ROSETO — In casa Euro la notizia del giorno è l’ingaggio di Phil Melillo nelle vesti di allenatore. Il coach ieri ha firmato un contratto che lo lega al Roseto per le prossime due stagioni. Una notizia che gli sportivi rosetani accoglieranno di buon grado vista la grande stima che nutrono nei confronti del tecnico, sul quale verranno impostati i piani per il futuro insieme ad altri due cardini: Valerio Bianchini, vice presidente, e Mario Boni, convinto a restare in organico anche per la prossima stagione. Tre pedine che la nuova dirigenza considera basilari per lo sviluppo dei programmi.
Per quel che riguarda la società, oramai è tutto definito anche a livello ufficiale e di formalità burocratiche: Enzo Amadio, imprenditore pescarese, da ieri è il maggior azionista della società di basket "Roseto Lido delle Rose srl", avendo acquistato dall’ex Michele Martinelli il 96 per cento delle azioni. La parte conclusiva della trattativa, potrebbe essere ricordata come "un pomeriggio da lunghi coltelli". Martinelli, infatti, prima di consegnare definitivamente nelle mani dell’imprenditore pescarese il pacchetto di maggioranza del Roseto, ha "strappato" proprio all’ultimo momento altri 100 milioni rispetto al miliardo e 200 milioni di vecchie lire concordati in precedenza con lo stesso imprenditore. Davanti al notaio De Galitis, infatti, e alla presenza di altri imprenditori della cordata, Martinelli voleva azzerare tutto mettendo sul tavolo a sorpresa la maxi offerta che avrebbe ricevuto nel frattempo da alcuni imprenditori napoletani. Niente di nuovo rispetto a quello che era già noto. Insisteva nella sua richiesta minacciando di vendere in terra partenopea «perché gli affari sono affari» e si concludono nella parte più conveniente. Gli altri imprenditori, in testa Enzo Amadio, restarono esterrefatti rispetto alle nuove pretese di Martinelli. Nello stesso tempo, però, vista la portata dei personaggi con cui aveva a che fare, in poco tempo è stato riportato alla ragione più pura con un semplice ragionamento pulito e sano: chi acquisterebbe il titolo del Roseto Basket dovrebbe farsi carico anche di un’azione di rivalsa da parte del Comune con la quale avrebbe chiesto i cinque anni di affitto del Palasport, il pagamento della pubblicità all’interno della struttura, oltre tutti i contenziosi cosiddetti minori compreso quello di Paolo Moretti. La ragione alla fine prevalse in entrambe parti e così Michele Martinelli riuscì ad aggiungere altri cento milioni, con qualcuno all’interno del team che gridava all’indirizzo dell’ex patron del Roseto Basket frasi irriferibili.
Comunque inizia il nuovo corso della società rosetana ed ora Enzo Amadio, secondo gli accordi con il mediatore, il sindaco Franco Di Bonaventura, dovrebbe mettere in vendita il 36 per cento delle azioni per cederle agli altri imprenditori della cordata. Il consiglio di amministrazione dovrebbe essere composto da cinque membri tra cui tre della maggioranza e due dell’opposizione.
Lino Faraone
Per quel che riguarda la società, oramai è tutto definito anche a livello ufficiale e di formalità burocratiche: Enzo Amadio, imprenditore pescarese, da ieri è il maggior azionista della società di basket "Roseto Lido delle Rose srl", avendo acquistato dall’ex Michele Martinelli il 96 per cento delle azioni. La parte conclusiva della trattativa, potrebbe essere ricordata come "un pomeriggio da lunghi coltelli". Martinelli, infatti, prima di consegnare definitivamente nelle mani dell’imprenditore pescarese il pacchetto di maggioranza del Roseto, ha "strappato" proprio all’ultimo momento altri 100 milioni rispetto al miliardo e 200 milioni di vecchie lire concordati in precedenza con lo stesso imprenditore. Davanti al notaio De Galitis, infatti, e alla presenza di altri imprenditori della cordata, Martinelli voleva azzerare tutto mettendo sul tavolo a sorpresa la maxi offerta che avrebbe ricevuto nel frattempo da alcuni imprenditori napoletani. Niente di nuovo rispetto a quello che era già noto. Insisteva nella sua richiesta minacciando di vendere in terra partenopea «perché gli affari sono affari» e si concludono nella parte più conveniente. Gli altri imprenditori, in testa Enzo Amadio, restarono esterrefatti rispetto alle nuove pretese di Martinelli. Nello stesso tempo, però, vista la portata dei personaggi con cui aveva a che fare, in poco tempo è stato riportato alla ragione più pura con un semplice ragionamento pulito e sano: chi acquisterebbe il titolo del Roseto Basket dovrebbe farsi carico anche di un’azione di rivalsa da parte del Comune con la quale avrebbe chiesto i cinque anni di affitto del Palasport, il pagamento della pubblicità all’interno della struttura, oltre tutti i contenziosi cosiddetti minori compreso quello di Paolo Moretti. La ragione alla fine prevalse in entrambe parti e così Michele Martinelli riuscì ad aggiungere altri cento milioni, con qualcuno all’interno del team che gridava all’indirizzo dell’ex patron del Roseto Basket frasi irriferibili.
Comunque inizia il nuovo corso della società rosetana ed ora Enzo Amadio, secondo gli accordi con il mediatore, il sindaco Franco Di Bonaventura, dovrebbe mettere in vendita il 36 per cento delle azioni per cederle agli altri imprenditori della cordata. Il consiglio di amministrazione dovrebbe essere composto da cinque membri tra cui tre della maggioranza e due dell’opposizione.
Lino Faraone
