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La Kinder non muore mai

Dilaga contro la Benetton anche senza Griffith

COPERNICO non l´avrebbe spiegata meglio. Dov´era il giorno, la notte. Dove la notte, il giorno. La rivoluzione, in realtà, circolerebbe da sempre nel Dna dei play-off, ma una Kinder che da - 31 sale a +25, e chiarisce soprattutto cosa significhi la parola dignità, anche fra uomini in mutande, è dura da capire, ancor prima che da raccontare. Né ci aiuta Messina. S´era avvalso della facoltà di non rispondere dopo il tracollo di martedì, non spende più che un «c´è stato il cuore che questa maglia impone», stavolta; nonché un grazie al presidente, che la sera prima aveva voluto con saggezza la truppa a cena in villa, per carezzarla, senza inacidirsi in sordi rancori. Non è una sbafata che fa l´1-1, però aiuta, e la serie resta sempre pendente su Treviso, che ha fattore campo, più uomini utili e recuperi meno aspri, visto che si rigiocherà domani alle 17. La Virtus pareva Fort Alamo, senza Griffith, Smodis e Becirovic (malanno nella notte), e alla fine ha visto pure Frosini uscire zoppo, contuso a un ginocchio. Ma di fronte gli indiani s´erano ingozzati d´acqua di fuoco. Dei magnifici eroi di Gara 1, ieri sera se ne faceva un pacco e li si imbarcava sul primo vapore: Nachbar, Pittis e Marconato zero canestri e zero di nulla, Edney indisponente per malavoglia, solo Bell e Garbajosa da salvare, Nicola per i tiri, non per i gomiti alti.
Si arriva al tempio, ci si conta, e subito Griffith, come dice lo speaker di qui, lo «salutiamo in parterre». S´era capito alla vigilia, s´è saputo ieri mattina: distorsione alla caviglia, pure con ematoma. Se ci sia solo: a) tanta bua; oppure: b) uno sciopero dell´Omone; o ancora: c) un castigo della società dopo la partitaccia di Treviso, è un gioco a premi per tutti. Sbarrate le casella prescelta. Oggi ci diranno se guarisce per domani, ma intanto è ovvio che la storia tra Griffith e la Kinder è ormai strafinita.
Si comincia e l´arena si scalda: la salita è tremenda, ma la folla ci sta a partecipare, con gente che qualcosa le ha dato, ultimamente, non solo un - 31. E infatti la Virtus da guerra apre il fuoco. Meglio, spalanca le fauci difensive e dà, in attacco, la palla a Granger: che ne fece zero a Treviso e stasera segnerebbe di testa. Due sue triple gonfiano la prima fuga (12-6) e a fine primo tempo, quando il moretto stoppa una schiacciata di Nachbar, si capisce che è serata di magie. 22-13 al primo pitstop, ammanettando uno svogliato Edney, e ci sono pure palle perse, un tecnico di Nicola lasciato impunito da Rigaudeau, insomma non perfezione, ma tanta, enorme dedizione. E né Gino né Jaric, dopo 10´, hanno segnato un cesto. Avanti, nel secondo quarto la Benetton, sempre più spaurita, viene sbranata. Segna un canestro in 6´ e quando Garbajosa azzecca la prima tripla, specialità della casa (17´, 40-20), Ginobili gli replica con una schiacciatissima dopo due dribbling dietro schiena. Bell, da tre alla sirena, strappa il - 18, ma la Benetton è inguardabile (27%, e 15% da tre), da Pittis in giù (6 liberi fuori di fila), e la Kinder è incredibile, per come difende e, in attacco, muove palla. Torna a tavola anche Bonora e s´è portato, per la serata, le posatine d´argento.
La ripresa parte in fotocopia. Boiate di Edney, tripla di Granger, volate di Jaric. +26, ma quarto fallo di Frosini. Treviso accorcia con un 9-0 (59-42), Granger in tap-in rompe un digiuno di 4´. Ma soprattutto la difesa, di nuovo, argina l´onda verde in un frammento di caos in cui rifulge il virtuosismo di Colucci: fischia di tutto, gli manca solo un rigore. La benzina scarseggia e Treviso è a - 15 all´ultimo gong. Quarto quarto. Ginobili è ciucco di fatica e amoreggia con la palla, sfinendola, Bell e Nicola tengono viva Treviso fino al - 11. Ma a due triple del gaucho la Virtus ne oppone 4 (2 Bonora, Jaric, Rigaudeau). Finisce su questa fucileria.
Walter Fuochi

KINDER-BENETTON 95-70
Kinder: Jaric 18, Rigaudeau 19, Ginobili 12, Frosini 4, Andersen 9, Bonora 7, Granger 23, Brkic 3, Barlera. N.e. Becirovic.
Benetton: Edney 6, Bell 16, Pittis 3, Garbajosa 13, Marconato 3, Nachbar 4, Chikalkin 13, Nicola 12, Tskitishvili. N.e. Vendramin.
Arbitri: Colucci e Tola.
Note: liberi: Bo 13/16, Tv 17/26. Da due: Bo 23/41, Tv 16/36. Da tre: Bo 12/21, Tv 7/24. Rimbalzi: Bo 36, Tv 34.
Parziali: 5´ 12-6, 10´ 22-13, 15´ 35-18, 20´ 47-29, 25´ 59-42, 30´ 66-51, 35´ 79-63, 40´ 95-70. Massimo vantaggio Virtus: +27 (95-68) al 39´. Mai in svantaggio.
Fonte: La Repubblica
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