Chi si aspettava novità signicative in materia di ripescaggio dal vertice della Lega Basket che lunedì sera ha formalizzato l'insediamento del nuovo presidente Enrico Prandi, è rimasto deluso.
Le sorti della Fillattice, come è noto, sono legate a doppio filo a quelle di Verona sull'orlo del fallimento, ma la situazione è ben lontana da una soluzione. Il titolo sportivo dei veneti è stato ritirato, oggi ci sarà l'asta per la società, e soltanto nei giorni prossimi si saprà se gli scaligeri potranno partecipare al campionato 2002-2003. Come è avvenuto già in altre occasioni (il caso più recente è quello di Montecatini) la decisione potrebbe arrivare non prima di metà giugno.
Ma la Fillattice non può permettersi di aspettare tanto. Deve muoversi sul mercato, deve contattare Mazzon per discutere i termini di un eventuale rinnovo del contratto e deve farlo nei prossimi giorni.
Intanto anche Imola ha una scadenza da rispettare, ed è quella per il ripianamento del bilancio fissata per il 25 giugno. Per quella data i conti devono tornare al centesimo.
«Siamo già a buon punto — dice il presidente Fanti— Manca ancora un dieci per cento, e stiamo lavorando duro in questi giorni per raggiungerlo. In effetti questa possibilità di ripescaggio ci mette in una situazione estremamente spiacevole. Noi oggi dobbiamo muoverci pensando di essere in A2, e non possiamo fare altrimenti. Poi, fra un mese, magari salta fuori che ci ripescano. A quel punto cosa facciamo ?».
Dopo l'amarezza della retrocessione, adesso il crudele gioco dell'incertezza. Intanto, per risolvere del tutto i problemi economici e strappare quell'ultimo dieci per cento, occorrerebbe qualche altro socio che entrasse a far parte della società, ed è su questa strada che gli attuali dirigenti, Di Felice in testa,si stanno muovendo.
Poi ci sarà da affrontare il problema della panchina. La Fillattice pare orientata a dare la precedenza a Mazzon, ma è chiaro che la cifra è ancora tutta da concordare. Il tecnico qui ha fatto un ottimo lavoro, ha portato la squadra ad un passo dalla salvezza sul campo, ha dimostrato polso e carisma nello spogliatoio. Se accetterà di restare per la «rifondazione» di Imola sarà un bel passo avanti.
Le sorti della Fillattice, come è noto, sono legate a doppio filo a quelle di Verona sull'orlo del fallimento, ma la situazione è ben lontana da una soluzione. Il titolo sportivo dei veneti è stato ritirato, oggi ci sarà l'asta per la società, e soltanto nei giorni prossimi si saprà se gli scaligeri potranno partecipare al campionato 2002-2003. Come è avvenuto già in altre occasioni (il caso più recente è quello di Montecatini) la decisione potrebbe arrivare non prima di metà giugno.
Ma la Fillattice non può permettersi di aspettare tanto. Deve muoversi sul mercato, deve contattare Mazzon per discutere i termini di un eventuale rinnovo del contratto e deve farlo nei prossimi giorni.
Intanto anche Imola ha una scadenza da rispettare, ed è quella per il ripianamento del bilancio fissata per il 25 giugno. Per quella data i conti devono tornare al centesimo.
«Siamo già a buon punto — dice il presidente Fanti— Manca ancora un dieci per cento, e stiamo lavorando duro in questi giorni per raggiungerlo. In effetti questa possibilità di ripescaggio ci mette in una situazione estremamente spiacevole. Noi oggi dobbiamo muoverci pensando di essere in A2, e non possiamo fare altrimenti. Poi, fra un mese, magari salta fuori che ci ripescano. A quel punto cosa facciamo ?».
Dopo l'amarezza della retrocessione, adesso il crudele gioco dell'incertezza. Intanto, per risolvere del tutto i problemi economici e strappare quell'ultimo dieci per cento, occorrerebbe qualche altro socio che entrasse a far parte della società, ed è su questa strada che gli attuali dirigenti, Di Felice in testa,si stanno muovendo.
Poi ci sarà da affrontare il problema della panchina. La Fillattice pare orientata a dare la precedenza a Mazzon, ma è chiaro che la cifra è ancora tutta da concordare. Il tecnico qui ha fatto un ottimo lavoro, ha portato la squadra ad un passo dalla salvezza sul campo, ha dimostrato polso e carisma nello spogliatoio. Se accetterà di restare per la «rifondazione» di Imola sarà un bel passo avanti.
Fonte: Il Resto del Carlino