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Mens Sana, largo ai giovani

Juniores e Cadetti fiori all'occhiello di un settore a cui Ataman fa i complimenti

SIENA - Montepaschi, largo ai giovani. In vacanza la prima squadra, spettatrice dei destini delle quattro semifinaliste della Foxy Cup, il pallone finisce nelle mani delle formazioni junior e cadetti, entrambe destinate ad un giugno "rovente" sulla ribalta delle finali nazionali.
I primi a partire saranno proprio gli junior allenati da Giulio Griccioli, pronti a lasciare viale Sclavo tra 72 ore per approdare a Latina, sede del torneo che assegnerà il tricolore 2002 al termine della prossima settimana. Toccherà poi alla formazione cadetti, affidata alle cure di Simone Pianigiani ed altrettanto decisa a vendere cara la pelle nella finale di Porto San Giorgio, in programma dal 17 al 22 giugno.
"Due squadre fortemente legate -spiega Pianigiani, responsabile tecnico del settore giovanile biancoverde- perché costruite su di un nucleo comune che ha affrontato sia il campionato junior che quello cadetti. Una 'ricetta' ormai collaudata per il nostro vivaio, che continua a dare buoni frutti anno dopo anno".
Il settore giovanile della Mens Sana basket si conferma quindi ad alto livello e premia gli sforzi della società...
"Dovrei dire che ormai quando arriviamo alle finali nazionali non facciamo più notizia. Al di là delle battute, credo che anche quest'anno la più grande soddisfazione sia stata dare un'identità tecnica ben precisa ai nostri giovani, averli fatti crescere e migliorare sul parquet, essere riusciti ad infondere in loro quella mentalità vincente che si è vista tanto nel campionato junior quanto in quello cadetti: basti pensare al fatto che gli junior hanno dominato la prima fase in Toscana perdendo soltanto l'ultima, ininfluente partita, mentre i cadetti hanno dominato per tutta la stagione chiudendo imbattuti a livello regionale nonostante i tantissimi impegni ai quali sono stati sottoposti".
Una Mens Sana che mastica qualche parola di slavo anche a livello giovanile, vero?
"Sì, nel corso della stagione abbiamo inserito due ragazzi dell'est Europa che si sono ben comportati. Sokolovski, macedone, e Dragovic, serbo, entrambi ragazzi classe 1985 che ci hanno dato una mano importante. Attorno alla Mens Sana, del resto, c'è un interesse internazionale anche a livello giovanile, con procuratori e giocatori esteri che si propongono quotidianamente per entrare a far parte della nostra organizzazione. In questo senso devo sia rilevare il parere positivo espresso sul nostro settore giovanile da Ataman e dai giocatori stranieri della prima squadra, sia spendere più di una parola d'elogio per come la società si impegna quotidianamente nel programmare il lavoro: molto del merito va anche a Massimiliano Oldoini, che oltre ad aver seguito in prima persona la squadra cadetti nel corso della stagione, vive in foresteria con i giocatori, risolve i loro problemi quotidiani e rappresenta un elemento importante anche per la loro crescita extra-sportiva".
Nonostante tutto l'obiettivo rimane quello di far crescere i "nostri" giovani...
"Certamente, anche perché rispetto al passato certi investimenti folli sui settori giovanili non sono più d'attualità. E poi la Mens Sana ha sempre voluto creare un nucleo senese, cercando di dare un'impronta senese alle varie formazioni: penso per esempio all'ottimo risultato raggiunto dal nostro Tommaso Marino, playmaker della nazionale cadetti nonché senese purosangue".
Quali prospettive per la finale cadetti di Porto San Giorgio?
"Non partiamo con l'idea di vincere, anche perché abbiamo una squadra non completa in tutti i ruoli, i ragazzi però sono molto motivati e questo potrebbe essere un fattore importante per fare strada. Ci piacerebbe passare il primo turno e giocarci un quarto di finale ad eliminazione diretta, sarebbe positivo per il nucleo che ha giocato con gli junior e che ha già una certa esperienza di partite che contano: Mimmo De Falco, a tal proposito, quest'anno ha giocato a livello giovanile ma anche in C2 con il Cus e potrebbe darci una mano importante".
Il livello delle avversarie?
"Nel gironcino iniziale ci sono Verona, una buona squadra che ha vinto il concentramento in Veneto ed ha anche battuto la Benetton, Tiber Roma, la tipica squadra capitolina con giocatori fisicamente forti e già esperti di campionati senior, Caserta, formazione forse non eccellente dal punto di vista atletico ma con lo spirito giusto per far bene. Credo che a livello cadetti l'equilibrio sia notevole e che le sorprese siano all'ordine del giorno, di sicuro non ci dispiacerebbe essere tra le due che si qualificheranno al turno successivo".
Alle finali nazionali ci sarà anche la Virtus. La testimonianza di un basket giovanile che a Siena ha raggiunto un altissimo livello ma anche uno stimolo in più?
"Il fatto che la Virtus sia arrivata alle finali è positivo per tutto il movimento cittadino. Noi abbiamo impostato una politica ben precisa sui settori giovanili diversi anni fa, loro sono stati altrettanto bravi ad averne costruito uno importante nelle ultime stagioni: la differenza sta negli obiettivi di crescita dei giovani, dettati nel nostro caso dall'essere espressione di una società che disputa un campionato di serie A e nel loro dalle diverse possibilità che il regolamento offre per i tesseramenti di giocatori ad una squadra di B1.
Entrambi comunque possiamo lavorare bene, la qualità è sempre importante per il movimento. Non parlerei neppure di rivalità, visto che lo staff della Mens Sana e quello della Virtus ci sono massimo rispetto e collaborazione: in campo, certo, sono sempre partite molto accese ma questo è nella norma".
Matteo Tasso
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