,30, su Telecentro, «Fuori dal coro-speciale playoff» con Davide Bonora, Marcelo Nicola e Fabrizio Ambrassa. E Filippo e Domenico Nanni.
a. gal.
Fonte: Il Resto del Carlino