CANTU' — Uno a zero per la Skipper. E un macigno di meno 19 punti sulle spalle. L'Oregon Scientific è naufragata (75-56) alla prima partita di semifinale. Ma già stasera (alle 20.30), Cantù, al «Pianella» di Cucciago, avrà la chance di cancellare il disastro di Bologna e di riportarsi sull'uno a uno. Coach Stefano Sacripanti, però, dovrà estrarre dal cilindro una nuova magia per pareggiare la serie.
In gara-uno l'Oregon, nel primo tempo, si è sbriciolata. Un fallimento in difesa e in attacco. Un avvio di match da film dell'orrore. Per una Skipper caricata e determinata non è stato difficile far affogare Cantù. L'Oregon è stata la brutta copia della squadra che ha asfaltato il Montepaschi Siena nei quarti di finale. Coach Sacripanti è nero e categorico: «Dobbiamo ritrovare intensità e concentrazione. Dobbiamo tornare a difendere come sappiamo. La differenza dobbiamo farla in difesa. E poi dobbiamo tornare a fare un gioco di squadra».
Sacripanti ieri ha visto e rivisto il film del disastro bolognese. «Abbiamo avuto un approccio alla partita completamente sbagliato. Ci siamo sopravvalutati. Ma la Skipper è un avversario ruvido, pericoloso e insidioso. Hanno chiuso la stagione regolare al primo posto e noi non abbiamo tenuto conto che sono una corazzata. Ma da gara2 dobbiamo cominciare subito con una marcia in più».
Predica umiltà, carattere e voglia di soffrire. «O torniamo a essere una squadra aggressiva e tenace, oppure la Fortitudo di spazzerà ancora». Sacripanti ieri ha catechizzato la sua truppa di marines americani. In particolare, si attende un riscatto da San Hines, inguardabile al «Paladozza». Da correggere anche la mira al tiro di Jerry Mc Cullough. E Todd Lindeman deve tornare a essere il pivot schiacciasassi che ha messo in ginocchio Roberto Chiacig.
«Non ci arrenderemo facilmente», ripete Sacripanti. E a incoraggiare l'Oregon ci sarà un «Pianella» tutto esaurito. In Brianza, dopo nove anni di digiuno, la semifinale scudetto è una partita attesissima e per Cantù è anche una sfida chiave. Infatti se l'Oregon non dovesse vincere, arrivare a Bologna sul 2-0 per la Skipper, vorrebbe dire essere fuori. Allora sì che ci vorrebbe un miracolo. «Quest'anno siamo sempre andati avanti pensando una gara alla volta - aggiunge l'allenatore di Cantù -. E i risultati ci hanno dato ragione. Non cambiamo filosofia. Il crollo di martedì è già in archivio. In questa stagione non abbiamo mai perso due incontri di fila. E non abbiamo nessuna intenzione di cominciare proprio adesso. La mia squadra ha sempre reagito alle sconfitte, piazzando una vittoria. E contro la Skipper, davanti al pubblico di casa, noi daremo il massimo per vincere».
Paolo Marelli
In gara-uno l'Oregon, nel primo tempo, si è sbriciolata. Un fallimento in difesa e in attacco. Un avvio di match da film dell'orrore. Per una Skipper caricata e determinata non è stato difficile far affogare Cantù. L'Oregon è stata la brutta copia della squadra che ha asfaltato il Montepaschi Siena nei quarti di finale. Coach Sacripanti è nero e categorico: «Dobbiamo ritrovare intensità e concentrazione. Dobbiamo tornare a difendere come sappiamo. La differenza dobbiamo farla in difesa. E poi dobbiamo tornare a fare un gioco di squadra».
Sacripanti ieri ha visto e rivisto il film del disastro bolognese. «Abbiamo avuto un approccio alla partita completamente sbagliato. Ci siamo sopravvalutati. Ma la Skipper è un avversario ruvido, pericoloso e insidioso. Hanno chiuso la stagione regolare al primo posto e noi non abbiamo tenuto conto che sono una corazzata. Ma da gara2 dobbiamo cominciare subito con una marcia in più».
Predica umiltà, carattere e voglia di soffrire. «O torniamo a essere una squadra aggressiva e tenace, oppure la Fortitudo di spazzerà ancora». Sacripanti ieri ha catechizzato la sua truppa di marines americani. In particolare, si attende un riscatto da San Hines, inguardabile al «Paladozza». Da correggere anche la mira al tiro di Jerry Mc Cullough. E Todd Lindeman deve tornare a essere il pivot schiacciasassi che ha messo in ginocchio Roberto Chiacig.
«Non ci arrenderemo facilmente», ripete Sacripanti. E a incoraggiare l'Oregon ci sarà un «Pianella» tutto esaurito. In Brianza, dopo nove anni di digiuno, la semifinale scudetto è una partita attesissima e per Cantù è anche una sfida chiave. Infatti se l'Oregon non dovesse vincere, arrivare a Bologna sul 2-0 per la Skipper, vorrebbe dire essere fuori. Allora sì che ci vorrebbe un miracolo. «Quest'anno siamo sempre andati avanti pensando una gara alla volta - aggiunge l'allenatore di Cantù -. E i risultati ci hanno dato ragione. Non cambiamo filosofia. Il crollo di martedì è già in archivio. In questa stagione non abbiamo mai perso due incontri di fila. E non abbiamo nessuna intenzione di cominciare proprio adesso. La mia squadra ha sempre reagito alle sconfitte, piazzando una vittoria. E contro la Skipper, davanti al pubblico di casa, noi daremo il massimo per vincere».
Paolo Marelli