PESARO - Tutti in vacanza, ma non a Pesaro (nonostante il mare). Come i giocatori, anche coach Pillastrini è tornato a casa, a Cervia, nell’attesa di riprendere la sua consueta avventura con il Camp estivo. «Ma non prima di luglio e poi avremo quattro settimane intense. Intanto siamo qui a chiacchierare».
Si è già incontrato con i dirigenti biancorossi? «Non ancora, e sinceramente penso che la cosa andrà per le lunghe (Zanca dovrebbe andare in America per i draft -ndr). Forse tra un paio di settimane, ma potrei anche sbagliarmi. In effetti non avrebbe senso fare tutto in fretta, meglio aspettare un po’».
Nel frattempo che fa? Pensa alla Scavolini nuova edizione? «Vuole che non ci pensi? Ma delle mie idee parlerò prima con la società».
Vuole rispondere alle dichiarazioni di Beric, che ha lamentato scarso minutaggio e un utilizzo sbagliato dopo l’infortunio? «Preferisco di no. E’ tutto evidente. Non faccio commenti».
Sta seguendo le finali scudetto? «Sì - prosegue Stefano Pillastrini - per gara-1 ero a Bologna. La Skipper ha dominato Cantù e la Kinder ha subito una scatenata Benetton. I verdi sfruttano il turno facile con Trieste e un momento di forma che dura da un po’, mentre la Kinder sta decisamente peggio».
Il -31 incassato al Palaverde è la dimostrazione che il team di Messina non è nel suo periodo migliore. Aumenta il rammarico di essere usciti così rapidamente? «Non è stata una grande sorpresa, anche a noi è capitato di subire in quel modo Treviso. In casa la Benetton può asfaltarti».
Chi è la sua favorita per il titolo? «Credo sia molto difficile che Cantù ribalti la serie, le altre tre contendenti hanno ognuna il 33% di possibilità di farcela».
Intanto, mentre stasera si gioca gara-2 a Cantù e a Casalecchio, un’occhiata con Pillastrini alle norme che regolano il mondo del basket nostrano. Quattro italiani a referto e tanti, troppi americani in circolazione anche il prossimo anno, ma “solo", dal prossimo torneo, un massimo di 18 giocatori a stagione da mettere a referto. Nell’attesa che lo Stato promulghi una legge sul numero di stranieri iscrivibili. Che ne pensa coach Pillastrini delle nuove regole varate? «Non mi piace questa situazione, ma credo sia l’unica via percorribile».
E il triplo arbitraggio? «Se l’Europa va in questa direzione è giusto che ci vada anche l’Italia. Nel tempo penso che questo possa portare a un miglioramento».
Camilla Cataldo
Si è già incontrato con i dirigenti biancorossi? «Non ancora, e sinceramente penso che la cosa andrà per le lunghe (Zanca dovrebbe andare in America per i draft -ndr). Forse tra un paio di settimane, ma potrei anche sbagliarmi. In effetti non avrebbe senso fare tutto in fretta, meglio aspettare un po’».
Nel frattempo che fa? Pensa alla Scavolini nuova edizione? «Vuole che non ci pensi? Ma delle mie idee parlerò prima con la società».
Vuole rispondere alle dichiarazioni di Beric, che ha lamentato scarso minutaggio e un utilizzo sbagliato dopo l’infortunio? «Preferisco di no. E’ tutto evidente. Non faccio commenti».
Sta seguendo le finali scudetto? «Sì - prosegue Stefano Pillastrini - per gara-1 ero a Bologna. La Skipper ha dominato Cantù e la Kinder ha subito una scatenata Benetton. I verdi sfruttano il turno facile con Trieste e un momento di forma che dura da un po’, mentre la Kinder sta decisamente peggio».
Il -31 incassato al Palaverde è la dimostrazione che il team di Messina non è nel suo periodo migliore. Aumenta il rammarico di essere usciti così rapidamente? «Non è stata una grande sorpresa, anche a noi è capitato di subire in quel modo Treviso. In casa la Benetton può asfaltarti».
Chi è la sua favorita per il titolo? «Credo sia molto difficile che Cantù ribalti la serie, le altre tre contendenti hanno ognuna il 33% di possibilità di farcela».
Intanto, mentre stasera si gioca gara-2 a Cantù e a Casalecchio, un’occhiata con Pillastrini alle norme che regolano il mondo del basket nostrano. Quattro italiani a referto e tanti, troppi americani in circolazione anche il prossimo anno, ma “solo", dal prossimo torneo, un massimo di 18 giocatori a stagione da mettere a referto. Nell’attesa che lo Stato promulghi una legge sul numero di stranieri iscrivibili. Che ne pensa coach Pillastrini delle nuove regole varate? «Non mi piace questa situazione, ma credo sia l’unica via percorribile».
E il triplo arbitraggio? «Se l’Europa va in questa direzione è giusto che ci vada anche l’Italia. Nel tempo penso che questo possa portare a un miglioramento».
Camilla Cataldo