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Pillastrini, Pesaro prima scelta

Il coach della Scavolini: "D'accordo con i dirigenti su una politica attenta ai giovani e alle scommesse"

PESARO — Rimbalza ancora la voce di un possibile arrivo di Marcelletti a Pesaro al suo posto. Cosa ne pensa?
«Non so da dove escano questi voci — risponde pacato Stefano Pillastrini —. Quando sono andato via da Pesaro ho ricevuto dalla società assicurazione anche sulla prossima stagione».
Da chi?
«Da Lucio Zanca. Ora attendo di sapere in quale giorno della prossima settimana ci metteremo intorno ad un tavolo con Valter Scavolini per decidere, budget e programmi».
Se ricevesse offerte importanti, tipo Benetton, dove D'Antoni forse lascia per tornare nell'Nba?
«La mia prima scelta, a meno che Pesaro non cambi idea nei miei confronti, è la
E del ridimensionamento annunciato dal presidente con una politica più attenta ai giovani e alle scommesse, cosa ne pensa?
«Che sono perfettamente d'accordo con questi dettami. D'altra parte con Scavolini ho sempre sostenuto questo tipo di filosofia. Pesaro ha vinto quando ha saputo scommettere su Magnifico, Costa e via dicendo. Da lì è iniziata la scalata verso i traguardi tricolori. Ed io sono felice di poter allenare una formazione che abbia questa impostazione di fondo. L'importante è evitare equivoci, per cui le cose ai tifosi vanno dette prima».
Ma non è rischioso?
«Importante sarà la scelta del quintetto iniziale partendo dalla riconferma di Booker che secondo me ha voglia di rimanere a Pesaro. Non credo andrà mai al Maccabi. Almeno per quello che ho capito io».
Si parla del ritorno di Malaventura e di Flamini. Cosa ne pensa?
«Non sono per una squadra molto lunga per cui alcuni giovani di questo tipo ci stanno bene in squadra. Flamini secondo me, visto che non è un giocatore da 25 punti a partita, ma seleziona bene le sue cose, in serie A1 ci può stare. Malaventura, Flamini e Pecile li vedo bene».
E Maggioli...
«Ha disputato secondo me una fase centrale del campionato di grande importanza e di grande rendimento, all'altezza di Blair. Sta benissimo nella rotazione di tre lunghi visto che non faremo più la coppa. Ma la cosa fondamentale sarà il suo atteggiamento. Cosa che vale per tutti: sarà importante l'uomo e capire se gli obiettivi sono davanti e non dietro le spalle».
m.g.
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